Pubblicato il 18 luglio 2019, nella seduta n. 135
DE BONIS - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico. -
Premesso che:
da un articolo di "Oasi Sana" del 15 aprile 2019, Maurizio Martucci denuncia un'ecatombe di alberi che intralciano il wireless del 5G;
pare che si stia realizzando un abbattimento (fuori stagione) di alberi in numerose nazioni. "Inghilterra, Scozia, Irlanda, Francia, Olanda, America e pure Italia. Decine di migliaia di alberi (anche secolari e rigogliosi) tagliati con disinvoltura alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, tra gli interrogativi dell'opinione pubblica e le proteste di chi, sgomento per l'anomala coincidenza, s'interroga sui risvolti meno evidenti spingendosi alla ricerca di verità occulte";
nonostante gli agronomi redigano relazioni tecniche che certificano malattia e morte naturale di arbusti, fogliame e rami, ciò che sembra strano è che decine di migliaia di alberi siano stati abbattuti tutti insieme, proprio adesso, anche in città distanti decine di migliaia di chilometri l'una dall'altra, in Europa, come in America;
sia nella città di Prato che a Roma sono scesi in strada gli attivisti dei comitati locali "Stop 5G" e il comitato Stop 5G di Cerveteri ha diffuso una nota in cui vengono chiesti al sindaco chiarimenti sulla contestata demolizione. Pare che a Roma la Giunta Raggi abbia annunciato l'abbattimento di 60.000 unità;
puntando su studi e consulenze d'esperti, l'inchiesta di "Oasi Sana" prova a fare chiarezza sulla questione. Interviste e documenti alla mano, si scopre che tra alberi e 5G vi è un nesso; "l'acqua, di cui in genere sono ricchi gli alberi e le piante, assorbe molto efficacemente le onde elettromagnetiche nella banda millimetrica", sostiene Andrea Grieco, docente di fisica a Milano ed esperto dei problemi legati all'inquinamento elettromagnetico, "per questo motivo costituiscono un ostacolo alla propagazione del segnale 5G. In particolare le foglie, con la loro superficie complessiva elevata, attenuano fortemente i segnali nella banda Uhf ed Ehf, quella della telefonia mobile. Gli effetti biologici sono ancora poco studiati, però alcune ricerche rilevano danni agli alberi e alle piante sottoposte a irraggiamento da parte delle Stazioni Radio Base";
secondo quanto sostiene Grieco, scrive Martucci, quindi il sillogismo è presto fatto: alberi uguale clorofilla uguale acqua. E le inesplorate microonde millimetriche dalle mini-antenne 5G (senza studio preliminare sugli effetti per l'uomo, nonostante le radiofrequenze siano possibili cancerogeni secondo l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) trovano nell'acqua e negli alberi un ostacolo nel trasporto dati, non avendo il segnale del wireless di quinta generazione lo stesso campo elettrico né la stessa penetrazione a lungo raggio dei precedenti standard 2G, 3G e 4G. In pratica, l'albero funge da barriera. Le foglie dell'albero assorbono lo spettro di banda del 5G, impedendone l'ottimale ricezione del segnale emesso dalle mini-antenne;
un documento di 46 pagine dell'autorevole Ordance Survey (ente pubblico del Regno Unito incaricato di redigere la cartografia statale) sulle pianificazioni geo-spaziali del 5G, stilato come manuale d'uso per pianificatori e autorità locali dal Dipartimento per la digitalizzazione, cultura, media e sport, afferma che nelle strade urbane si deve prima di tutto «valutare se l'area ha un flusso di traffico significativo e in particolare autobus e camion», per poi considerare come il segnale del 5G possa essere impattato, cioè ostacolato, «identificando tutti gli oggetti significativi in genere», con altezza «oltre i 4 metri», quali (ad esempio) «pareti alte, statue e monumenti più piccoli, cartelloni pubblicitari» e «alberi di grandi dimensioni e siepi alte», poiché arbusti, foglie e rami «devono essere considerati come bloccanti del segnale» del 5G al pari di materia solida (pietra e cemento);
un altro documento (già pubblicato su "Oasi Sana") conferma il nesso alberi e 5G. È dell'Istituto per i sistemi di comunicazione dell'Università britannica di Surrey a Guildford (est Inghilterra) e dice come i «nuovi modi con cui le autorità di pianificazione locali possono lavorare con gli operatori di reti mobili per offrire enormi opportunità future per le comunità locali (…) è ridurre le altezze dei montanti mobili in modo che siano schermati visivamente da edifici e/o alberi, visto che gli alberi rappresentano l'ostruzione più alta e più probabile. Tuttavia, ciò scherma anche i segnali a radiofrequenza e ha sconfitto l'obiettivo di una copertura affidabile» del 5G. «Le curve tracciate nel diagramma - continua il testo redatto dai cattedratici - mostrano come all'aumentare dell'altezza dell'albero, sopra la linea di irradiazione della stazione radio base, aumenta anche quella che è noto come la 'zona di Fresnel' o perdita di ombre»;
anche dall'Inghilterra vengono smascherati i conflitti tra alberi e 5G, ovvero cono d'ombra e segnale wireless sui lampioni della luce: «Per evitare questa perdita di ombreggiamento ed essere al di fuori della zona di Fresnel, è necessario che l'altezza dell'albero sia almeno 3 metri inferiore rispetto all'altezza della stazione di base»;
in definitiva sia gli studiosi del 5G dell'Ordance Survey, che quelli di Surrey a Guildford, convergono sullo stesso punto dicendo apertamente la stessa cosa: gli alberi con altezza ricompresa tra i 4 e i 3 metri sono un intralcio, un vero e proprio ingombro per la diffusione del segnale elettromagnetico del 5G che, irradiato dai lampioni della luce, non verrebbe recepito a terra dai nuovi smartphone. Come anticipato dal fisico Andrea Grieco, che foglie e piante assorbano l'elettrosmog è risaputo, lo certifica anche uno studio dell'americana Katie Haggerty che, sul giornale internazionale per le ricerche forestali, ha pubblicato gli esiti sull'influenza nociva delle radiofrequenze sulle piante. «Numerosi episodi sono stati registrati in Nord America», deduce la ricercatrice, condotti esperimenti su piante schermate e non, irradiate da campi elettromagnetici;
l'interrogante è firmatario dell'atto di sindacato ispettivo 4-01344, pubblicato il 27 febbraio 2019, nella seduta n. 95, nonché dell'ordine del giorno G/1354/7/6 e 10, accolto dal Governo, con l'impegno di assumere con urgenza tutte le misure possibili per definire gli standard di esposizione massima totale sicuri per la salute dei cittadini,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto stia accadendo in Italia, così come negli altri Paesi del mondo, in merito all'abbattimento di alberi in quanto di intralcio al grande business del 5G;
quali urgenti iniziative di competenza intendano assumere per bloccare non solo le nuove tecnologie, che con le emissioni di elettrosmog danneggiano la salute pubblica, ma anche il taglio degli alberi e delle piante vitali per l'ecosistema.