Lunedì 5 Novembre 2007 - 240ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 17:03)

Con 161 voti contrari e 156 favorevoli, il Senato ha respinto le questioni pregiudiziali e la richiesta di parere del CNEL, avanzata dal senatore Calderoli (Lega), ed ha quindi avviato la discussione generale congiunta dei disegni di legge n. 1818 "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010" e n. 1817 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008)".

La relazione sul bilancio è stata svolta dal senatore Albonetti (RC), che ha posto l'accento sui rilevanti progressi compiuti sul versante della trasparenza dei documenti contabili a seguito dell'avvio di una riclassificazione funzionale del bilancio in 34 missioni e 168 programmi, che consente una più agevole valutazione dell'efficacia delle politiche intraprese, avviando il superamento del formalismo che caratterizza i documenti contabili. Il relatore sulla finanziaria, senatore Legnini (Ulivo), ha evidenziato l'importante risultato ottenuto con la conclusione dell'esame della finanziaria da parte della Commissione bilancio, grazie alla decisione adottata dal presidente della Commissione bilancio di stabilire un unico termine per la presentazione degli emendamenti, oltre che all'atteggiamento critico ma costruttivo e responsabile tenuto dell'opposizione. La finanziaria si inquadra in una fase che registra significativi miglioramenti dei conti pubblici, con la riduzione del debito pubblico ed il ripristino dell'avanzo primario, ma anche segnali di rallentamento della crescita dell'economia internazionale; sono pertanto condivisibili le scelte compiute dal Governo sui tempi del risanamento, volte a contemperare la riduzione dell'indebitamento con misure di sostegno allo sviluppo e di redistribuzione. Tra i numerosi interventi previsti dalla legge finanziaria sono particolarmente rilevanti la semplificazione degli adempimenti tributari delle imprese, la riduzione delle aliquote Ires e Irap e l'imposta forfetaria per i contribuenti minimi; le misure che riducono i costi della politica, intervenendo sulla composizione del Governo, sulle comunità montane, sui rimborsi dei consiglieri comunali e disponendo l'abolizione degli ATO (enti adibiti alla gestione delle risorse idriche e dei rifiuti). L'estensione della riduzione dell'ICI, la proroga dei benefici fiscali per gli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli immobili, il credito di imposta per i nuovi assunti nel Mezzogiorno ed inoltre altri rilevanti interventi per la scuola e l'università, la ricerca, la sicurezza e la giustizia, nonché la copertura finanziaria del protocollo sul Welfare, nonché l'aumento dei fondi per il cinque per mille e per l'otto per mille. Ad avviso del relatore il testo varato dalla Commissione è in linea con gli indirizzi di politica economica fissati dal DPEF e coerente con gli impegni assunti in sede europea e corrisponde alla missione dell'ammodernamento del Paese in un quadro di restituzione e redistribuzione fiscale.

Il relatore di minoranza, senatore Vegas (FI), ha invece sottolineato che la legge finanziaria, priva di un filo conduttore ed ulteriormente peggiorata dal passaggio in Commissione bilancio, che a suo avviso ha determinato ulteriori spese per 5,8 miliardi di euro, è un'occasione persa per il risanamento dei conti pubblici, per l'impulso allo sviluppo ed il miglioramento della qualità di vita delle fasce più deboli. Contraddicendo le indicazioni fornite da numerose istituzioni anche internazionali, il Governo tenta di sopravvivere con una finanziaria che prevede una miriade di spese, spesso di natura clientelare, ma che non garantisce una significativa riduzione della pressione fiscale che grava sui cittadini. Le questioni pregiudiziali sono state illustrate dai senatori Saporito (AN), che ha stigmatizzato lo smantellamento della magistratura militare attraverso disposizioni contrarie alle norme costituzionali che garantiscono l'autonomia dell'ordine giudiziario; Baccini (UDC), che ha evidenziato l'insufficienza delle misure a sostegno della famiglia; Azzollini (FI), ad avviso del quale la finanziaria viola la legge di contabilità sulla quantificazione degli oneri correnti e non incide sui fattori strutturali della spesa, rinviando il percorso di risanamento ad un periodo in cui il ciclo economico potrebbe essere negativo; Pastore (FI), che ha rilevato come la norma che stabilizza i precari contrasti con la disposizione costituzionale che prevede il concorso pubblico per l'accesso alla pubblica amministrazione. Hanno inoltre preso la parola i senatori Schifani (FI) e Calderoli (Lega), per rivendicare l'atteggiamento costruttivo dell'opposizione e sottolineare che in considerazione del ridottissimo numero degli emendamenti presentati il ricorso questione di fiducia sarebbe solo l'estremo tentativo del Governo di controllare la propria maggioranza.

In discussione generale sono intervenuti per la maggioranza i senatori Banti, Livi Bacci, Vitali e Pignedoli (Ulivo) e Bonadonna, Brisca Menapace, Allocca e Capelli (RC). Per l'opposizione hanno preso la parola i senatori Augello (AN) e Ventucci e Possa (FI).

Ad inizio seduta il presidente Marini ha comunicato le decisioni assunte all'unanimità dalla Conferenza dei Capigruppo per garantire la piena regolarità delle votazioni.

(La seduta è terminata alle ore 21:13 )



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