Mercoledì 20 Ottobre 2021 - 369ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:05)

A conclusione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 2 di maggioranza (v. allegato A del resoconto stenografico), e respinto la proposta n. 1 dell'opposizione.

Il Presidente del Consiglio Draghi ha comunicato che il Consiglio europeo discuterà di pandemia e vaccini, transizione digitale, costi dell'energia, migrazioni, commercio internazionale, relazioni esterne. In Europa quattro adulti su quattro hanno ricevuto almeno una dose vaccinale e la campagna vaccinale in Italia procede più speditamente della media europea (l'81 per cento della popolazione di età superiore a 12 anni è completamente vaccinata). La Commissione europea ha inaugurato l'Autorità europea per le emergenze sanitarie; è importante, per evitare le varianti, che il Consiglio incrementi le forniture vaccinali ai paesi a basso reddito, dove solo il 2 per cento della popolazione è vaccinata. Quanto all'agenda digitale, il Consiglio dovrà definire gli obiettivi per il 2030 in quattro aree principali (infrastrutture, imprese, servizi pubblici, competenze), approvare meccanismi di verifica, promuovere soluzioni condivise rispetto alla sicurezza cibernetica, l'intelligenza artificiale, la regolamentazione della concorrenza. L'Italia intende colmare il divario digitale (a tal fine ha stanziato 50 miliardi del PNRR); ritiene, rispetto ai mercati digitali, che ciò che è illecito off line debba essere illecito anche on line, e che l'Europa debba perseguire l'autonomia tecnologica, elevando al 20 per cento la produzione di semiconduttori entro il 2030 e coordinando la produzione europea di microchip e di circuiti integrati. La transizione digitale ed ecologica richiede l'intervento dello Stato e i costi della transizione devono essere distribuiti con equità. Rispetto ai rincari di gas ed elettricità, l'Italia propone la strategia degli acquisti congiunti di gas e della riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. In tema di migrazioni, la Commissione presenterà piani di azione per i paesi di origine e di transito prioritari. L'Italia quest'estate ha fatto fronte agli impegni di salvataggio in mare, ma servono piani chiari, adeguatamente finanziati e per tutte le rotte, compresa quella mediterranea, servono inoltre impegni per la stabilità della Libia e la Tunisia. L'Italia proporrà che sia periodicamente verificata l'attuazione degli impegni assunti. Quanto ai negoziati Cop26, l'obiettivo di ridurre le emissioni del 55 per cento entro il 2030 e l'obiettivo di zero emissioni nel 2050 sono ambiziosi, ma la UE è responsabile solo dell'8 per cento delle emissioni globali: senza l'intervento coordinato, incisivo e simultaneo dei principali attori dell'economia globale non si potrà contenere il surriscaldamento.

Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Renzi (IV-PSI), Ruspandini, Nastri (FdI), Caterina Biti, Stefano (PD), Emma Bonino, Fantetti (Misto), Maria Alessandra Gallone, Gabriella Giammanco (FIBP), Arrigoni, Bergesio (L-SP), Toninelli, Girotto, Elisa Pirro (M5S). In replica il Presidente del Consiglio si è soffermato sulla sfida all'integrità europea proveniente dalle sentenze delle Corti di giustizia nazionali, esprimendo sostegno alla Commissione europea; ha insistito sul ruolo unico dell'Europa nelle sfide globali (dalla pandemia alla questione migratoria); ha richiamato le misure adottate dal Governo per contenere i costi dell'energia e ha ricordato che, nella riduzione di combustibili fossili, l'Italia ha fatto meglio di Francia e Germani passando dal 12,8 al 18 per cento di fonti rinnovabili.

Il Governo ha accolto la proposta di risoluzione n. 2 di maggioranza e respinto la proposta n. 1 dei sen. Ciriani (FdI) e altri. Nelle dichiarazioni di voto, il sen. Laniece (Aut) ha posto l'accento sulla necessità di una normativa europea sulle concessioni e sul ruolo degli enti locali nella gestione dei fondi europei; la sen. Rauti (FdI) ha sottolineato il principio della neutralità tecnologica, cioè la possibilità di un mix autentico tra diverse fonti energetiche, e l'obiettivo dell'autonomia europea nella produzione di fonti rinnovabili; il sen. Alfieri (PD) si è soffermato sulla sfida al cuore dell'Europa lanciata da Polonia e Ungheria e sulla sproporzione inaccettabile tra le risorse investite sulla rotta balcanica e quelle destinate al Mediterraneo e ai paesi nordafricani. La sen. De Petris (Misto-LeU) ha escluso che l'aumento dei prezzi dell'energia dipenda dalla transizione ecologica e ha insistito sull'invio di vaccini nei paesi poveri. La sen. Ronzulli (FIBP) ha evidenziato i successi della campagna vaccinale e del PNRR. Il sen. Candiani (L-SP), dopo aver rilevato la mancanza della questione afgana nell'agenda del Consiglio, indice della debolezza della politica estera europea, ha evocato rischi (rallentamento dell'economia cinese, crisi energetica, restrizioni monetarie premature) che possono soffocare la ripresa; ha concluso con un richiamo a una presenza italiana in Europa attiva e non remissiva. Il sen. Licheri (M5S) ha evidenziato l'importanza di emanciparsi dalla schiavitù della fornitura extraeuropea di gas: se la transizione ecologica fosse iniziata prima, l'Europa non rischierebbe una crisi energetica.

