Mercoledì 4 Luglio 2007 - 183ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 10:43)

L'Assemblea ha avviato la discussione del ddl n. 1447 di modifica dell'ordinamento giudiziario. Il Parlamento ha approvato nella scorsa legislatura la legge delega n. 150 del 2005 che prevedeva l'emanazione, mediante decreti delegati, di una nuova disciplina dell'ordinamento giudiziario; rispetto a questo impianto, la legge n. 269 del 2006 ha previsto la modifica dei decreti delegati sul sistema disciplinare dei magistrati e sull'ufficio del pubblico ministero e la temporanea sospensione di altri per consentirne una modifica approfondita e rispondente all'esigenza di non alterare il carattere sistemico della normativa. Il relatore Di Lello Finuoli (RC) ha illustrato il testo approvato dalla Commissione giustizia, che modifica i decreti legislativi (sospesi sulla base della legge n. 269) nn. 160, sull'accesso in magistratura e sulla progressione economica e l'attribuzione delle funzioni dei magistrati, 26, sulla scuola della magistratura, e 25, sul Consiglio direttivo della Cassazione e sui consigli giudiziari. Si prevede: l'accesso in magistratura mediante concorso tra persone che abbiano requisiti di particolare idoneità; un periodo obbligatorio di diciotto mesi di tirocinio; la valutazione quadriennale della professionalità dei magistrati incentrata sulle caratteristiche di capacità, laboriosità, diligenza e impegno; la temporaneità della permanenza negli uffici, anche in quelli direttivi; il passaggio alla fascia di carriera superiore mediante concorso a titoli; la rigida separazione della funzione giudicante da quella requirente; il trasferimento di regione in caso di passaggio di funzione; la composizione e le funzioni della scuola della magistratura; la partecipazione del presidente del Consiglio nazionale forense al Consiglio direttivo della Cassazione e l'esclusione dai consigli giudiziari dei presidenti dei consigli dell'ordine.

Il Senato ha respinto la pregiudiziale di costituzionalità avanzata con diverse motivazioni dai senatori Castelli (Lega) e Pastore e Centaro (FI), sulla quale si è pronunciato in senso contrario il senatore Massimo Brutti (Ulivo). Con gli interventi dei senatori D'Onofrio (UDC), Valentino (AN), Fazzone (FI), Castelli e Divina (Lega), Casson (Ulivo) e Barbato (Pop-Udeur) è quindi iniziata la discussione generale, che proseguirà nella seduta pomeridiana.

L'opposizione ha espresso le ragioni del dissenso rispetto al testo in discussione: l'eccessiva subordinazione dei magistrati al Consiglio superiore della magistratura e la conseguente limitazione della loro autonomia effettiva; l'eliminazione degli elementi di oggettività che erano stati introdotti per sottrarre la progressione in carriera dei magistrati al potere arbitrario del CSM; la non adeguatamente definita distinzione delle funzioni tra magistratura inquirente e giudicante; il mantenimento dell'avvocatura in termini di subordinazione; trascura il ruolo e la funzione della magistratura onoraria.

La maggioranza ha invece sottolineato lo spirito di collaborazione che ha ispirato l'azione del centrosinistra per superare, nell'interesse generale e delle istituzioni, la grave crisi dei rapporti tra politica e magistratura prodotta dalla riforma Castelli, che conteneva palesi violazioni del dettato costituzionale. Il contenuto delle proposte formulate non giustifica le critiche avanzate dall'Italia dei valori e dal ministro Di Pietro.

(La seduta è terminata alle ore 13:28 )



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