Atto n. 3-03897 (in Commissione)

Pubblicato il 20 luglio 2017, nella seduta n. 863

ORELLANA , LANIECE , ROMANO , LO GIUDICE , VACCIANO , MASTRANGELI , PUPPATO , BATTISTA , BENCINI , URAS - Ai Ministri dell'interno, della difesa e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che per quanto risulta agli interroganti:

come riportato dagli organi di stampa, la nave mercantile C-Star, battente bandiera mongola e lunga 40 metri, sarebbe partita da Gibuti per intraprendere la missione del gruppo "Generazione identitaria", braccio italiano di un movimento di estrema destra, nato in Francia nel 2012 con adesioni in Austria, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Repubblica Ceca e Slovenia;

la missione è stata denominata "Defend Europe", avrà la durata di 2-3 settimane e dovrebbe svolgersi lungo le coste libiche;

la nave C-Star sarebbe stata affittata, dopo diverse operazioni di crowfunding, dalla Maritime Global Service Ltd, una società inglese con sede a Cardiff, rappresentata dallo svedese Sven Tomas Egerstrom, che risulta legato a una serie di società attive nel settore della sicurezza e specializzate nella difesa privata, anche mediante l'impiego di ex militari russi e ucraini;

Lorenzo Fiato, rappresentante italiano del movimento "generazione identitaria", nelle interviste rilasciate ai vari organi di stampa nei giorni scorsi, precisa che: «Ci prefiggiamo di combattere l'immigrazione massiva e i dogmi del multiculturalismo e dell'integrazione. Il nostro obiettivo è fermare il flusso di migranti nel Mediterraneo e monitorare e denunciare le attività illecite delle Ong, che volontariamente o meno, stanno facendo un servizio taxi per i migranti. Non vogliamo interrompere le missioni di salvataggio ma fermare i criminali che fanno affari con i trafficanti di migranti»;

considerato che:

si è in attesa dell'arrivo della nave nel porto di Catania; a tal proposito, una rete di associazioni, tra cui la comunità di Sant'Egidio, ha lanciato un appello per impedire l'attracco della nave nel porto siciliano, dove, secondo le associazioni, farebbe sosta "per imbarcare le provviste necessarie alla missione e i volontari arruolati nell'operazione paramilitare";

tali associazioni affermano in una nota: "Sarebbe infatti a nostro avviso assai grave che si concedesse l'attracco e l'utilizzo delle infrastrutture pubbliche a organizzazioni che hanno l'intento di compiere azioni paramilitari nel Mar Mediterraneo, intercettando imbarcazioni di migranti e arrogandosi il diritto di intervenire consegnando i naufraghi alla guardia costiera libica e violando di fatto l'obbligo di legge che vuole l'accompagnamento verso il porto più sicuro, non certo quello libico";

il timore delle associazioni è che "la presenza di una nave non coordinata con la Guardia Costiera possa ostacolare le operazioni di salvataggio con grave pericolo per i naufraghi e per il personale operante in mare";

da parte loro, gli attivisti della missione si difendono, negando la presenza di persone armate a bordo della nave, spiegando come il loro intento sia monitorare il lavoro delle organizzazioni non governative e degli scafisti e, a tal proposito, riferiscono agli organi di stampa: «Abbiamo a bordo attrezzature per capire, ad esempio, se le navi spengono i trasponder»,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto in premessa, in particolare circa l'imminente sosta della nave C-Star nel porto di Catania e, per quanto di competenza, quali azioni intendano assumere al riguardo;

se ritengano che la missione messa in atto dal gruppo "Generazione identitaria" possa interferire con le operazioni già autorizzate dall'Unione europea per la gestione dei flussi migratori nel Mar Mediterraneo.