SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


9a Commissione permanente
(AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE)


45a seduta: mercoledì 12 marzo 2014, ore 14,30


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni interrogazioni svolte
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA

Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, degli atti comunitari sottoposti al parere motivato sulla sussidiarietà:
1. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 89/608/CEE, 90/425/CEE e 91/496/CEE relativamente ai riferimenti alla normativa zootecnica
(Osservazioni della 3ª, della 12ª e della 14ª Commissione)
(n. COM (2014) 4 definitivo)
2. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle condizioni zootecniche e genealogiche applicabili agli scambi commerciali e alle importazioni nell'Unione di animali riproduttori e del loro materiale germinale
(Osservazioni della 3ª, della 12ª e della 14ª Commissione)
(n. COM (2014) 5 definitivo)
- Relatrice alla Commissione VALENTINI


IN SEDE CONSULTIVA

I. Seguito dell'esame del documento:
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea, per l'anno 2014 - Relatrice alla Commissione PIGNEDOLI
(Parere alla 14ª Commissione)
(Doc. LXXXVII-bis, n. 2)

II. Esame del disegno di legge:
BATTISTA ed altri. - Disposizioni per la revisione del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera e delega al Governo - Relatore alla Commissione DALLA TOR
(Parere alla 4a Commissione)
(1157)
III. Esame congiunto dei disegni di legge:
1. Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo
(Parere alla 3a Commissione)
(1326)
2. TONINI. - Riforma della disciplina legislativa sulla cooperazione allo sviluppo e la solidarietà internazionale
(Parere alla 3a Commissione)
(211)
3. ROMANO ed altri. - Riforma della disciplina legislativa sulla cooperazione internazionale allo sviluppo
(Parere alla 3a Commissione)
(558)
- Relatrice alla Commissione ALBANO


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sul fenomeno delle frodi nel settore agroalimentare: audizione di rappresentanti della Confederazione generale italiana delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo (CONFCOMMERCIO-Imprese per l'Italia) Audizione svolta

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a, della 13a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(313)
2. TOMASELLI ed altri. - Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a e della 13a Commissione)
(926)
- Relatore alla Commissione FORMIGONI
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Modifiche all'articolo 14 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, in materia di semplificazione di controlli sulle imprese agricole ed agroalimentari a sostegno della competitività
(Pareri della 1a, della 5a, della 10a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(135)
2. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Misure di semplificazione a sostegno della competitività e della responsabilizzazione delle imprese agricole e delega al Governo per il riordino della normativa agricola
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(136)
- Relatore alla Commissione DI MAGGIO

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni per il riordino del sistema degli enti e degli organismi pubblici vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e delle società strumentali
(Pareri della 1a, della 5a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(137)
2. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Delega al Governo per il riordino, la soppressione e la riduzione degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e per la modernizzazione dei servizi all'agricoltura
(Pareri della 1a, della 5a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(139)
3. STEFANO. - Disposizioni per la riforma dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA)
(Pareri della 1a, della 5a, della 11a e della 14a Commissione)
(990)
- Relatore alla Commissione RUVOLO

IV. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Maria Teresa BERTUZZI ed altri. - Misure per la competitività dell’imprenditoria giovanile e il ricambio generazionale in agricoltura
(Pareri della 1a, della 2a , della 5a, della 6a, della 7a, della 10a, della 11a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(287)
2. STUCCHI. - Disposizioni per favorire lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo
(Pareri della 1a, della 5a, della 6 a e della 14a Commissione)
(751)
- e della petizione n. 116 ad essi attinente
- Relatore alla Commissione PANIZZA
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO




RUVOLO - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. -
Premesso che:
la 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato ha avviato l'esame dei disegni di legge n. 137 e n. 139 in materia di riordino degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sui quali l'interrogante è relatore;
nell'ambito dell'esame in sede referente dei citati disegni di legge, si è svolta, tra l'altro, l'audizione del SIN - Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell'agricoltura;
tale organismo è stato costituito quale società a capitale misto pubblico- privato ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 182 del 9 settembre 2005, convertito con legge n. 231 del 2005, da parte di AGEA con partecipazione pubblica maggioritaria, nel limite massimo dello stanziamento ivi indicato e nell'ambito delle ordinarie dotazioni di bilancio di AGEA, per l'affidamento della gestione e dello sviluppo del SIAN (il Sistema Informativo Agricolo Nazionale);
la scelta del socio privato è avvenuta mediante l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, con la previsione che essa avvenisse senza produrre nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato;
attualmente la società SIN è costituita dal socio pubblico AGEA che detiene il 51 per cento del capitale sociale e dai soci privati costituenti il raggruppamento temporaneo di imprese Almaviva, con quote attribuite che vanno dal 20,02 per cento di Almaviva allo 0,9 per cento di Agrifuturo;
AGEA quale ente pubblico non economico vigilato dal Ministero, detiene quindi una quota maggioritaria nella società SIN;
ricordato che AGEA svolge compiti di organismo pagatore per l'erogazione di aiuti e interventi previsti dalla normativa dell'Unione europea e cura in generale la gestione degli aiuti comunitari e dei programmi di promozione non affidati dalla normativa comunitaria ad altri organismi. Per l'esecuzione dei controlli amministrativi e tecnici l'AGEA si avvale di servizi del SIAN la cui conduzione ed evoluzione è affidata a SIN oltre che ad AGECONTROL;
ricordato altresì che:
il management di SIN è stato recentemente ridefinito quanto alla presidenza e all'amministratore delegato;
è opportuno che l'interrogante, la Commissione agricoltura e in generale il Parlamento abbia contezza dell'assetto gestionale delle società vigilate dal Ministero delle politiche agricole direttamente e indirettamente, dei criteri di nomina dei vertici amministrativi e del relativo trattamento economico;
occorre un monitoraggio dell'entità degli stanziamenti economici attribuiti a SIN e dell'utilizzo degli stessi,
si chiede di sapere:
quale sia lo stanziamento complessivo spettante a SIN e l'entità degli ultimi bilanci approvati;
quali siano i costi della struttura, quanto ad apparato dirigenziale, numero di dipendenti, infrastrutture disponibili, costi di funzionamento e spese indotte;
quale attività SIN abbia in corso di svolgimento e che tipo di contratti abbia stipulato con il management e per l'attuazione dei compiti istituzionali, con specifico riferimento anche alla data di sottoscrizione e alla durata degli stessi, oltre che all'utilizzo di infrastrutture tecniche per le attività svolte.
(3-00310)

