Pubblicato il 18 luglio 2017, nella seduta n. 860
MANCONI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
tra il novembre 2016 e il febbraio 2017 l'interrogante ha ricevuto 7 lettere da altrettanti detenuti sottoposti al regime di 41-bis presso la casa circondariale di Ascoli Piceno;
nel giugno 2017, 4 di loro hanno scritto nuovamente all'interrogante segnalandogli che la sua risposta alla loro prima lettera era stata sottoposta a censura e allegando copia della risposta, in cui è presente e visibile il timbro del visto di censura del carcere di Ascoli Piceno;
considerato che l'art. 18-ter, comma 2, dell'ordinamento penitenziario, di cui alla legge n. 354 del 1975 e successive modificazioni ed integrazioni, recita che "Le disposizioni del comma 1 [limitazioni e controlli della corrispondenza] non si applicano qualora la corrispondenza epistolare o telegrafica sia indirizzata ai soggetti indicati nel comma 5 dell'articolo 103 del codice di procedura penale, all'autorità giudiziaria, alle autorità indicate nell'articolo 35 della presente legge, ai membri del Parlamento, alle Rappresentanze diplomatiche o consolari dello Stato di cui gli interessati sono cittadini ed agli organismi internazionali amministrativi o giudiziari preposti alla tutela dei diritti dell'uomo di cui l'Italia fa parte",
si chiede di sapere:
se al Ministro in indirizzo risulti che i fatti riportati corrispondano al vero;
quali azioni intenda intraprendere affinché sia ripristinata la corretta applicazione dell'ordinamento penitenziario e si eviti la perpetuazione di un comportamento che appare un abuso e una violazione dei diritti fondamentali della persona e delle prerogative parlamentari.