Mercoledì 20 Settembre 2006 - 35ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:32)

L'Assemblea ha votato a favore della sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza del decreto-legge n. 258 (ddl n. 953), ribaltando la posizione assunta ieri dalla Commissione affari costituzionali la quale, come ha riferito in apertura il senatore Bianco (Ulivo), si era pronunciata per la insussistenza degli stessi, con una votazione nella quale i voti favorevoli erano risultati pari alla somma dei voti di astensione (9) e del solo voto contrario. Il decreto è lo strumento con cui l'Italia si adegua alla sentenza della Corte di giustizia europea che ha giudicato contraria ai principi comunitari la limitazione (stabilita dall'articolo 19-bis1, comma 1, lettere c) e d), del DPR n. 633 del 1972) del diritto alla detrazione dell'IVA versata per l'acquisto, l'uso e la manutenzione di veicoli da turismo non rientranti nell'oggetto dell'attività propria delle società. Come sottolineato nei loro interventi dai senatori Fernando Rossi (Verdi-Com), Bonadonna (RC-SE), Villone (Ulivo) e Barbato (Pop-Udeur), il decreto-legge in esame è necessario ed urgente perché teso a disciplinare gli effetti immediati derivanti dalla sentenza, consentendo ai contribuenti di presentare istanza di rimborso per quanto non detratto: esso non pregiudica un intervento organico in tema di detraibilità dell'IVA, che anzi viene da tutti sollecitato, e non comporta oneri finanziari, avendo natura meramente procedimentale.

Hanno espresso le perplessità dell'opposizione i senatori Pastore (FI), Paolo Franco e Calderoli (Lega), Girfatti (DC-PRI-IND-MPA) e Saporito (AN): pur convenendo, infatti, sulla necessità di risolvere il problema delle modalità di rimborso delle somme versate ed indebitamente non detratte, l'opposizione ha criticato l'assenza di norme che tutelino anche per il futuro i contribuenti definendo compiutamente una disciplina della detraibilità dell'IVA conforme ai principi comunitari e ha sottolineato negativamente la previsione di modalità che limitano il diritto al rimborso dei cittadini interessati, nonché l'esclusione delle procedure di detrazione e compensazione dell'IVA e la mancata individuazione di una copertura finanziaria a fronte della prevedibile forte onerosità dei rimborsi stessi.

Successivamente, è proseguita la discussione generale del ddl n. 635, di sospensione dell'efficacia di disposizioni in tema di ordinamento giudiziario. Secondo i senatori Davico, Divina, Paolo Franco e Fruscio (Lega), il centrosinistra, lacerato al suo interno ed incapace di attuare iniziative politiche di grande spessore, anche perché ridotto a cercare la maggioranza al Senato ricorrendo al peso determinante - e come tale politicamente censurabile - dei voti dei senatori di diritto e a vita, si limita a distruggere le riforme attuate dalla Casa delle libertà nella passata legislatura dopo anni di inadempienza legislativa. Nell'ambito di tale azione va inserita anche la sospensione dei decreti delegati attuativi della riforma dell'ordinamento giudiziario, la quale tende a tutelare l'interesse dei cittadini garantendo l'efficienza, l'imparzialità e la professionalità dei magistrati. Il testo in esame rappresenta l'ennesimo cedimento della sinistra alla difesa corporativa, posta in essere da settori fortemente politicizzati della magistratura, di un sistema inadeguato ed inaccettabile dal punto di vista del diritto dei cittadini alla giustizia ed incostituzionale dal punto di vista dei rapporti tra poteri dello Stato.

Per il senatore D'Ambrosio (Ulivo) interesse dei cittadini è avere una giustizia che funzioni e che sia indipendente: la sospensione ed il conseguente tentativo di avviare la discussione su un pacchetto ben definito di modifiche hanno lo scopo di correggere gli errori, le incongruenze e le problematicità evidenziate da una riforma nata con intenti punitivi nei confronti della magistratura.

Il seguito della discussione è stato rinviato alla seduta antimeridiana di domani.

(La seduta è terminata alle ore 19:03 )



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