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Senato della Repubblica
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LUCCA Piero

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:05/10/1850
Luogo di nascita:CASALE MONFERRATO (Alessandria)
Data del decesso:13/08/1921
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Francesco
Madre:DASSI Luigia
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:CAVALLINI Adelaide, figlia del senatore Gaspare CAVALLINI, senatore (vedi scheda)
Professione:Ingegnere
Cariche politico - amministrative:Sindaco di Vercelli (1894-1897) (1902) (1915-1919)
Cariche amministrative:Consigliere provinciale di Novara
Consigliere comunale di Vercelli
Membro supplente della Deputazione provinciale di Novara
Membro della Deputazione provinciale di Novara
Cariche e titoli: Presidente dell'Associazione dei comuni
Presidente dell'Istituto nazionale per le opere pubbliche dei comuni
Presidente dell'Associazione irrigua dell'Ovest-Sesia
Vicepresidente della Commissione consultiva per i problemi attinenti al costo della vita
Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (7 aprile 1911-aprile 1916)
Membro del Consiglio superiore del lavoro e comitato permanente del lavoro del Ministero di agricoltura, industria e commercio

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:04/04/1909
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Giuseppe Colombo
Convalida:21/05/1909
Giuramento:31/05/1909
Annotazioni:Gruppo Senato: Non ascritto a gruppi

    .:: Onorificenze ::.

Grande Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 giugno 1918

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XV
Novara III
(Vercelli)
29-10-1882
Centro-destra
XVI
Novara III
(Vercelli)
23-05-1886
Centro-destra
XVII
Novara III
(Vercelli)
23-11-1890
Centro-destra
XVIII
Vercelli
6-11-1892
Centro-destra
XIX
Vercelli
26-5-1895
Centro-destra
XX
Vercelli
21-3-1897
Centro-destra
XXI
Vercelli
3-6-1900
Centro-destra
XXII
Vercelli
6-11-1904
Centro-destra


    .:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione di finanze (4 marzo 1913-26 febbraio 1914. Dimissionario)
Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle spese di guerra (19 luglio 1920-7 aprile 1921)
Membro della Commissione per il regolamento interno (16 giugno 1921-13 agosto 1921)

    .:: Governo ::.

Governo:Sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno (10 febbraio 1891-25 aprile 1892)

