Atto n. 1-00038

Pubblicato il 14 maggio 2013, nella seduta n. 21
Ritirato

BITONCI , CALDEROLI , ARRIGONI , BELLOT , BISINELLA , CANDIANI , CENTINAIO , COMAROLI , CONSIGLIO , CROSIO , DAVICO , DIVINA , MUNERATO , STEFANI , STUCCHI , VOLPI

Il Senato,

premesso che:

il dibattito scientifico sullo sviluppo dell'agricoltura transgenica si articola intorno a chi ritiene che gli organismi geneticamente modificati (Ogm) non producano rischi di alcun genere e quanti invece affermano che i pericoli che scaturiscono da manipolazioni genetiche siano di gran lunga superiori agli eventuali benefici;

a prescindere dal confronto tra opposti pareri, il dato scientifico evidenzia che gli Ogm, siano essi microrganismi animali o vegetali, hanno caratteristiche genetiche e riproduttive alterate, e che la comunità scientifica, in merito ai loro effetti sulla salute umana, non ha ancora espresso una posizione univoca;

i risultati di uno studio realizzato dall'università francese di Caen dimostrano la tossicità degli Ogm a seguito di alcuni esperimenti condotti su cavie nutrite con mais Monsanto Ogm, le quali hanno cominciato a manifestare gravissime patologie con una incidenza da due a cinque volte superiore al gruppo di controllo rappresentato da cavie nutrite con mais non transgenico;

i suddetti risultati, oltre a mettere in dubbio la validità delle ricerche effettuate finora dalle imprese biotech, evidenziano notevoli problematiche nella metodologia usata per testare la sicurezza dei prodotti transgenici, tra cui la durata troppo breve della analisi condotte, mediamente 3 mesi a fronte dei 24 impiegati dalla ricerca in questione, e l'esiguità del numero di cavie utilizzate;

a seguito di tali ulteriori pareri sulla tossicità degli Ogm e sull'ambiguità del processo di autorizzazione, che pare privo delle garanzie minime di sicurezza e pertanto in contrasto con il principio di precauzione che l'Unione europea pone a tutela della salute umana, sarebbe opportuno vietare l'importazione di prodotti transgenici, così come recentemente stabilito dalla Federazione Russa, e sospendere ad ogni livello e in tutta Europa il rilascio delle licenze alla semina di Ogm autorizzati e risultati tossici;

recentemente il Ministro della salute Balduzzi, a seguito del dossier predisposto dal Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), ha chiesto alla Commissione europea che quest'ultima effettui una nuova valutazione completa del Mon810 alla luce delle ultime linee guida, definisca adeguate misure di gestione che dovrebbero essere rese obbligatorie per tutti gli utilizzatori di tali Ogm e, nel frattempo, sospenda urgentemente l'autorizzazione alla messa in coltura di sementi di Mais Mon810 nel nostro Paese e nell'Unione europea (si veda l'articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 4 aprile 2013);

il Ministro delle politiche agricole Mario Catania si ritenne soddisfatto della richiesta del ministro Balduzzi (si veda il citato articolo pubblicato sul "Corriere della Sera"), riprendendo così la linea sempre tenuta dalla Lega Nord e dal ministro Zaia sulla necessità di procedere con forza nella direzione di salvaguardare l'identità e la ricchezza dei prodotti nostrani, che sono alla base del successo del settore agroalimentare, e di far sì che gli Ogm non attentino alla nostra agricoltura identitaria, culla della biodiversità che deve essere preservata;

l'impatto socio-economico della innovazione derivante dall'introduzione in agricoltura di Ogm è fortemente negativo rispetto alle esigenze dei consumatori e agli obiettivi di politica agraria del Paese;

l'agricoltura italiana è essenzialmente di tipo multifunzionale e assolve a compiti che vanno oltre la semplice produzione di alimenti e materie prime, svolgendo un ruolo di difesa integrata del territorio e di tutela del paesaggio e degli aspetti culturali tradizionali legati alle aree rurali, la cui valorizzazione, grazie alla presenza costante dell'agricoltore, trasforma la marginalità in opportunità;

