Atto n. 3-01520 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 28 aprile 2020, nella seduta n. 210

FERRARA , ORTIS , LOREFICE , PERILLI , PETROCELLI , LICHERI , MORRA , ACCOTO , AIROLA , AUDDINO , CAMPAGNA , COLTORTI , CORBETTA , CORRADO , CRUCIOLI , DE LUCIA , DELL'OLIO , DI GIROLAMO , DONNO , FEDE , GIANNUZZI , GRANATO , GUIDOLIN , LA MURA , L'ABBATE , LANNUTTI , LOMUTI , MAIORINO , MANTERO , MANTOVANI , MARILOTTI , MATRISCIANO , MOLLAME , MORONESE , NOCERINO , PAVANELLI , PESCO , PIARULLI , PIRRO , PISANI Giuseppe , PRESUTTO , QUARTO , RICCIARDI , ROMANO , SANTANGELO , SANTILLO , TRENTACOSTE , VACCARO , VANIN , MAUTONE - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

durante l'emergenza sanitaria da COVID-19 le Forze armate hanno svolto e continuano a svolgere una preziosa attività, impegnate in prima linea a sostegno delle strutture sanitarie e nel rispetto dei provvedimenti di distanziamento sociale, talvolta anche in condizioni di scarsità di dispositivi di protezione individuale;

l'attuale emergenza ha messo in luce l'importanza strategica per la difesa della collettività nazionale di tutti quei programmi di ammodernamento e rinnovamento della Difesa che riguardano veicoli e velivoli dual use impiegabili nell'ambito di emergenze sanitarie per il trasporto sanitario d'urgenza, anche in biocontenimento, così come di sviluppo dei corpi sanitari di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri e del corpo militare della Croce Rossa Italiana, in termini di personale (assunzione di nuovi medici e infermieri militari);

premesso, altresì, che:

il mantenimento della piena operatività delle nostre Forze armate rimane un'esigenza istituzionale e una priorità politica preminente che, a giudizio degli interroganti, va perseguita attraverso programmi di ammodernamento e rinnovamento dello strumento militare che:

rispettino la natura difensiva delle Forze armate stabilito dalla Costituzione (difesa della Patria e rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle crisi);

rispecchino le necessità operative e posture strategiche del nostro Paese (anti-terrorismo, missioni di peacekeeping e operazioni di controinsorgenza, non ipotesi di First-Strike nucleare contro Russia o Cina) e le concrete esigente di sicurezza nazionale (resilienza del sistema Paese in termini di infrastrutture vitali: informatiche, energetiche, sanitarie, alimentari);

rispondano ai reali interessi della industria nazionale del comparto Difesa (privilegiando programmi nazionali o di cooperazione internazionale che garantiscano elevate ricadute occupazionali, commerciali e tecnologiche, rispetto a programmi di mero assemblaggio in subappalto); tengano conto della sostenibilità finanziaria e logistica dei nuovi strumenti (evitando l'acquisizione di sistemi d'arma ad alto costo di manutenzione che assorbano tutte le risorse di esercizio della Difesa a detrimento dell'operatività di tutti gli altri comparti dello strumento militare);

il programma relativo all'acquisizione dei cacciabombardieri con capacità nucleare F-35, a giudizio degli interroganti e di numerosi esponenti militari e industriali, non risponde alle caratteristiche menzionate, presentando inoltre gravi ed irrisolte criticità tecnico-progettuali che comportano un imprevedibile aumento dei costi (denunciato dalla stessa Corte dei conti nella sua "Relazione speciale sulla partecipazione italiana al Programma Joint Strike Fighter F-35 Lightning II" del 3 agosto 2017);

il Movimento 5 Stelle è sempre stato fortemente contrario al suddetto programma di acquisizione, chiedendone la cancellazione quando ciò era ancora possibile e poi, ad acquisizioni ormai avviate dai precedenti Governi, la sua rinegoziazione e il suo ridimensionamento (oggi è ancora possibile il quasi dimezzamento del programma dai 90 velivoli previsti ai 55 già ordinati): scelta che, a giudizio degli interroganti, oggi appare quanto mai urgente alla luce dell'evidente esigenza, nazionale e globale, di ridefinire le priorità della spesa pubblica (privilegiando le spese nei settori sanitari, della ricerca, dell'innovazione tecnologica e delle tutele sociali) e la stessa concezione di "difesa" con conseguente rimodulazione delle stesse spese militari (meno investimenti in armamenti tradizionali e di carattere offensivo a favore di maggiore investimenti in sistemi dual use utilizzabili a supporto della popolazione civile in caso di emergenze sanitarie o ambientali, oltre che nella cyberdifesa);

lo stabilimento FACO (Final Assembly and Check Out) di Cameri (Novara), che provvede all'assemblaggio e collaudo dei velivoli F-35, continua a lavorare con personale ridotto a causa dell'emergenza COVID-19. La continuità produttiva del sito è comunque garantita dalla necessità di proseguire le operazioni relative alle commesse olandesi per 34 velivoli F-35°,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo, visto lo scenario emergenziale senza precedenti, intenda valutare una moratoria di 12 mesi del programma JSF F-35, reindirizzando le risorse ad esso destinate per l'anno 2020 (859 milioni di euro) e non ancora impiegate e parte di quelle per l'anno prossimo (747 milioni di euro) verso programmi di investimento volti al potenziamento dei corpi sanitari di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri e del corpo militare della Croce Rossa Italiana, in termini di personale (assunzione di nuovi medici e infermieri militari) e degli assetti dual use (veicoli e velivoli per il per il trasporto sanitario d'urgenza, anche in biocontenimento, ospedali da campo e attrezzature medico-sanitarie);

se intenda, altresì, valutare l'opportunità di rinegoziare e ridimensionare il programma JSF F-35, prendendo in considerazione programmi aeronautici alternativi, economicamente più sostenibili e più rispondenti alle necessità operative delle forze aeree e agli interessi della industria italiana della difesa.