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Senato della Repubblica
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BARTOLOMMEI Ferdinando

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:03/10/1821
Luogo di nascita:FIRENZE
Data del decesso:15/06/1869
Luogo di decesso:FIRENZE
Padre:Girolamo, marchese
Madre:NICCOLINI Teresa, marchesa
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariMarchese
Coniuge:ADIMARI MORELLI Teresa
Figli: Matilde, sposata con Cecchino Gioli
Professione:Industriale-agricoltore
Cariche politico - amministrative:Deputato all'Assemblea toscana
Gonfaloniere di Firenze (27 aprile 1859-10 ottobre 1863)
Cariche e titoli: Socio corrispondente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze (1850)
Socio ordinario dell'Accademia dei Georgofili di Firenze (1855)
Cofondatore del giornale "La Nazione" (luglio 1859)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/16/1862
Categoria:21 Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria
Relatore:Guglielmo Cambray-Digny
Convalida:08/06/1864
Giuramento:08/06/1864

    .:: Onorificenze ::.

Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 25 aprile 1862

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
VII
Montecatini
25-3-1860
non risulta


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti parlamentari - Commemorazione
    Gabrio Casati, Presidente

    Signori senatori! Debbo con vero dispiacere annunciarvi la morte del nostro collega marchese Ferdinando Bartolommei. Nacque egli in Firenze nel maggio 1821 da una famiglia nella storia fiorentina nota per servizi resi al paese durante la monarchia medicea, e segnatamente nel tempo delle pratiche diplomatiche relative alla successione onde evitare l'intrusione di straniera dinastia. Il senatore Bartolommei primeggiò fra la gioventù fiorentina per cultura di mente, per costante aspirazione al risorgimento italiano e se ne fece centro fino dal 1846. Tenne sempre energicamente fermi i principii d'ordine e di libertà, lo che gli valse persecuzioni dai partiti estremi; e dopo che la monarchia lorenese restaurata si dette interamente in braccio alla reazione straniera, dovette emigrare dalla Toscana. Accolto in Piemonte da numerosi amici, contribuì a stringere sempre più i legami d'affetto tra i liberali di Toscana ed i Subalpini. Si adoperò dal 1859 in poi in pro della patria e sostenne energicamente il programma dell'unità italiana. Gonfaloniere di Firenze, deputato all'Assemblea toscana, poi senatore del Regno, sempre la sua vita fu spesa nel solo concetto di fare una, libera e forte la comune patria italiana. Lascia una famiglia inconsolabile perché fu sempre buon padre, presiedendo all'educazione co' buoni esempi di religione e di virtù; ma con lui il nome di questa famiglia distinta si spegne. Si congiunse ai giusti ieri 15 giugno. La memoria d'un cittadino così benemerito rimarrà sempre viva.
    Aggiungo poi per quei senatori che amassero accompagnare il trasporto della salma, che il punto di riunione è alla Porta Pinti alle ore 7 di quest'oggi.

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 giugno 1869.


Attività 0158_Bartolommei_IndiciAP.pdf