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Senato della Repubblica
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BONELLI Luigi

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:03/08/1811
Luogo di nascita:ROMA
Data del decesso:01/07/1892
Luogo di decesso:BOLOGNA
Padre:Giovanni Battista
Madre:LASCHI Barbara
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:PANTALEONI Briseide
Figli: Enrico
Ida
Fratelli:Filippo
Parenti:PANTALEONI Pantaleone, suocero
PANTALEONI, Marianna, suocera [nome da nubile illeggibile]
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Roma
Professione:Magistrato
Altre professioni:Avvocato
Carriera giovanile / cariche minori:
Carriera:Presidente di sezione della Corte d'appello di Ancona (10 gennaio 1861)
Presidente di sezione della Corte d'appello di Bologna (5 novembre 1863)
Primo presidente della Corte d'appello di Casale Monferrato (1° marzo 1868)
Primo presidente della Corte d'appello di Parma (3 gennaio 1869)
Primo presidente della Corte d'appello di Bologna (14 aprile 1872-1° aprile 1886)
Presidente della Corte di cassazione (titolo onorario)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:06/12/1881
Categoria:09 I primi Presidenti dei Magistrati di appello
Relatore:Marco Boncompagni Ludovisi Ottoboni
Convalida:30/06/1881
Giuramento:05/07/1881

    .:: Onorificenze ::.

Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 25 luglio 1866
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 marzo 1882
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 3 gennaio 1870
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 15 giugno 1870
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 16 gennaio 1876


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Domenico Farini, Presidente

      Signori senatori! Un mesto esordio precedere deve ogni nostro lavoro: la commemorazione dei colleghi che da noi si dipartirono, dacché il Senato si aggiornò.
      Funerea, lunga, dolorosa lista!
      In Bologna, il primo giorno del luglio, spirava il senatore Luigi Bonelli. Nato addì 8 di marzo 1811 in Roma [sic], qui addottrinatosi nella legge, esercitò l'avvocatura con nome di dotto e probo. Così, quando il Governo costituzionale volle svecchiare la magistratura, darle prestigio con integri e valenti, egli, già sperimentato e per età maturo, fu assunto a giudice nel Tribunale di Forlì, correndo il marzo 1848. Promosso dalla Repubblica a vicepresidente, retrocesso dalla restaurazione, trascorsero sette anni prima che riavesse quel grado nel Tribunale di Ravenna. Di là, al principiare del 1859, tramutato a Perugia quale presidente, ai saccomanni, che fecero scempio della miseranda città per tenerla in fede al pontefice, oppose l'animo gagliardo.
      Liberata l'Umbria, conseguita finalmente l'aspirazione del libero suo pensiero, dal commissario pel Re, era eletto presidente del Tribunale d'appello in Perugia stessa. Di là a Bologna, a Casale, a Parma, presidente di sezione e primo presidente di Corte d'appello; in ogni grado, dappertutto mostrò dottrina ed interezza rasente all'alterezza.
      La sua natura ben temperata e non turbata da passione non avrebbe, nonché piegato, neppure compreso che alla indipendenza del magistrato potesse tentarsi offesa. Questa fu la cagione che sebbene giudicasse in tempi assai difficili, di cittadini gelosissimi del proprio diritto ed insofferenti d'ogni ombra, sempre lo proseguisse inalterato rispetto. Ed all'universale compianto fu segno la sua morte, sovratutto in quella Bologna dove aveva per ben quattordici anni presieduto la Corte e dove, cessata per l'età la degna magistratura, viveva da oltre sei in riposo meritato, venerato dalla famiglia, agli amici caro, stimato da ognuno.
      Lo stesso compianto si ripercosse, degli stessi sentimenti è eco oggi la mia voce in quest'Assemblea, che lo annoverava tra i suoi da più che undici anni e sempre lo tenne in reverenza ed onore. (Bene). [...]
      BONACCI, ministro di grazia e giustizia. Domando di parlare.
      PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
      BONACCI, ministro di grazia e giustizia. Il Governo si associa al rimpianto del Senato espresso con sì nobili parole dall'eloquentissimo suo Presidente per le dolorose perdite degl'illustri senatori che sono stati testé commemorati.
      Mi sia permesso di aggiungere una sola parola per il magistrato, per Luigi Bonelli.
      Luigi Bonelli nell'avvocatura, nell'ufficio della difesa gratuita dei poveri e nella magistratura fu per ingegno, dottrina, integrità di carattere un valoroso rappresentante di quella scuola di giurisprudenza, per cui in tempi politicamente infelici Roma si serbò degna delle antiche e gloriose sue tradizioni.
      Fin dai primi albori del risorgimento italiano Luigi Bonelli manifestò con fatti i suoi sentimenti patriottici e liberali, che gli meritarono censure e persecuzioni nei giorni della reazione.
      Costituitosi il Regno d'Italia, per i suoi meriti fu rapidamente elevato ai più alti gradi della magistratura nei quali egli diede novelle prove della sua cultura giuridica e della sua operosità, e per esse egli ebbe l'altissimo onore di sedere in quest'Aula. È ben giusto che, ultimo premio delle sue virtù, la sua memoria abbia il compianto del Senato e della magistratura italiana. (Approvazioni).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 novembre 1892.

Note:Secondo altra fonte risulta nato a Roma il 7 marzo 1811.

Attività 0286_Bonelli_Luigi_IndiciAP.pdf