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Dalla trincea

  • La storia

    La storia

    Dalla trincea, giornale del combattente 58a divisione

    Dalla trincea, giornale del combattente 58a divisione

    Milano, Litografia S. Tavella e C., 49 cm.

    aprile, giugno, agosto 1918.

    Si conoscono solo tre numeri.

    Giorn. 465/10

    Nel corso della prima guerra mondiale, dopo la drammatica disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917, i vertici politici e militari ravvisarono l'esigenza di una moderna opera di propaganda diretta verso i soldati. Occorreva infatti affrontare il problema della crisi morale delle truppe e far comprendere al fante, che la guerra era dalla trincea«giusta», e che bisognava farla, fino alla sconfitta di un nemico oppressore e violento per una «giusta» pace. L'obiettivo era quello di migliorare le condizioni morali e creare un sostegno psicologico che, contro la facile suggestione del cedimento e dell'abbandono, sviluppasse le ragioni della resistenza e della riscossa. A tal fine il 9 gennaio 1918 il Comando Supremo istituì il Servizio P, un'organizzazione di propaganda, assistenza e vigilanza affidata principalmente a ufficiali di complemento, che nella vita civile svolgevano attività intellettuali.

    Alcuni comandi minori, non potendosi permettere il lusso di pubblicare con cadenza regolare, si limitarono a far uscire un numero ogni tanto. Così la 58a divisione diede alle stampe Dalla trincea, di cui vennero pubblicati solo tre numeri, con periodicità irregolare: il primo ad aprile, il secondo a giugno e il terzo ad agosto.

    Gli articoli firmati riportavano i nomi di Giacinto Cottini o sergente Gino Andreotti, qualche altro si firmava con lo pseudonimo "Uno di Pisa"; infatti la Divisione doveva comprendere anche la Brigata Lucca. I disegni erano firmati da Brivido ovvero Alberto Manetti, caricaturista che prima della guerra aveva ideato e diretto il Brivido, foglio umoristico e interventista.

    Dalla trincea, foglio dalle dimensioni di un modesto quotidiano di quattro pagine, impresso con inchiostro verde pallido e ricchissimo di vignette, costava 5 centesimi a copia.



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