    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Tommaso Tittoni, Presidente

      Onorevoli senatori!
      Anche questa volta, pur troppo, nel riprendere i nostri lavori, mi incombe il doloroso dovere di annunciarvi la perdita di amati colleghi.
      Il 13 agosto ultimo, all'indomani della sospensione delle nostre sedute, colpita da improvviso malore, scomparve in Roma la operosa esistenza di Piero Lucca, che pure fino al giorno innanzi avevamo visto qui in mezzo a noi, con la consueta assiduità e solerzia.
      Piero Lucca nacque a Casal Monferrato il 10 maggio 1850 e con successo compì gli studi di ingegneria, ma ben presto volse la sua attività alle discipline economiche. Convinto che la prosperità nazionale dipendesse sopratutto dall'incremento dell'agricoltura, ei si dette con tutta la passione dei suoi giovani anni alla difesa degli interessi agricoli; e della vasta e profonda competenza, che era venuto acquistando in tali questioni, si valse nella vita pubblica per affrontare con piena coscienza la risoluzione dei più importanti problemi e portarvi un validissimo contributo con la sua non comune fermezza.
      Entrò alla Camera dei deputati all'inizio della XV legislatura e vi rappresentò il collegio di Novara fino alla XVII e poi quello di Vercelli, prendendo posto a destra nel gruppo degli agrari. Le elevate doti del suo ingegno, la profonda cultura nei problemi sociali, la ferrea volontà lo fecero ben presto emergere, così come il sentimento del dovere, che in lui fu sempre profondo, ed il coraggio delle proprie convinzioni gli fecero acquistare le universali simpatie. Ai lavori parlamentari partecipò con molta assiduità; fu più volte relatore di bilanci ed intervenne nelle più importanti discussioni, sopratutto dove erano in giuoco gli interessi dell'agricoltura. I suoi discorsi sulle irrigazioni, sulle tariffe doganali, sul credito agrario, sulla Cassa di previdenza per gli operai vecchi ed inabili al lavoro, nella quale egli vedeva una doverosa istituzione di solidarietà sociale, e su tutto quanto potesse giovare alla prosperità agraria furono universalmente apprezzati e suonarono sempre vigorosa spinta all'azione del Governo. Così del suo gruppo divenne ben presto il capo e nel 1891, quando l'onorevole Di Rudinì formò il Gabinetto con l'onorevole Nicotera, egli fu chiamato al Governo come sottosegretario di Stato all'interno e vi rimase per oltre un anno, dando prova di rara energia ed abilità nei momenti difficili che gli toccò fronteggiare.
      Successivamente, per un certo tempo, si appartò dalla vita politica attiva, pur continuando a rappresentare il collegio di Vercelli fino alla XXII legislatura.
      Il 4 aprile 1909 fu nominato senatore ed anche in Senato esplicò opera validissima per la difesa della legislazione sociale e fu assiduo ai nostri lavori. Fu autorevole membro della Commissione di finanze, e di altre importanti commissioni, ed attualmente era membro della Commissione del regolamento interno e di quella interparlamentare d'inchiesta sulle spese di guerra, in tutte portando un prezioso contributo.
      Era presidente dell'Associazione dei comuni e dell'Istituto nazionale per le opere pubbliche dei comuni, nonchè vicepresidente della Commissione consultiva per i problemi attinenti al costo della vita.
      Piero Lucca fu un fervido assertore delle ragioni della nostra guerra ed amò sinceramente il suo paese, al cui bene mirò sempre, sopra ogni altra cosa, anche là dove trattavasi di sacrificare se stesso. Negli ultimi tempi sopratutto fu un tenace propugnatore della necessità di mantenere alto il prestigio e l'autorità dello Stato e di introdurre forti economie nei bilanci delle amministrazioni pubbliche per poter superare la crisi del dopo guerra.
      Ora che il destino ci toglie sì prezioso collega, noi ci raccogliamo in vivo dolore e rivolgiamo il nostro pensiero affettuoso alla memoria dell'illustre estinto, mentre esprimiamo alla famiglia inconsolabile le nostre sincere condoglianze. (Benissimo). [...]
      BERGAMASCO, ministro della Marina. Domando di parlare.
      PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
      BERGAMASCO, ministro della Marina. A nome del Governo mi associo alle elevate commemorazioni, che testé il nostro illustre Presidente ha fatto dei compianti colleghi [...] e Piero Lucca. [...]
      L'opera vasta e multiforme nella vita pubblica dell'onorevole piero Lucca è tale da non poterla assolutamente comprendere nei brevi cenni d'una fugace commemorazione. Per darne un'idea basti ricordare la lunga sua carriera nell'altro ramo del Parlamento e i dodici anni trascorsi in questo, tenendo presente l'attività dell'uomo assolutamente eccezionale e lo spirito pugnace e combattivo.
      Piero Lucca, oltre alla vita pubblica nei due rami del Parlamento, dedicò l'opera sua alla città di Vercelli, la sua bene amata città natia, della quale fu per un periodo lunghissimo sindaco. Egli fece anche per molti anni parte e parte attiva del Consiglio provinciale di Novara. Vi fu un periodo, nel quale nessuna iniziativa agraria, nessuna iniziativa destinata al progresso dell'agricoltura o alla tutela degli interessi agricoli fu presa all'infuori di Piero Lucca, anzi queste iniziative lo trovarono di solito in prima linea, fautore convinto, operoso, efficace. Basti ricordare il tema delle irrigazioni, il tema della coltura intensiva delle risaie, i dazi doganali di protezione dei nostri prodotti agricoli, che furono da lui fervidamente sostenuti in un periodo di tempo, in cui l'economia mondiale era diametralmente opposta a quella oggi.
      Piero Lucca fu lungamente presidente della Associazione irrigua dell'Ovest-Sesia, il più vasto organismo di irrigazione che esista in Italia. Fu anche presidente, nell'altro ramo del Parlamento, della Commissione che recò in porto la legge, che disciplina il lavoro delle donne e dei fanciulli nelle risaie, legge che fu combattuta dai rappresentanti dei due gravi interessi in contesa, ma che rimase finora immutata ed è una delle migliori leggi di tutela dei lavoratori delle campagne.
      Ma non solo egli fu difensore strenuo di interessi agricoli per quanto vasti; egli seppe anche assurgere all'altezza degli uomini politici di primo ordine partecipando alle grandi discussioni di politica generale. E di questa mia affermazione sono prova parecchi suoi discorsi, che esistono negli atti parlamentari e che sono notevoli pe il contenuto politico, giacché Piero Lucca aveva un temperamento e una mentalità squisitamente politica.
      Con la sua scomparsa noi perdiamo un uomo tipico, di quella sottile schiera d'uomini, che dedicano la loro vita interamente alla cosa pubblica; poiché chi da vicino ha conosciuto Piero Lucca sa che egli ben poco si curò delle cose sue personali e l'opera della sua vita spese solo per l'interesse pubblico, sia nella città nativa, sia nella sua provincia, sia nel Parlamento.
      Con lui scompare pure un amico carissimo di molti di noi. Non è una semplice frase il dire che la scomparsa di Piero Lucca lascia un vuoto nell'ambiente del Senato Molti di noi gli facevano volentieri corona nei discorsi familiari ascoltando la sua parola facile, calorosa, convinta, e sentendo la corrente di simpatia e di benevolenza che promanava da lui.
      Alla sua memoria io mando a nome del Governo e mio un saluto commosso e mi associo di gran cuore alle espressioni di vivo rimpianto, che il Senato esprimerà alla vedova sua sconsolata. (Benissimo).
      SPIRITO. Chiedo di parlare.
      PRESIDENTE. Su che cosa, onorevole Spirito?
      SPIRITO. Ricordo il regolamento, onorevole Presidente, e farò una semplice proposta. Non mi permetterò di aggiungere parola alla commemorazione che l'illustre nostro Presidente ha fatto del compianto collega Piero Lucca, col quale ebbi consuetudine lunga ed indimenticabile in questo e nell'altro ramo del Parlamento.
      Propongo che le condoglianze vivissime del Senato per tanta perdita siano estese anche alla città di Vercelli, alla quale egli diede tanta parte delle sue virtù e della sua attività. (Benissimo).

      Senato del Regno, Atti Parlamentari. Discussioni, 24 novembre 1921.


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