8 marzo 2023

Le interviste di SenatoTV

Donne al comando


Il dossier dell'Ufficio Valutazione Impatto

Parità vo cercando

1948-2022: le donne italiane in oltre settanta anni di elezioni

Nella Prima Legislatura della Repubblica sono entrate in Parlamento 4 senatrici e 45 deputate: il 5%.
Ci sono voluti quasi 30 anni (e altre sette legislature) perché nel 1976 fosse superata la soglia delle 50 presenze in Parlamento, e altri 30 anni per arrivare a quota 150.

La Camera ha avuto la sua prima presidente nel 1979, Nilde Iotti, e il Senato nel 2018, Elisabetta Casellati.
Le urne del 2022 hanno portato in Parlamento 199 donne, il 33 per cento, e hanno infranto il soffitto di cristallo: Giorgia Meloni, leader del partito di maggioranza, è diventata la prima donna ad assumere la carica di presidente del Consiglio. E un'altra donna, Elly Schlein, è stata eletta segretaria del principale partito di opposizione.

Il dossier – aggiornando un precedente lavoro redatto nella XVIII legislatura - ricostruisce l'andamento della presenza femminile nelle istituzioni, al governo e negli enti locali (parte prima), i termini del dibattito politico e la normativa nazionale e regionale sul riequilibrio di genere (parte seconda), infine un analitico "Chi è chi" delle donne al governo e in Parlamento (parte terza).

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Sommario

La rappresentanza politica: un lungo cammino
Parte prima. Il popolo delle elette: i numeri

  1. La XIX legislatura
  2. Legislature precedenti
  3. Donne in carica
  4. Le donne al governo
  5. Le donne nelle regioni e nelle province autonome
  6. Le donne sindaco
  7. Le donne italiane nel Parlamento europeo

Parte seconda. Verso un riequilibrio della rappresentanza di genere: le norme

  1. Il percorso nell'ordinamento italiano
  2. Di regione in regione: le pari opportunità elettorali
  3. Gli enti locali: tra quote e preferenze
  4. Conclusioni

Parte terza. Chi è chi? Settantantacinque anni di donne al governo della Repubblica


Pubblicazione del Senato: edizione arricchita con venti nuove biografie

Donne che hanno fatto l'Italia

Il lungo cammino femminile verso la conquista di un ruolo nella società
Sommario
  • Matilde di Canossa (1046-1115)
  • Costanza d'Altavilla (1154-1198)
  • Trotula De Ruggiero (secoli XI-XII)
  • Compiuta Donzella e Nina Siciliana (secolo XIII)
  • Bettisia Gozzadini (1209-1261) e Dorotea Bucca (1360-1436)
  • Caterina da Siena (1347-1380)
  • Eleonora d'Arborea (1347 circa-1404 circa)
  • Margherita Bandini Datini (1360-1423)
  • Isotta Nogarola (1418-1466)
  • Alessandra Macinghi Strozzi (1406-1471)
  • Lucrezia Tornabuoni (1427-1482)
  • Angela Merici (1474-1540)
  • Cassandra Fedele (1465-1558)
  • Giustina Rocca († 1502) e Maria Festa (1703-post 1764)
  • Sofonisba Anguissola (1532-1625)
  • Lavinia Fontana (1552-1614)
  • Maddalena Casulana (1544-dopo il 1586)
  • Francesca Caccini, detta la Cecchina (1587-1640)
  • Tarquinia Molza (1542-1617)
  • Isabella Canali Andreini (1562-1604)
  • Adriana Basile (1580-1642 ca.)
  • Artemisia Gentileschi (1593-1653)
  • Claudia Francesca Rusca (1593-1676) e Cornelia Calegari (1644-dopo 1675)
  • Elisabetta Sirani (1638-1665)
  • Elena Lucrezia Cornaro (1646-1684)
  • Laura Bassi (1711-1778)
  • Anna Morandi Manzolini (1714-1774)
  • Maria Gaetana Agnesi (1718-1799)
  • Elisabetta Caminer Turra (1751-1796)
  • Maria Angela Ardinghelli (1728-1825)
  • Marianna Elmo (1730-?)
  • Maria Rosa Coccia (1759-1833)
  • Giulia Colbert, marchesa di Barolo (1785-1864)
  • Caterina Scarpellini (1808-1873)
  • Maria Cristina di Savoia (1812-1836)
  • Luisa Battistotti Sassi (1824-1876)
L'introduzione del Presidente del Senato, Ignazio La Russa
Nel 2017 il Senato ha pubblicato un opuscolo dal titolo Storie d'ingegno e di coraggio. Profili di donne che hanno fatto l'Italia. Una galleria di ritratti di donne che, a partire dal Medioevo, hanno dato un apporto di rilievo alla storia e alla cultura nazionale e le cui vicende personali hanno impresso una svolta al lungo cammino femminile verso la conquista di un ruolo non solo familiare e privato nella società.
A distanza di qualche anno dalla prima edizione ne viene presentata una seconda, arricchita con venti nuove biografie che dal Medioevo di Trotula De Ruggiero – durante il quale i nomi che emergono dal silenzio delle fonti sono spesso circondati da un'aura leggendaria – giungono all'Ottocento di Caterina Scarpellini, astronoma e scienziata, i cui meriti scientifici sono stati riconosciuti e premiati dal neonato Stato italiano.

