Mercoledì 17 Luglio 2019 - 134ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1200, Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Nella seduta di ieri i relatori hanno riferito sul contenuto dei 21 articoli che individuano un catalogo di reati legati alla violenza domestica e di genere, introducono nuove fattispecie, inaspriscono le pene, velocizzano la procedura penale, accelerano le misure di sostegno alle vittime. La discussione generale si è conclusa oggi con gli interventi dei sen. Di Nicola, D'Angelo (M5S), Malan, Caliendo (FI), Grasso (Misto-LeU), Isabella Rauti (FdI), Valeria Fedeli (PD), Erica Rivolta (L-SP). Dopo la replica del Sottosegretario di Stato per la giustizia Morrone, che ha ricordato il rifinanziamento del fondo per le vittime dei reati, è iniziata la votazione degli emendamenti che sono stati tutti respinti.

Nelle dichiarazioni di voto, la sen. Unterberger (Aut) ha annunciato voto favorevole, esprimendo un apprezzamento particolare per il dovere di informare la parte offesa e per la previsione del reato di violazione di misure di protezione; ha invece espresso perplessità sulla clausola di invarianza finanziaria, sulla lacuna relativa alla violenza economica, sulla mancata estensione ai matrimoni forzati e alle mutilazioni genitali femminili dell'obbligo per il pubblico ministero di sentire la vittima entro tre giorni dalla notizia di reato. Anche il sen. Balboni (FdI) ha annunciato voto favorevole esprimendo particolare apprezzamento per l'aggravio di pena per i matrimoni forzati e la diffusione di immagini di contenuto sessuale, ha manifestato però il timore che il termine di tre giorni per sentire la vittima, che inspiegabilmente non è stato esteso a tutte le fattispecie di reato, sia interpretato dalla magistratura come mero termine ordinatorio, anche perché il testo non implementa le risorse umane. La sen. Conzatti (FI), nell'annunciare voto favorevole, ha espresso perplessità sull'impianto del testo che non affronta il problema alla radice: molte donne sono uccise dopo aver sporto denuncia, in Italia manca la presa in carico delle vittime di violenza domestica. Insistendo sulle radici culturali del problema, la senatrice ha rilevato che i corsi di rieducazione dovrebbero essere indipendenti dai benefici di pena. Hanno dichiarato un convinto voto favorevole la sen. Nisini (L-SP) e la sen. Maiorino (M5S), orgogliose di un testo che pone il Paese all'avanguardia del contrasto alla violenza contro le donne. Il termine di tre giorni per ascoltare la denunciante è una misura essenziale e concreta di presa in carico.

Hanno invece annunciato l'astensione i sen. Grasso (Misto-LeU) e Cucca (PD) che, pur condividendo i principi ispiratori della legge, hanno lamentato la sordità della maggioranza alle proposte dell'opposizione, in particolare alle misure relative al contrasto della violenza di genere. Secondo il sen. Grasso (Misto-LeU) la violenza domestica va contrastata con iniziative culturali prima che con misure repressive. Secondo il sen. Cucca (PD) il testo riduce la discrezionalità della magistratura, contiene misure di dubbia efficacia, come il termine di tre giorni, e sembra avere una finalità principalmente propagandistica.

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1383, conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2019, n. 61, recante misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica.

La relatrice, sen. Accoto (M5S), ha illustrato il provvedimento che si inquadra nella negoziazione con la Commissione europea per il rispetto della regola del debito pubblico e del patto di stabilità. Il Governo ha adottato misure di assestamento che comportano un miglioramento del saldo di 7,6 miliardi e riducono il deficit dal 2,4 all'1,9 per cento. In sintesi, si evita la procedura d'infrazione per deficit eccessivo senza ridurre la spesa programmata, intervenendo sui risparmi attesi nel 2019 derivanti dal minor utilizzo di risorse iscritte in bilancio per l'attuazione del reddito di cittadinanza e di quota 100.

Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Roberta Ferrero, Zuliani, Romeo (L-SP), Calandrini (FdI), Perosino, Pichetto Fratin (FI), Stefano, Misiani (PD), Marco Pellegrini (M5S). Secondo le opposizioni il provvedimento è conseguenza di errori commessi nella legge di bilancio; i Gruppi di maggioranza hanno invece evidenziato i dati positivi dell'economia italiana: crescita dell'occupazione e dei contratti a tempo indeterminato (il tasso di occupazione è il più alto dal 1977), aumento dello 0,9 per cento della produzione industriale, aumento degli investimenti dei comuni del 17 per cento, maggiori dividendi delle società pubbliche, fiducia dei mercati, spread a 188 punti base, vendita di titoli pubblici pluriennali a prezzi calanti. Il tasso di crescita del Paese è ancora insufficiente ma il problema ha rilevanza europea (la previsione di crescita della Francia è 0,2, quella della Germania 0,5) e conferma la necessità di un mutamento delle regole.

In replica la relatrice ha sottolineato gli effetti positivi delle politiche del Governo e ha ribadito che il provvedimento non reca una manovra correttiva, non aumenta le tasse e non prevede tagli alla spesa, ma recupera risorse dalle maggiori entrate. Respinti tutti gli emendamenti, il seguito è rinviato a domani.

La Conferenza dei Capigruppo, riunitasi questa mattina, ha preso atto della disponibilità del Presidente del Consiglio a riferire sulle presunte trattative tra esponenti della Lega e funzionari russi mercoledì 24 luglio alle ore 16.30. Nel corso della seduta il Presidente del Senato ha ricordato la figura di Andrea Camilleri, che si è spento questa mattina a Roma. L'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio.

(La seduta è terminata alle ore 19:09 )



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