Mercoledì 18 Febbraio 2004 - 542ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:03)

Il Senato ha approvato il ddl n. 2700 (che ora passa all'esame della Camera), di conversione del decreto-legge n. 9 che proroga al 30 giugno la partecipazione di personale militare e civile italiano alle missioni internazionali. Il decreto, oltre a rifinanziare le numerose operazioni in atto nei diversi scenari dove ancora sono necessarie azioni di peace keeping, ricomprende, con una decisione che è stata fortemente contestata dal centrosinistra che ha invano chiesto uno stralcio, la missione militare in Iraq, che ha condizionato le diverse posizioni espresse sul provvedimento. Il Sottosegretario agli affari esteri Mantica ha rivendicato la piena legittimità della missione, anche alla luce delle più recenti risoluzioni dell'ONU con cui l'Italia collabora attivamente per conseguire l'obiettivo della formazione di un Governo iracheno il più rappresentativo possibile che, assumendo la guida del Paese dal prossimo 30 giugno, possa modificare anche lo stato giuridico delle truppe presenti nell'area. Le dichiarazioni di voto finale hanno consentito di ribadire le argomentazioni a chiarimento delle diverse posizioni assunte. I sen. Peruzzotti (Lega), C. Sodano (UDC), Nania (AN) e Schifani (FI), oltre che sottolineare le divisioni che ancora una volta caratterizzano i rapporti all'interno del centrosinistra, hanno motivato il convinto voto a favore di un provvedimento che consente all'Italia, che non ha partecipato alla guerra, di dare il suo prezioso contributo nella delicata fase della ricostruzione morale, politica e materiale dell'Iraq. A favore del provvedimento, anche per rispetto delle vittime di Nassiriya e per senso di responsabilità rispetto ad un'operazione che sarebbe controproducente interrompere, si sono dichiarati anche i sen. Andreotti (Aut), Colombo (Misto), Del Pennino (PRI), Crinò (Nuovo PSI) e Carrara (Misto). Nettamente contrari ad un'operazione che avalla l'occupazione militare fondata sull'inaccettabile criterio della guerra preventiva giustificata sulla base di informazioni false in relazione alla presunta presenza di armi di distruzioni di massa, i sen. Malabarba (Rifond), Boco (Verdi), Marino (Com. it.) De Paoli e Occhetto (Misto) hanno richiamato i valori che sono alla base del rifiuto alla guerra e alla ricerca della multilateralità nella politica internazionale. I sen. Angius (DS), Dini (Marg) e Del Turco (SDI) hanno invece illustrato le ragioni della non partecipazione al voto dei rispettivi Gruppi parlamentari: a fronte dell'appoggio orgoglioso alle forze di pace italiane nel mondo, hanno sottolineato la specificità dell'operazione in Iraq, conseguenza di una guerra sbagliata ed ingiusta. Astenuto anche il sen. Fabris (AP-Udeur). Il sen. Salvi (DS), a nome anche di altri sedici colleghi della sinistra diessina, è infine intervenuto in dissenso dal suo Gruppo, per annunciare un fermo no ad una guerra che ha rappresentato un errore ed ha determinato una lesione dell'ordinamento internazionale.

(La seduta è terminata alle ore 19:48 )



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