Mi piace ricordare fra le tante, in un ideale ricongiungimento fra le due estremità della Penisola e i due limiti dell'arco cronologico interessato, la duecentesca Nina Siciliana, prima donna a poetare in lingua volgare, e la lombarda Maria Gaetana Agnese, vissuta nel secolo XVIII, una delle più grandi matematiche di tutti i tempi.

Le loro vite attraversano secoli di storia durante i quali le donne più fortunate – per ragioni sociali, familiari ed economiche – e quelle più intraprendenti si ritagliano spazi sempre più ampi per coltivare i loro multiformi talenti artistici; aumentare il proprio livello di istruzione fino a raggiungere prestigiosi incarichi professorali; dedicarsi agli studi scientifici e svolgere un ruolo di rilievo nella vita pubblica. Sono donne di ogni ceto e di ogni provenienza geografica, alcune note al grande pubblico, altre solo agli studiosi, che rappresentano un panorama culturale composito e che hanno contribuito a formare – con peculiarità proprie – l'identità nazionale.
Mi piace ricordare fra le tante, in un ideale ricongiungimento fra le due estremità della Penisola e i due limiti dell'arco cronologico interessato, la duecentesca Nina Siciliana, prima donna a poetare in lingua volgare, e la lombarda Maria Gaetana Agnese, vissuta nel secolo XVIII, una delle più grandi matematiche di tutti i tempi.
Questa carrellata si ferma all'alba del Regno d'Italia, quando questi nomi rappresentano un'eccezione, in un mondo in cui le donne non godono di tutti i diritti civili e politici. Ma la riscossa femminile, che conosce un'accelerazione nel corso del Novecento, affonda le sue radici nelle storie coraggiose ed esemplari delle donne del passato, una piccola parte delle quali è raccontata in queste pagine.

Storie d'ingegno e di coraggio.
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Le interviste di SenatoTV

Laura Lorenzon, chirurga


Dossier dell'Ufficio Valutazione Impatto

Senza distinzione di sesso

Il cammino delle donne italiane verso la parità dalla Costituzione a oggi

Le donne sono state protagoniste della nostra Repubblica fin dalla sua nascita. Non solo hanno contribuito alla stesura della Costituzione, ma si sono anche battute per l'attuazione dei suoi valori e dei suoi principi, primo fra tutti il principio di uguaglianza.

In questo cammino la Corte costituzionale ha giocato un ruolo di primo piano: alla sua giurisprudenza e alle sue sollecitazioni ha fatto seguito, in molti casi, l'adozione di importanti riforme legislative.

Con un'attenzione quindi anche alla giurisprudenza costituzionale, il dossier dell'Ufficio Valutazione Impatto - "Senza distinzione di sesso. Il cammino delle donne italiane verso la parità dalla Costituzione a oggi" - ripercorre la legislazione in favore delle donne in termini di garanzie lavorative, sia come tutela delle madri lavoratrici sia come opportunità di accesso al mondo del lavoro; sotto il profilo sociale e della tutela giuridica della donna; sul piano della tutela della libertà sessuale e della libertà, ma anche della lotta alla violenza e, infine, in relazione alle pari possibilità di accesso alla vita politica ed economica del Paese.

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Dal sommario del dossier
  • Un lungo cammino
  • Madri al lavoro
  • Il valore sociale delle casalinghe
  • Mamme agricole, artigiane e commercianti
  • Un nuovo obiettivo: conciliare vita e lavoro
  • Dal divieto di accesso al divieto di discriminazione
  • Toghe in rosa
  • Donne in armi
  • Lavori per sole donne
  • Vietato discriminare
  • "Azioni positive"
  • Un Codice per le pari opportunità
  • Colletti rosa e donne imprenditrici
  • Pari retribuzione a parità di lavoro
  • Le altri grandi battaglie
  • Dalla procreazione responsabile al "diritto alla maternità"
  • Salute e genere
  • Addio al delitto d'onore e al matrimonio riparatore
  • Reati sessuali: da delitti contro la morale a delitti contro la persona
  • In famiglia. Da un nuovo diritto a una nuova giustizia
  • Nel nome della madre
  • Violenza domestica e stalking
  • Contro il femminicidio
  • Un codice rosso anti- violenza
  • Un problema culturale, ma anche di numeri
  • Obiettivo: democrazia paritaria
  • Donne e partiti
  • PNRR, priorità trasversali, strategia nazionale 2021-2026: il cammino continua

