Giovedì 29 Novembre 2007 - 258ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:37)

L'Assemblea ha avviato la discussione del ddl n. 1872, di conversione del decreto-legge n. 181, in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza. Come ha chiarito in premessa il presidente Bianco (PD-Ulivo), la Commissione affari costituzionali non ha potuto concludere l'esame in sede referente, essendosi prolungata la fase di discussione degli emendamenti alla ricerca di soluzioni quanto più ampiamente condivise, che non è stato possibile trovare.

Respinte le questioni pregiudiziali avanzate dai senatori Divina (LNP) e Mantovano (AN), l'Assemblea è passata alla discussione generale.

Critici per l'insufficienza delle norme predisposte e soprattutto per il mancato incremento delle risorse in dotazione alle Forze dell'ordine per garantire la sicurezza dei cittadini, ma comunque disponibili a proseguire il confronto in Aula, sono intervenuti i senatori Zanettin, Malan, Alberti Casellati, Quagliariello (FI), Santini e Saro (DCA-PRI-MPA), Mantovano (AN), Cutrufo e Maffioli (UDC), Stiffoni (Lega). Secondo l'opposizione, il Governo ha deciso di recepire la direttiva comunitaria 38 del 2004, sulla libera circolazione dei cittadini europei, con grande ritardo e sotto la pressione dell'indignazione e della paura dell'opinione pubblica per il susseguirsi di reati, molto spesso di efferati crimini, commessi da cittadini stranieri presenti nel Paese, in particolare a seguito dell'immigrazione incontrollata proveniente dalla Romania. Sarebbe stato necessario adottare norme severe ed incisive: invece con grande rilievo mediatico si è presentato un provvedimento d'urgenza dai contenuti del tutto inadeguati alla gravità del fenomeno ed alle richieste dell'opinione pubblica, un testo che ha finora portato ad un numero estremamente ridotto di espulsioni, gran parte delle quali solo notificate e non eseguite, e che non è stato possibile correggere in Commissione a causa dell'opposizione pregiudiziale della sinistra radicale. In contemporanea, il Governo fa andare avanti la discussione in Parlamento della nuova normativa in tema di immigrazione, la Amato-Ferrero, che disgiungendo la connessione tra ingresso nel Paese e sussistenza di un rapporto di lavoro, condurrà ad un massiccio arrivo di persone prive di mezzi e di prospettive di vita dignitose, che non potranno essere assorbite dal tessuto sociale e produttivo e quindi saranno fortemente esposte all'emarginazione ed alla criminalità.

Per la maggioranza, i senatori Livi Bacci, Casson (PD-Ulivo) Bosone e Negri (Aut) hanno sostenuto il provvedimento del Governo, che costituisce una risposta equilibrata ad un problema fortemente sentito dall'opinione pubblica. Occorre tuttavia proseguire gli sforzi compiuti in Commissione per migliorarne il contenuto, in particolare al fine di correggere l'eccessiva indeterminatezza dei motivi di pubblica sicurezza imperativi che conducono all'allontanamento dal territorio nazionale e di non derogare all'affidamento alla magistratura ordinaria togata della tutela dei principi costituzionali e ordinamentali sulla libertà personale e la libera circolazione. Sono inoltre auspicabili una maggiore collaborazione con le autorità locali ed un più efficace coordinamento dell'azione delle Forze dell'ordine che devono disporre di adeguate dotazioni organiche e strumentali.

La necessità di correzioni incisive al testo è stata sostenuta dai senatori Bulgarelli, Pellegatta (Verdi-Com), Gaggio Giuliani (RC) Rame (Misto). Secondo tali senatori, il verificarsi di casi straordinari e gravissimi di violenza commessi da stranieri (sui quali è stato sollevato un clamore mediatico ben superiore a quello prodotto da crimini analoghi ed altrettanto gravi commessi da italiani, sovente in ambito familiare) non possono giustificare condotte discriminatorie su base etnica e la violazione dei principi costituzionali e del diritto penale vigente a danno di particolari comunità di cittadini europei presenti nel territorio nazionale. Per questo la sinistra si è battuta unitariamente in Commissione per modificare l'assoluta genericità e discrezionalità delle cause che giustificano provvedimenti limitativi della libertà personale e continuerà ad impegnarsi per il superamento della Bossi-Fini.

Il senatore Del Pennino (DCA-PRI-MPA) ha illustrato un ordine del giorno che impegna il Governo a sollecitare una direttiva europea che consenta l'espulsione di un cittadino comunitario condannato per fatti considerati reati tanto nel Paese ospitante quanto in quello di origine, dove dovrà essere garantita l'espiazione della pena.

Il seguito della discussione è stato rinviato alla seduta di martedì 4 dicembre.

(La seduta è terminata alle ore 12:32 )



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