A conclusione dell'esame di mozioni su iniziative volte a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e mozioni su iniziative volte a contrastare ogni forma di violenza e di totalitarismo, l'Assemblea ha approvato l'ordine del giorno G1 dei sen. Malpezzi (PD), De Petris (Misto-LeU), Nencini (IV-PSI), Licheri (M5S), Unterberger (Aut) che chiede al Governo di valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale e alla normativa vigente in materia di divieto di riorganizzazione del partito fascista, adottando provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e dei movimenti politici di chiara ispirazione fascista, e la mozione n. 428 (testo 3) dei sen. Bernini (FIBP), Ciriani (FdI) e Romeo (L-SP)che chiede al Governo di valutare le modalità di applicazione delle misure previste dalla legge per contrastare tutte le realtà eversive dell'ordinamento democratico e per dare seguito agli accertamenti della magistratura.

Il sen. Parrini (PD), richiamando l'assalto alla sede della Cgil in occasione della manifestazione a Roma del 9 ottobre scorso, ha illustrato la mozione n. 422 che chiedeva al Governo, in attuazione del dettato costituzionale, lo scioglimento di Forza Nuova e dei movimenti politici di chiara ispirazione neofascista. La sen. De Petris (Misto-LeU) ha illustrato la mozione n. 423 che chiedeva lo scioglimento di Forza Nuova, Casapound e Lealtà azione. Il sen. Nencini (IV-PSI), ricordando che la decisione di sciogliere un movimento politico è una decisione estrema, ha illustrato la mozione n. 424 che chiedeva lo scioglimento di Forza Nuova, in quanto responsabile dell'aggressione del 9 ottobre. Il sen. Lomuti (M5S) ha illustrato la mozione n. 425 che chiedeva lo scioglimento di Forza Nuova e delle organizzazioni di stampo neofascista sulla base di quanto previsto dalla legge Scelba. Il sen. Iannone (FdI) ha illustrato la mozione n. 427 che chiedeva al Governo di contrastare tutte le organizzazioni che promuovono violenza e totalitarismo e di contrastare la propaganda ideologica basata sull'odio religioso. Il sen. Mallegni (FIBP) ha rilevato che la decisione di sciogliere un movimento politico può essere controproducente: la mozione n. 428 chiede quindi al Governo di applicare le misure previste dalla legge per contrastare tutte le realtà eversive dell'ordinamento democratico.

Al termine della discussione, cui hanno partecipato i sen. Verducci, Monica Cirinnà, Anna Rossomando (PD), Cangini, Paola Binetti (FIBP-UDC), Bressa (Aut), Elena Fattori (Misto), Pepe (L-SP), le mozioni nn. 422, 423, 424 e 425 sono state ritirate e sostituite da un ordine del giorno unitario; la mozione n. 427 è stata ritirata e i loro proponenti hanno sottoscritto la mozione n. 428 che è stata riformulata. Il Sottosegretario di Stato all'interno Scalfarotto si è rimesso all'Aula sull'ordine del giorno n. 1 e sulla mozione n. 428 (testo 3).

Nelle dichiarazioni di voto le sen. Unterberger (Aut), Sbrollini (IV-PSI), Malpezzi (PD), i sen. Errani (Misto-LeU) e Ferrara (M5S) hanno dichiarato voto favorevole all'ordine del giorno sullo scioglimento di Forza Nuova. Hanno invece dichiarato voto favorevole alla mozione n. 428 i sen. Ciriani (FdI), Anna Maria Bernini (FIBP) e Romeo (L-SP) i quali hanno argomentato che il Parlamento non può sciogliere movimenti politici: spetta alla magistratura e al Governo adottare provvedimenti nei confronti di Forza Nuova. Secondo il sen. Ciriani (FdI) le forze di maggioranza hanno la responsabilità di aver suscitato una guerra ideologica intorno al green pass; la sinistra, che non ha alcun diritto a rilasciare patenti di democraticità, agita il fascismo per trasformare gli avversari politici in nemici da cancellare, ma Fratelli d'Italia rappresenta una destra contemporanea ed è l'unica forza di opposizione che tiene vivo il confronto parlamentare. La sen. Bernini (FIBP) ha rilevato un diverso atteggiamento nei confronti delle manifestazioni di Roma e di Milano e ha ricordato di non aver ricevuto espressioni di solidarietà quando a Bologna è stata distrutta una sede di Forza Italia. Il sen. Romeo (L-SP) pur condividendo lo spirito della disposizione costituzionale e della legge Scelba, ritiene che una maggioranza parlamentare non possa fare pressione sul Governo per sciogliere un movimento politico, in assenza di una sentenza della magistratura sul tentativo di ricostituzione del partito fascista.

(La seduta è terminata alle ore 18:26 )



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