Dossier dell'Ufficio Valutazione Impatto

❝ Spaccarono la tua bellezza ❞

Violenza di genere. L'approccio quantitativo nelle indagini della Commissione femminicidio nella XVIII legislatura

Sommario
  • Premessa metodologica
  • Rapporto sulla violenza di genere e domestica nella realtà giudiziaria: evidenze e metodologia dell'analisi
  • Le procure come punta avanzata della specializzazione in materia di violenza di genere
  • I tribunali ordinari: il difficile rapporto tra il penale e il civile nel riconoscimento della violenza domestica
  • I tribunali di sorveglianza: riconoscere la violenza per proteggere le vittime
  • La formazione degli operatori
  • Femminicidi 2017-2018: un'analisi della risposta giudiziaria attraverso i fascicoli d'indagine e le sentenze
  • Dove vengono commessi i femminicidi?
  • Chi sono gli autori dei femminicidi e le loro vittime? Qual è il rapporto tra autore e vittima?
  • Com'è stata uccisa la vittima? L'autore è stato condannato?
  • La solitudine della vittima e degli orfani
  • Vittime due volte: la vittimizzazione secondaria delle madri nelle cause di affido dei figli
  • Quante volte viene segnalata la violenza nei procedimenti di affido e responsabilità genitoriale? Quante volte questa violenza viene riconosciuta?
  • Considerazioni conclusive: un metodo da replicare

La violenza di genere rappresenta uno degli ostacoli maggiori al raggiungimento della piena parità e libertà delle donne. Cosa può fare il Parlamento per individuare le migliori politiche di contrasto?

La Commissione femminicidio del Senato, istituita nella scorsa Legislatura, ha adottato nelle sue indagini un approccio che ha valutato le politiche di intervento attraverso i criteri oggettivi dell'analisi statistica. Il dossier dell'Ufficio Valutazione Impatto ripropone alcuni risultati di queste indagini, restituendo una "fotografia" del sistema di protezione delle donne che - nonostante i progressi - ancora fatica a tutelare appieno la loro libertà in tutti i contesti, di istruzione, sociale, familiare.

La prima parte fornisce i dati sulle vittime di violenza e sugli autori: più della metà delle donne vittime di femminicidio nel biennio 2017-2018 sono state uccise dal proprio partner; il 12,7% è stata uccisa dall'ex partner.

La seconda parte analizza le cause relative all'affido dei figli: oltre un terzo dei giudizi presenta indicazioni di violenza domestica e disfunzionalità.

La violenza è spesso invisibile anche agli occhi degli operatori. La terza parte del dossier, dedicata alla realtà giudiziaria, fornisce un quadro preciso della formazione dei magistrati, degli avvocati e degli psicologi nei procedimenti penali e civili.

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L'8 marzo in Senato

Le prove del concerto in Aula
Le prove del concerto in Aula
Le prove del concerto in Aula
Le prove del concerto in Aula
Le prove del concerto in Aula
Le prove del concerto in Aula
Le prove del concerto in Aula
Le prove del concerto in Aula
Una rosa bianca con nastrino tricolore è l'omaggio del Presidente del Senato alle senatrici
Le prove del concerto in Aula
Il Presidente La Russa ha pronunciato un breve discorso prima del concerto
Il Presidente La Russa consegna una rosa bianca al Segretario Generale del Senato, Elisabetta Serafin
Il concerto in Aula
Il concerto in Aula
Il concerto in Aula
Il concerto in Aula
Il concerto in Aula
Dopo il concerto
Dopo il concerto, il Presidente La Russa ringrazia le orchestrali
Dopo il concerto
Dopo il concerto

Nel pomeriggio di mercoledì 8 marzo, l'Aula di Palazzo Madama, su iniziativa del Presidente del Senato Ignazio La Russa, ha ospitato l'Orchestra d'Archi del Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste, composta da 12 donne. Dopo l'Inno Nazionale, sono stati eseguiti l'Allegro vivace dal Quartetto in Re maggiore op. 8 n. 1 di Luigi Boccherini; l'Andantino dal Quartetto in Mi minore di Giuseppe Verdi; l' Allegro dalla Sinfonia in Re maggiore di Giuseppe Tartini.

Prima del concerto, il Presidente La Russa ha pronunciato un breve discorso (vedi resoconto stenografico); a conclusione, si è svolto un dibattito sui temi legati alla Giornata Internazionale della Donna, con l'intervento di un rappresentante per ogni Gruppo Parlamentare.

Il concerto e il dibattito sono stati trasmessi in diretta da Rai Due, a cura di Rai Parlamento.


Una selezione dal dossier "Parità vo cercando"

Infografiche

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