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Senato della Repubblica
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BORSELLI Giuseppe

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:02/28/1809
Luogo di nascita:CENTO (Ferrara)
Data del decesso:26/07/1892
Luogo di decesso:BONDENO (Ferrara)
Padre:Arcangelo
Madre:CHIARELLI PANINI Vittoria, contessa
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:ROSCHAL Enrichetta
Coniuge:SERRAVALLE Felicita
Fratelli:Camillo
Professione:Possidente
Cariche politico - amministrative:Membro della Giunta provvisoria di governo per il circondario di Cento (febbraio-12 marzo 1831) (1859)
Deputato all'Assemblea nazionale dei popoli delle Romagne (1859)
Gonfaloniere di Cento (1846-1848) (1854-1855)
Sindaco di Cento (Ferrara) (1860-1863) (1865-1869)
Cariche amministrative:Assessore comunale di Cento
Consigliere provinciale di Ferrara per il circondario di Cento (1860-1880)
Cariche e titoli: Cofondatore della Cassa di risparmio di Cento e di Bondeno (26 aprile 1844)
Presidente della Cassa di risparmio di Cento e di Bondeno (14 marzo 1859-1884)
Presidente onorario della Cassa di risparmio di Cento e di Bondeno (1885-1889)
Maggiore della Guardia civica di Cento (novembre 1847)
Socio della Società operaia di mutuo soccorso di Cento (1878)
Presidente onorario della Società operaia di mutuo soccorso di Cento (1892 [sic])
Membro della Congregazione di carità di Cento (1878)
Presidente della Commissione esecutiva del Consorzio promotore della Ferrovia Bologna - Verona (1869)

    .:: Nomina a senatore ::.

Proponente:Deputato7 febbraio 1878
Nomina:02/15/1880
Categoria:21 Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria
Relatore:Michele Amari
Convalida:26/06/1880
Giuramento:15/07/1880

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine di S. Gregorio Magno 1857
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 2 novembre 1862

    .:: Servizi bellici ::.

Periodo:Moto del 1831, 1848-1849 prima guerra d'indipendenza


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Domenico Farini, Presidente

      Signori senatori! Un mesto esordio precedere deve ogni nostro lavoro: la commemorazione dei colleghi che da noi si dipartirono, dacché il Senato si aggiornò.
      Funerea, lunga, dolorosa lista!
      [...]
      Un uomo di cuore, un patriota onorato, il senatore Giuseppe Borselli, cessò di vivere in una sua villa nei pressi di Bondeno addì 26 luglio.
      Nato il 2 di febbraio dell'anno 1809 a Cento di famiglia antica per origine, sulle orme del padre sin da giovane operò contro la signoria pontificia. Aiutatore e parte del moto del 1831, bandito per quattro anni, partigiano delle riforme e della indipendenza, ne combatté nel 1848 la guerra, capo di volontari nel Veneto.
      Amareggiato, sconfortato dalle sciagure e dalle civili discordie sgomentato, cercò di nuovo pace, sul cadere di quell'anno, fuori d'Italia.
      Preposto al patrio municipio, dal 1853 al 1867, mente, fatiche, danaro usò ad incremento di esso, a favore d'ogni istituto cittadino, a conforto e sollievo delle pubbliche e private sventure. Amministratore rigido e sagace, ai fini per i quali il pubblico danaro od è scarso, o non deve essere speso, provvedeva largamente col proprio fiorente patrimonio. Del quale in morte, beneficate ancora una volta le istituzioni civili e di carità della sua Cento, volle ereditasse interamente Bondeno: ultimo legato, sublime segno di affetto alle due predilette città nelle quali, amato e benedetto, trascorse la lunga esistenza. Imperocché Giuseppe Borselli che mai aveva deviato dai liberi intenti della giovinezza, che del governo dei preti, uomo maturo, aveva nell'Assemblea di Bologna decretata la decadenza, che l'italiano Regno aveva aiutato colla personale autorità, rafforzato colla sua influenza ben vedeva e sentiva le pressure dei tempi, con occhio acuto misurando la voragine dei mali sociali, la urgenza che ciascuno corra al riparo con benevolenza e carità attuose, con ogni sforzo di volontà e di potere.
      E Cento e Bondeno, memori e grate, piansero l'amico, il padre, ne onorarono la bara, levarono in cielo il generoso.
      Ed il Senato, al quale desso apparteneva dappoi il febbraio 1880, manda un mesto saluto al collega che compié la sua giornata beneficando. (Approvazioni).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 novembre 1892.

Note:Nel 1831 offrì la bandiera tricolore agli insorti del Governo pontificio.

Attività 0317_Borselli_IndiciAP.pdf