Atto n. 4-04355

Pubblicato il 12 gennaio 2011
Seduta n. 485

LANNUTTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e della difesa. -

Premesso che:

in un articolo pubblicato su "Venerdì di Repubblica", il 7 gennaio 2011, dal titolo: "Conti siderali per l'Italia in Orbita", la brava giornalista Sara Picardo mette in luce l'ennesima allegra gestione di aziende del gruppo Finmeccanica, che potrebbe integrare l'uso clientelare e un vero e proprio sperpero di fondi pubblici, per la creazione del consenso;

nell'occhiello: "quasi un milione di euro per far assistere alcuni Vip al lancio, negli Usa, di un satellite tricolore. È quanto hanno speso, ad ottobre, per un'ospitalità di lusso, l'agenzia spaziale e le aziende di Finmeccanica";

come riporta l'articolo si tratterebbe di un lancio spaziale, sia per la destinazione sia per i costi, quello del IV Satellite Cosmo-Skymed dell'Agenzia spaziale italiana (ASI), in orbita dal 29 ottobre 2010. A far lievitare il prezzo, nell'articolo si dà conto di voli in business class e hotel di lusso per 33 vip invitati a partecipare al lancio presso la base militare di Vanderberg, in California. A finanziare la costruzione del satellite radar è stato, con l'ASI, il Ministero della difesa; la realizzazione è stata affidata a tre aziende di Finmeccanica (la stessa sulla quale indaga da mesi la Procura di Roma): la Thales Alenia Space Italia, la Selex Galileo e la Telespazio. Sempre con le tre industrie del gruppo presieduto da Pierfrancesco Guarguaglini, l'ASI ha firmato un contratto di 930.000 euro, con cui ha commissionato a un'agenzia di viaggi di Milano, la 9PM Srl, l'organizzazione del viaggio per i vip. Nella divisione delle parti, la partecipazione al lancio di Cosmo Skymed è costata all'ASI ben 590.000 euro, mentre i restanti 340.000 euro sono stati ripartiti tra le tre aziende di Finmeccanica. Una ripartizione voluta anche dal presidente di ASI, Enrico Saggese, ex amministratore delegato di Telespazio fino al 2008;

non sorprende, allora, che a gestire l'acquisizione e la commercializzazione dei dati del satellite sarà la e-Geos, costituita per il 20 per cento dall'ASI, e per l'80 per cento dalla Telespazio. Ogni volo in business class per gli Stati Uniti è costato oltre 3.000 euro tra andata e ritorno. Un totale di 112.000 euro per far viaggiare 33 persone la cui identità non è specificata nel contratto. Cifre spaziali, per una missione finanziata con soldi pubblici. Una notte in un cottage del Four Seasons The Biltmore di Santa Barbara, per esempio, è costata 825 euro a persona. Una colazione in hotel per 40 ospiti oltre 7.700 euro. Un pranzo all'Escala Garden, sempre per 40 invitati, oltre 2.000 euro. Una cena di gala per 70 persone circa 7.000 euro. Per l'ospitalità di 33 vip iniziali, diventati poi 40 a colazione, sono stati spesi in media 4.000 euro al giorno, per un totale di 9 giorni di viaggio. Alle spese classiche di vitto e alloggio, vanno poi aggiunti 15.000 euro per spese supplementari, ovvero consegna bagagli, servizi in camera non meglio precisati e parcheggi. E poi 4.900 euro per gli spostamenti in bus da e per l'aeroporto, oltre 9.000 euro per un'auto sempre a disposizione;

l'ASI, normalmente, per le missioni dei suoi dipendenti, è soggetta ai tetti di spesa degli enti pubblici di ricerca. Un suo ricercatore laureato, per esempio, non può spendere più di 150 euro al giorno per dormire e non sono previsti viaggi in business class nemmeno per i dirigenti. Una simile limitazione non è prevista invece per le tre aziende di Finmeccanica, che sono anche quelle ad aver pagato meno soldi per il viaggio delle «persone molto importanti»,

si chiede di sapere:

se risponda al vero che l'ASI abbia firmato, con le tre industrie del gruppo presieduto da Pierfrancesco Guarguaglini, un contratto di 930.000 euro (Iva esclusa), con cui ha commissionato a un'agenzia di viaggi di Milano, la 9PM Srl, l'organizzazione del viaggio per i vip negli Usa;

quali siano stati i criteri di scelta della 9PM, per la partecipazione al lancio di Cosmo Skymed, costata all'ASI ben 590.000 euro, mentre i restanti 340.000 euro sarebbero stati ripartiti tra le tre aziende di Finmeccanica, la Thales Alenia Space Italia, la Selex Galileo e la Telespazio;

se risponda al vero che ogni volo in business class per gli Stati Uniti sia costato oltre 3.000 euro tra andata e ritorno, per un totale di 112.000 euro per far viaggiare 33 persone;

se il Governo sia a conoscenza dell'identità delle suddette 33 persone, che non risulta specificata nel contratto, ai sensi della legge sulla trasparenza considerato che si tratta di una missione finanziata con soldi pubblici;

se risponda al vero che una notte in un cottage del Four Seasons The Biltmore di Santa Barbara sia costata 825 euro a persona, una colazione in hotel per 40 ospiti oltre 7.700 euro, un pranzo all'Escala Garden, sempre per 40 invitati, oltre 2.000 euro, una cena di gala per 70 persone circa 7.000 euro, e per ospitare i 33 vip, diventati poi 40 a colazione, siano stati spesi in media 4.000 euro a giorno, per un totale di nove giorni di viaggio;

se risponda al vero che, alle spese di vitto e alloggio, vanno poi aggiunti 15.000 euro per «spese supplementari», ovvero consegna bagagli, servizi in camera non meglio precisati e parcheggi, con l'aggiunta di 4.900 euro per gli spostamenti in bus da e per l'aeroporto, ed oltre 9.000 euro per un auto sempre a disposizione;

se il Governo non ritenga scandaloso che in una fase di gravissima crisi economica, con una falcidia di posti di lavoro e di famiglie che non arrivano alla terza settimana di ogni mese, aziende pubbliche possano sperperare quasi un milione di euro per assecondare le manie di grandezza di manager pubblici, che utilizzano fondi pubblici per spese di rappresentanza all'estero, per portare a spasso 33 vip (la cui identità si chiede di conoscere) e se i Ministri in indirizzo non ritengano di investire la Corte dei conti, con la richiesta specifica di contemplare un eventuale danno erariale;

quali misure urgenti il Governo intenda assumere per evitare che i manager pubblici possano utilizzare fondi pubblici, per assecondare le loro manie di grandezza e l'acquisizione di consenso e "riconoscenza" con le ospitate di lusso, tutto a spese della collettività.