Atto n. 1-00001 (procedura abbreviata)

Pubblicato il 29 aprile 2008
Seduta n. 1

PARAVIA , FASANO , GIULIANO , DE GREGORIO , IZZO , DE FEO , SARRO , VETRELLA , COMPAGNA , SIBILIA , CONTINI , NESPOLI , CORONELLA , SAIA , CALABRO' , ESPOSITO , LAURO , PONTONE , ALICATA , ALLEGRINI , AMATO , AMORUSO , ASCIUTTI , BALDASSARRI , BATTAGLIA , BENEDETTI VALENTINI , BERSELLI , BORNACIN , BUTTI , CALIENDO , CALIGIURI , CAMBER , CANTONI , CARUSO , CASELLI , CASOLI , CASTRO , CENTARO , CIARRAPICO , CICOLANI , COLLINO , CURSI , CUTRUFO , D'AMBROSIO LETTIERI , DE ANGELIS , DELOGU , FERRARA , FLUTTERO , GENTILE , GIORDANO , GRAMAZIO , LICASTRO SCARDINO , MASSIDDA , MENARDI , MORRA , MUGNAI , NESSA , PALMIZIO , QUAGLIARIELLO , RAMPONI , SACCOMANNO , SACCONI , SANCIU , SANTINI , SCARABOSIO , SCARPA BONAZZA BUORA , SCOTTI , SPADONI URBANI , TOTARO , VALDITARA , VALENTINO , VICECONTE , GALIOTO , GALLO , SARO , MAZZARACCHIO , VICARI , PASTORE

Il Senato,

premesso che:

la pessima gestione del ciclo dei rifiuti nella regione Campania ha portato, in data 29 febbraio 2008, il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, Marcello Piscopo, a decidere il rinvio a giudizio del suo attuale Presidente, on. Antonio Bassolino, già Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti dal 2000 al 2004, e di altre ventisette persone;

la Commissione europea, già il 27 giugno 2007, ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per la crisi cronica dei rifiuti che coinvolgeva Napoli e il resto della regione Campania;

i danni arrecati, direttamente e indirettamente, al sistema economico, anche nazionale, ammontano a vari miliardi di euro;

considerato che:

il deflagrare dell’emergenza relativa allo smaltimento dei rifiuti in Campania ha duramente intaccato l’immagine e la credibilità nazionale;

già nel corso dell’ampio dibattito svoltosi nella seduta antimeridiana di giovedì 17 gennaio 2008, in questo ramo del Parlamento, sulle comunicazioni del Governo sull’emergenza rifiuti in Campania e sulle relative proposte di risoluzione, sono stati più volte sottolineati la gravità della situazione, i danni ed i rischi ad essa connessi per la salute dei cittadini campani, la disgregazione del tessuto sociale e l’invadenza della criminalità organizzata, le conseguenze economiche, specie per il calo di fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, la compromissione dell’immagine a livello mondiale che sta producendo effetti devastanti sul turismo e sulla commercializzazione dei prodotti tipici regionali;

la situazione attuale frutto di oltre un decennio di omissioni, inadempienze, clientelismo e malaffare degli amministratori regionali, provinciali, locali e di discontinue gestioni commissariali;

le misure emergenziali adottate dal dimissionario Governo Prodi rappresentano una vera e propria dichiarazione di resa di fronte all’ordinaria catastrofe che i cittadini campani sono quotidianamente chiamati a subire da un decennio,

impegna il Governo:

a proporre, ai sensi dell’art. 51 della legge 10 febbraio 1953, n. 62, lo scioglimento del Consiglio regionale della Campania e la rimozione del Presidente della Giunta, secondo quanto previsto dall’art. 126 della Costituzione.