Martedì 15 Novembre 2005 - 898ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:00)

L'Assemblea del Senato ha dedicato l'intera seduta pomeridiana alla discussione generale, avviata nel corso della mattinata, del ddl costituzionale 2544-D, recante modifiche alla Parte II della Costituzione.

A nome delle opposizioni sono intervenuti i sen. Donati, Zancan e De Petris (Verdi), Di Siena, Napolitano, Vitali, Maconi, Legnini, Stanisci, Piatti, Caddeo, Basso, Flammia e Rotondo (DS), Donadi (Italia dei Valori), Tommaso Sodano (RC), Dentamaro (Udeur), D'Amico, Castellani, Baio Dossi, Soliani, Gaglione, Vallone, Bastianoni e Cavallaro (Margh) e Marino (Com). La riforma e stata criticata anzitutto per il suo impatto sull'impianto complessivo della Carta costituzionale vigente, in particolare sotto il profilo dei bilanciamenti tra poteri e dei rapporti interistituzionali, modificati a tutto vantaggio del Primo ministro e a scapito del Parlamento e del Presidente della Repubblica. Le norme sulla cosiddetta devolution, lungi dal realizzare una seria riforma in senso federale della Repubblica, metteranno a rischio l'unita nazionale, aumenteranno il contenzioso tra Stato centrale ed autonomie locali e produrranno una degenerazione istituzionale che i cittadini pagheranno in termini di svuotamento dei principi costituzionali di eguaglianza e solidarieta. Il disegno di legge, rispondente a mere logiche di scambio politico all'interno dello schieramento di maggioranza, non appare inoltre conciliabile con le modifiche in senso proporzionale che il centrodestra intende apportare alla legge elettorale. L'indebolimento dell'istituto parlamentare, che si concretizza anche attraverso il nuovo Senato federale, una Camera morta che non rappresenta le istanze delle Regioni e delle autonomie locali, risulta aggravato dalla mancata previsione di norme di garanzia per le opposizioni. Gravi infine le norme relative alla Corte costituzionale, soprattutto per l'accentuazione del carattere politico della nomina di alcuni dei suoi componenti.

Di diverso tenore gli interventi dei sen. Curto (AN) D'Onofrio (UDC) e Fasolino (FI), mentre il sen. Gubert (UDC) ha annunciato il suo personale voto contrario. Per la maggioranza, infatti, la riforma modernizza e razionalizza le istituzioni, corregge gli errori commessi nella scorsa legislatura dal centrosinistra con le modifiche allora apportate al Titolo V della Costituzione e promuove le autonomie locali in un contesto istituzionale corretto, di cui e emblema il Senato federale, cosi da garantire l'unita nazionale e una piu efficace difesa delle necessita delle Regioni meridionali. Oltre a garantire contro ogni ipotesi di ribaltamento della volonta popolare liberamente espressa attraverso le elezioni, le nuove norme affermano definitivamente il primato del cittadino nei confronti di ogni forma di statalismo.

Il seguito della discussione e stato rinviato alla seduta antimeridiana di domani, a partire dalle ore 9.

(La seduta è terminata alle ore 22:27 )



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