Martedì 17 Luglio 2007 - 195ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:38)

Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge n. 1649, di conversione del decreto recante misure urgenti per l'attuazione di disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione dei mercati dell'energia, la cui discussione generale si era svolta nella seduta antimeridiana. La discussione sugli emendamenti si è incentrata sulla disposizione prevista da un emendamento del relatore Cabras (Ulivo), che affida all'Autorità per l'energia elettrica e il gas il compito di definire transitoriamente prezzi di riferimento per la fornitura di energia elettrica, che a giudizio dell'opposizione mal si concilia con il funzionamento di un mercato liberalizzato, avvicinandosi alla logica delle tariffe amministrate. Ad avviso del relatore, invece, la disposizione è finalizzata ad accompagnare con equilibrio il passaggio alla liberalizzazione del settore.

I senatori Pecoraro Scanio (Verdi-Com), Barbato (Misto-Pop-Udeur), Galardi (SD), Allocca (RC), Giaretta (Ulivo) e Molinari (Aut) hanno annunciato un voto favorevole ad un provvedimento ritenuto adeguato alle esigenze del Paese; è un ulteriore tassello della politica del Governo in materia di liberalizzazioni, perché consente l'avvio di un mercato energetico effettivamente concorrenziale - che in prospettiva consentirà la riduzione delle tariffe - garantisce l'informazione degli utenti e tutela le fasce più deboli. Per l'opposizione i senatori Stefani (Lega), Santini (DCA-PRI-MPA), Maninetti (UDC), e Paravia (AN) hanno annunciato un voto contrario in quanto il passaggio in Aula è stato condizionato da pressioni esterne al Parlamento che hanno vanificato il positivo lavoro svolto in Commissione; il Gruppo di Forza Italia, con l'intervento del senatore Possa (FI), si è invece orientato per l'astensione in quanto pur riconoscendo la validità e l'urgenza di gran parte delle norme in esso contenute (in particolare la separazione proprietaria tra distribuzione e vendita di energia e lo sblocco delle attività di ricerca nel settore), alcune disposizioni denotano un eccessivo dirigismo, estraneo ad un'economia di mercato.

Il senatore Selva (AN), al termine di un appassionato intervento ha ritirato le dimissioni, sulle quali l'Assemblea avrebbe dovuto deliberare all'inizio della seduta. Nel suo discorso ha escluso di aver utilizzato un'ambulanza per fini privati ed ha respinto le aspre critiche del Ministro della salute; alla quale ha imputato la responsabilità di aver fomentato il clamore mediatico sulla vicenda; ha inoltre rivendicato la sua storia personale e professionale, improntata al rispetto dei valori della democrazia e quindi alla radicale avversione al comunismo. La senatrice Gagliardi (RC) ha stigmatizzato il comportamento del senatore Selva, il cui intervento si è soffermato su questioni estranee all'episodio inqualificabile ed offensivo per la dignità della politica che lo aveva indotto a presentare le dimissioni.

Il senatore Matteoli (AN) ha chiesto un intervento del Governo in Senato per chiarire la situazione determinatasi a seguito alla decisione del ministro per le politiche europee Bonino di rimettere il proprio mandato nella mani del Presidente del Consiglio.

Il senatore Bordon (Ulivo) ha preso la parola sul tema del rapporto tra la libertà del parlamentare e la disciplina di Gruppo, questione posta all'attenzione della Conferenza dei Capigruppo a seguito delle critiche del Gruppo dell'Ulivo nei confronti del senatore Manzione (Ulivo) e dello stesso Bordon per aver votato in difformità dal Gruppo.

Ad inizio seduta la senatrice Alberti Casellati (FI) ha invitato la Presidenza a censurare il gesto volgare ed offensivo della dignità personale delle donne, che nel corso della seduta antimeridiana del 13 luglio il senatore Bettini (Ulivo) ha rivolto alla senatrice Bonfrisco (FI). Sulla vicenda sono quindi intervenuti i senatori coinvolti: il senatore Bettini si è scusato per il gesto, chiarendo che lo stesso si collocava in un clima di aggressione nei confronti del senatore D'Ambrosio e comunque era rivolto ai colleghi uomini di Forza Italia; la senatrice Bonfrisco, che si è scusata per l'espressione ingiuriosa da lei pronunciata, auspicando la possibilità di un sereno confronto con il senatore D'Ambrosio sulla storia del Paese e sulla giustizia.

Anche in relazione alle dichiarazioni del ministro Bonino, la discussione del disegno di legge comunitaria è stata rinviata alla seduta antimeridiana di domani

(La seduta è terminata alle ore 20:06 )



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