gli Ogm rappresentano invece il simbolo di una agricoltura non finalizzata alla produzione di cibo e alla conservazione del territorio, ma alla creazione di reddito e al controllo dei mercati mondiali da parte di poche multinazionali;

il nostro Paese è la culla della biodiversità, con 4.500 prodotti tipici frutto di secoli e secoli di storia;

il mais transgenico, la cui coltivazione è autorizzata da anni in Europa, non copre più dell'1 per cento della produzione totale. Il vero business delle multinazionali non sarebbe nella coltivazione, ma nel brevetto delle sementi;

gli Ogm non servirebbero a sfamare il mondo, perché non esiste un patto etico per destinare un'eventuale sovrapproduzione a chi muore di fame. Dove si vendono gli Ogm, i ricchi consumano prodotti da agricoltura biologica, i poveri cibi geneticamente modificati;

quanto riportato testimonia che il dibattito sul tema in questione è ancora aperto e che la prudenza è indispensabile di fronte a scelte che modificano profondamente l'ambito nel quale vengono applicate e che impattano non solo sugli equilibri di mercato ma soprattutto sulla salute dei cittadini;

la direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull'emissione deliberata nell'ambiente di Ogm, prevede, per i singoli Stati membri, la possibilità di dichiarare l'intero territorio nazionale come libero da Ogm attraverso l'applicazione del principio di "salvaguardia";

questa direttiva è stata recepita nell'ordinamento con decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224, in cui, all'articolo 25, si prevede che i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio, della salute e delle politiche agricole e forestali, per quanto di rispettiva competenza, possono, con provvedimento d'urgenza, limitare o vietare temporaneamente l'immissione sul mercato, l'uso o la vendita sul territorio nazionale di un Ogm, come tale o contenuto in un prodotto debitamente notificato e autorizzato, che rappresenti un rischio per la salute umana o l'ambiente, valutazione fondata su informazioni esistenti basate su nuove o supplementari conoscenze scientifiche;

il provvedimento, altresì, può indicare le misure ritenute necessarie per ridurre al minimo il rischio ipotizzato ed è immediatamente comunicato dai Ministeri della salute e delle politiche agricole all'autorità nazionale competente, la quale dà immediata comunicazione alla Commissione europea e alle autorità competenti degli altri Stati membri dei provvedimenti adottati, fornendo le relative motivazioni basate su una nuova valutazione dei rischi e indicando se e come le condizioni poste dall'autorizzazione devono essere modificate o l'autorizzazione stessa deve essere revocata. Dei predetti provvedimenti l'autorità nazionale competente dà idonea informazione al pubblico;

la normativa comunitaria consente comunque alla Commissione europea di annullare il ricorso alla clausola di salvaguardia in caso di evidenze scientifiche contrarie;

le Regioni spesse volte hanno espresso la loro ferma contrarietà all'introduzione nel nostro Paese di colture transgeniche evidenziando la necessità che il futuro regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, di modifica della direttiva 2001/18/CE, per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul loro territorio, sia il più possibile adeguato a salvaguardare l'agricoltura del nostro Paese, la qualità e la specificità dei suoi prodotti;

ad oggi 8 Nazioni (Francia, Germania, Lussemburgo, Austria, Ungheria, Grecia, Bulgaria e Polonia) hanno già adottato le clausole di salvaguardia,

impegna il Governo:

1) a promuovere un intervento nelle competenti sedi europee affinché l'Unione europea sospenda il rilascio di autorizzazioni alla semina, in tutto il territorio dell'Unione, di Ogm autorizzati e risultati tossici e disponga il divieto di importazione di prodotti transgenici;

2) a procedere con l'esercizio della clausola di salvaguardia di cui all'articolo 25 del decreto legislativo n. 224 del 2003, che recepisce la direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull'emissione deliberata nell'ambiente di Ogm.