BONFRISCO e SCOMA - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:
l'agroalimentare made in Italy rappresenta oltre il 17 per cento del prodotto interno lordo, di cui oltre 53 miliardi di euro provengono dal settore agricolo;
il successo dell'agroalimentare italiano nel mondo e l'accreditamento attribuito al marchio "Italia" non conoscono arretramenti, come dimostra la crescita costante dell'export, ma anche la diffusione dei fenomeni di imitazione e pirateria commerciale;
il made in Italy agroalimentare è la leva esclusiva per una competitività "ad alto valore aggiunto" e per lo sviluppo sostenibile del Paese, grazie ai suoi primati in termini di qualità, livello di sicurezza e sistema dei controlli degli alimenti, riconoscimento di denominazioni geografiche e protette e produzione biologica;
il settore agricolo ha una particolare importanza non solo per l'economia nazionale, considerati la percentuale di superficie coltivata, il più elevato valore aggiunto per ettaro in Europa ed il maggior numero di lavoratori occupati nel settore, ma anche come naturale custode del patrimonio paesaggistico, ambientale e sociale;
in agricoltura sono presenti circa 820.000 imprese, vale a dire il 15 per cento del totale di quelle attive in Italia;
gli allevamenti italiani di suini, presenti prevalentemente in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Umbria e Sardegna, sono oltre 26.200 e la produzione di carni suine è stimata in 1.299.000 tonnellate all'anno;
la suinicoltura italiana occupa il settimo posto in Europa per numero di capi mediamente presenti e offre occupazione, lungo l'intera filiera, a circa 105.000 addetti, di cui 50.000 nel solo comparto dell'allevamento;
sulla base dei dati elaborati dall'Associazione nazionale allevatori di suini, l'Italia, nel 2012, ha importato complessivamente 1.020.425 tonnellate di suini vivi e carni suine, di cui il 52 per cento dalla Germania, pari a 535.309 tonnellate;
articoli di stampa europei hanno recentemente messo in luce che l'industria della carne suina tedesca è efficiente ed è basata su prodotti a basso costo, ma che dietro questo sistema ci sono operai sottopagati, falde acquifere inquinate e tecniche di allevamento che usano enormi quantità di antibiotici;
molti controlli operati sul settore delle carni suine hanno evidenziato la violazione della disciplina in materia di presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari e condotte poste in essere in maniera ingannevole, fraudolenta e scorretta, allo specifico scopo di far intendere al consumatore che i prodotti acquistati sono di origine e di tradizione italiana;
l'usurpazione del marchio made in Italy minaccia la solidità e provoca gravi danni alle imprese agricole insediate sul territorio, violando il diritto dei consumatori ad alimenti sicuri, di qualità e di origine certa;
il codice del consumo di cui al decreto legislativo n. 206 del 2005, recependo la disciplina comunitaria in materia, attribuisce ai consumatori ed agli utenti i diritti alla tutela della salute, alla sicurezza ed alla qualità dei prodotti, ad un'adeguata informazione e ad una pubblicità veritiera, all'esercizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà; all'educazione al consumo e alla trasparenza ed all'equità nei rapporti contrattuali;
la disciplina a tutela dei prodotti di origine italiani introduce norme specifiche per contrastare la contraffazione ed evitare qualunque fraintendimento nell'indagine di provenienza falsa e fallace;
la circolazione di alimenti che evocano un'origine ed una fattura italiana che non possiedono costituisce una vera e propria aggressione ed arreca danno al patrimonio agroalimentare nazionale che, come espressione dell'identità culturale dei territori, rappresenta un bene collettivo da tutelare ed uno strumento di valorizzazione e di sostegno allo sviluppo rurale,
si chiede di sapere quali direttive il Ministro in indirizzo intenda emanare alle autorità di controllo e, in particolare, al Corpo forestale dello Stato, per applicare la definizione precisa dell'effettiva origine degli alimenti, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, commi 49 e 49-bis, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sulla tutela del made in Italy.
(3-00538)