Martedì 8 Marzo 2005 - 757ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:30)

In avvio di seduta, l'Assemblea ha adottato il nuovo calendario dei lavori: la discussione del ddl di riforma costituzionale, che era inizialmente previsto si concludesse con il voto finale oggi, proseguira anche nella prossima settimana; nella seduta pomeridiana di domani il Presidente del Consiglio riferira sulla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena e la morte del dottor Nicola Calipari; giovedi mattina sara avviata, tra l'altro, la discussione della delega sull'ordinamento giudiziario ed il Ministro dell'interno riferira sui recenti attentati dinamitardi. Respinte le proposte alternative dell'opposizione, tendenti ad inserire nel calendario della settimana numerosi argomenti, tra cui la discussione del ddl n. 3296, di ratifica del trattato che adotta la Costituzione europea e una discussione sulla politica estera italiana e la situazione in Medio Oriente. L'opposizione ha protestato per il condizionamento della programmazione dei lavori agli equilibri di maggioranza ed agli interessi elettorali della Lega. La maggioranza ha accusato l'opposizione di ostruzionismo volto ad impedire il rispetto degli impegni assunti con l'elettorato dalla Casa delle liberta in materia di riforme costituzionali.

Su proposta del sottosegretario per l'interno D'Ali, e stato rinviato il seguito della discussione del ddl n. 3314, di conversione del decreto-legge n. 8, che accorpa, per il turno elettorale 2005, le elezioni regionali e amministrative.

L'Assemblea ha quindi ripreso la discussione del ddl n. 2544-B, nel testo modificato dalla Camera dei deputati (e dei connessi ddl costituzionali nn. 1941, 2025, 2556 e 2651) che riforma la Parte II della Costituzione. Con votazioni caratterizzate dalle reiterate richieste di verifica del numero legale e di utilizzo del procedimento elettronico, sono stati bocciati tutti gli emendamenti e sono stati approvati gli articoli 3, sulla composizione del Senato federale; 4, sui requisiti di elettorato attivo e passivo per il Senato; 5, sui deputati a vita di nomina presidenziale; 6, sulla durata del Parlamento; 7, di coordinamento del testo; 8, sull'elezione dei Presidenti di Camera, Senato federale e Parlamento in seduta comune. Respinta la proposta di stralcio dell'articolo 9, il seguito della discussione e stato rinviato ad altra seduta.

Rispetto al testo approvato in prima deliberazione dal Senato, la Camera ha portato il numero dei senatori da 200 a 252, fissando il numero minimo di eletti per Regione a sei, anziche a cinque (salvo Molise e Valle d'Aosta, rispettivamente con due e un senatore); ha eliminato il riferimento ai senatori eletti nella Circoscrizione Estero; ha previsto la partecipazione ai lavori del Senato, senza diritto di voto, di rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali eletti dai Consigli all'inizio di ogni legislatura regionale; ha portato a 25 anni l'eta minima per l'elezione a senatore; ha previsto la nomina di un numero massimo di tre deputati a vita al posto degli attuali cinque senatori a vita; ha stabilito che, mentre la Camera dura in carica cinque anni, il Senato e suscettibile di rinnovi parziali, dato che i senatori sono eletti contestualmente alle elezioni dei Consigli delle rispettive Regioni e Province autonome e rimangono in carica fino alla proclamazione dei nuovi senatori delle stesse; ha previsto la maggioranza assoluta dei componenti per l'elezione dei Presidenti delle Camere a partire dal terzo scrutinio e demandato al Regolamento del Senato la disciplina delle modalita di rinnovo periodico dell'ufficio di Presidenza.

(La seduta è terminata alle ore 20:28 )



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