(7-00016) GARAVAGLIA - Sul funzionamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese
(Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame sospeso nella seduta del 19 novembre.
Il PRESIDENTE fa presente che il sottosegretario Bitonci ha la delega al MIMIT per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, oggetto, tra l'altro, della risoluzione in titolo. Fermo restando la valutazione del documento di indirizzo da parte del MEF, ritiene utile uno scambio di opinioni circa l'andamento e la gestione di tale Fondo.
Interviene quindi il sottosegretario BITONCI, il quale sottolinea che il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese costituisce uno strumento essenziale per fornire credito alle piccole e medie imprese, attraverso una serie di specificità operative che tendono a ridurre l'onere del finanziamento su una platea molto vasta di soggetti economici altrimenti escluse dal credito ovvero con accesso molto oneroso. L'intervento del Fondo consente sia l'erogazione di finanziamenti, sia la riduzione del costo degli interessi ed è spesso accompagnato dall'intervento di un Confidi che, a propria volta, fornisce una controgaranzia rispetto a quella del Fondo. Si tratta di un settore strategico poiché permette ad imprese, le cui dimensioni non consentono un diretto accesso al credito bancario, di poter essere sostenute sia nella fase degli investimenti e della crescita, sia anche per sopperire a momentanee crisi di liquidità. Tali considerazioni, prosegue l'oratore, fanno da sfondo alla volontà del Governo di riformare il settore dei Confidi che operano quali consorzi che offrono con cogaranzie e controgaranzie, come soggetti abilitati ex articolo 106 del Testo Unico Bancario attraverso la predisposizione di una normativa di delega legislativa.
Gli interventi ad oggi si sono confrontati innanzitutto con la fine del regime speciale previsto dal temporary framework e puntano a mantenere entro 5 milioni l'importo massimo della garanzia ed eliminare le commissioni per il sistema di Confidi, nonché a confermare a 80.000 euro la deroga per gli importi ridotti. Sostanzialmente il sistema dei Confidi, incentrato su un modello mutualistico, e l'intervento sul Fondo di garanzia costituiscono i pilastri per supportare l'attività dei piccoli operatori e consentono anche un'interlocuzione con il sistema bancario per orientare risorse anche nei confronti di soggetti con un merito di credito basso.
La risoluzione all'esame della Commissione affronta tali tematiche. A tale proposito, l'oratore fa presente che risulta ampliata la percentuale di garanzia sulla liquidità per le fasce di imprese con alto merito di credito (1 e 2) ed è confermata quella fino al 60 per cento per tutte le altre che hanno un merito di credito medio (3 e 4). Un ulteriore elemento innovativo è dato dalla possibilità di ricomprendere anche le associazioni e le imprese che operano nel settore sociale quali destinatari delle risorse del Fondo. Il sottosegretario fa poi presente che nei primi mesi del 2024 su 166.000 richieste ne sono state accolte e garantite 117.000 per complessivi circa 30 miliardi di garanzie offerte: si tratta peraltro di garanzie aggiuntive rispetto a quelle pregresse che ammontano a 150 miliardi. Il Fondo opera come fondo rotativo e, poiché il tasso di mancato pagamento delle rate di finanziamento è inferiore al 3 per cento, le sue condizioni finanziarie sono di grande stabilità, con una percentuale di restituzione dei prestiti altissima: insiste su tale condizione di stabilità per smentire gli allarmi comparsi sulla stampa circa le condizioni finanziarie complessive del Fondo.
Il sottosegretario dà poi conto degli emendamenti in corso di approvazione presso la Camera dei deputati al disegno della legge di bilancio, facendo presente che essi vanno tutti nella direzione di semplificare gli adempimenti, ampliare l'operatività della garanzia anche per quanto riguarda la temporanea difficoltà di liquidità.
Conclude esprimendo una valutazione sostanzialmente positiva della risoluzione riservandosi, d'intesa con il MEF, di proporre alla Commissione alcune riformulazioni.
Il senatore SALVITTI (Cd'I-UDC-NM (NcI, CI, IaC)-MAIE-CP) esprime apprezzamento per il lavoro fin qui compiuto e per gli indirizzi preannunciati dal sottosegretario, con particolare riferimento al rilancio dell'azione di Confidi e al consolidamento degli strumenti al sostegno del credito verso le piccole e medie imprese.
A giudizio del senatore TURCO (M5S), le aperture offerte dal rappresentante del Governo costituiscono segnali importanti; tuttavia, proprio le imprese che hanno maggiore difficoltà di accesso al credito perché rientranti nelle segnalazioni alla centrale dei rischi, in assenza di misure specifiche e ad esse mirate, rischiano di essere trascurate. A suo parere, sarebbe utile affiancare agli strumenti illustrati dal sottosegretario un'indicazione di soglia per il credito offerto a tali soggetti da parte delle banche.
Il senatore ORSOMARSO (FdI) giudica rilevante l'informazione sulla stabilità del Medio Credito Centrale e sul numero delle garanzie scusse, giudicando positivamente il fatto che le informazioni in possesso del Parlamento sono più affidabili e più precise di quelle veicolate dalla stampa.
Poiché il credito alle imprese costituisce un elemento strutturale dell'economia nazionale, ritiene che anche la istituzione della Commissione di inchiesta sul sistema bancario possa costituire un valido strumento affinché il Senato, guardando al futuro e all'evoluzione di tale sistema, possa compiere un'analisi dell'effettivo stato di salute del settore bancario affrontando i molteplici aspetti di tale comparto.
A suo giudizio, infatti, la garanzia offerta dal Medio Credito Centrale e la contro-garanzia dei Confini, dovrebbero aumentare l'attrattività per i finanziamenti alle piccole e medie imprese da parte delle banche di maggiori dimensioni. Anche nelle aree del mezzogiorno le banche di territorio e l'azione dei Confidi possono integrare l'operatività delle banche di maggiori dimensioni.
La senatrice TAJANI (PD-IDP) apprezza i contenuti dell'intervento del sottosegretario e sottolinea l'esigenza che, all'interno della riforma delineata dal sottosegretario, sia ricompreso anche il fondo rotativo di cui alla legge n. 266 del 1997 che ha consentito ai Comuni di operare a sostegno di iniziative economiche realizzate nella ree urbane disagiate.
Interviene ancora il sottosegretario BITONCI, puntualizzando che più che verso gli enti locali appare opportuno orientare il Fondo di Garanzia gestito dal Mediocredito verso il sistema delle Regioni, in modo da superare la frammentazione degli interventi agevolativi oggi presenti e restituendo parametri e criteri di erogazione delle risorse quanto più omogeni. Poiché il fondo rotativo esplica i suoi effetti in relazione al moltiplicatore di finanziamenti, esso costituisce uno strumento particolarmente adatto in relazione al volume dei finanziamenti mediamente richiesti dalle piccole e medie imprese, le quali possono fruire di tassi di interesse agevolati in presenza di una garanzia pubblica, ovvero di controgaranzie di Confidi. Conclude convenendo sulla preoccupazione per il fenomeno della cosiddetta "desertificazione bancaria", soprattutto nelle aree interne, alla quale sostanzialmente cerca di far fronte l'attivismo di Banco Poste.
Il PRESIDENTE ringrazia il sottosegretario Bitonci e rinvia il seguito dell'esame alla prossima seduta.
Il seguito dell'esame è rinviato.
La seduta termina alle ore 10,05.