SI
Senato della Repubblica
Senato della Repubblica
Siete qui: Senatori d'Italia » Senatori del Regno (1848-1943) » Scheda Senatore  


BASILE BASILE Emanuele

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:05/28/1837
Luogo di nascita:SANT'ANGELO DI BROLO (Messina)
Data del decesso:25/03/1912
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Antonino
Madre:BASILE Maria Concetta
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:CALDARERA Maria Teresa
Fratelli:Luigi Basile, senatore, padre di Cesare
Parenti:Achille, cugino, senatore, coniugato con Adelaide Riva dei duchi di Pirajno, padre di Emanuele
Luogo di residenza:ROMA
Indirizzo:Via Nazionale, 87
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Napoli
Professione:Magistrato
Carriera giovanile / cariche minori:Giudice del Consiglio di guerra permanente dell'esercito meridionale (Governo dittatoriale di Garibaldi in Sicilia) (12 luglio 1860), Giudice istruttore militare dell'esercito meridionale (Governo dittatoriale di Garibaldi) (settembre 1860), Giudice del Tribunale di Mistretta (23 ottobre 1862), Giudice del Tribunale di Caltanissetta (6 dicembre 1863), Giudice del Tribunale di Mondovì (29 maggio 1864), Giudice del Tribunale di Torino (2 aprile 1873), Vicepresidente del Tribunale di Cosenza (30 dicembre 1875), Presidente del Tribunale di Cosenza (24 aprile 1877), Presidente del Tribunale di Bari (16 dicembre 1878)
Carriera:Consigliere della Corte d'appello di Catanzaro (1° febbraio 1880)
Consigliere della Corte d'appello di Palermo (21 gennaio 1883)
Consigliere della Corte d'appello di Roma (31 agosto 1886)
Consigliere della Corte di cassazione di Roma (11 luglio 1891)
Presidente di sezione della Corte di cassazione di Roma (28 marzo 1907)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:01/26/1910
Categoria:08 I primi Presidenti e Presidenti del Magistrato di Cassazione e della Camera dei conti
Relatore:Giovanni Battista Pagano Guarnaschelli
Convalida:25/02/1910
Giuramento:25/02/1910

.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 7 giugno 1875
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 31 dicembre 1885
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 12 marzo 1893
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 9 giugno 1910
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 15 febbraio 1912
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 gennaio 1881
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 8 giugno 1897
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 giugno 1905
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 24 settembre 1910

.:: Servizi bellici ::.

Periodo:1860-1861 campagna per l'indipendenza e l'unità d'Italia
Decorazioni:Medaglia in bronzo al valor militare


.:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro supplente della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di giustizia (1°-25 marzo 1912)

.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Giuseppe Manfredi, Presidente

    Onorevoli colleghi. [...] Altro amato collega ha pur cessato di vivere improvvisamente nella funesta notte scorsa; il senatore Emanuele Basile-Basile che sedeva fra noi nella precedente tornata. Nato egli era in Sant'Angelo di Brolo, Provincia di Messina, il 28 maggio 1837. Giovane laureato in legge, prese in Palermo le armi, nel 1860, quando Giuseppe Garibaldi vi fece il suo ingresso; fu sottotenente ai Consigli di guerra, e fece tutte le campagne meridionali sotto la bandiera del generale. Nel 1862 lasciò l'esercito ed imprese la magistratura giudiziaria; nella quale salì onoratamente i gradi sino alla Suprema corte, della quale in Roma fu presidente di sezione. Tale qualità gli meritò la scelta al Senato, ove lo portò la nomina del 26 gennaio 1910. Mandiamo il nostro amaro compianto pure a questo nostro estinto, che della patria, con le armi e sotto la toga, bene meritò. (Approvazioni). [...]
    MORTARA. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    MORTARA. [...]
    Poiché ho la parola, aggiungo, in altra qualità, in quella di magistrato, la mia voce a quella autorevole del nostro illustre Presidente per rimpiangere la perdita del collega Emanuele Basile che ancora nelle ultime sedute fu tra noi; e, per quanto in gravi condizioni di salute, nulla avrebbe fatto credere che così improvvisamente sarebbe stato tolto al nostro affetto.
    Emanuele Basile mi fu pure compagno di lavoro alla Corte di cassazione per molti anni ed ebbi occasione di apprezzare le sue eminenti qualità d'intelletto e di coscienza. Fu uno dei tipi più perfetti di magistrato, integro, scrupoloso, coscienza adamantina, inaccessibile ad altre voci e ad altri suggerimenti che non fossero quelli della giustizia e del dovere da lui profondamente sentito.
    Emanuele Basile percorse tutti i gradi della magistratura, lasciando eccellente ricordo dell'opera sua dovunque. Fu anche modello di quella modestia di aspirazioni, di quella moderazione di desiderii che è tanto pregevole nei magistrati. Egli era asceso fin quasi al sommo della scala giudiziaria, arrivando al penultimo gradino, al posto cioè di vicepresidente della Cassazione; ma vi era giunto all'età di 70 anni, dopo avere aspettato tranquillamente e serenamente che il giorno venisse nel quale la sua anzianità rendesse indiscutibile, senza pregiudizio alcuno, il conferimento a lui del posto bene meritato.
    Da pochi giorni, si può dire, era uscito dalle nostre file, anticipando il suo ritiro di qualche mese, appunto perché l'alto sentimento del dovere gli faceva intendere che le sue condizioni di salute non consentivangli di continuare ad esercitare la funzione presidenziale con quel vigore e con quella prontezza di mente, che la sua coscienza gli diceva necessaria.
    Sian dunque lacrime e fiori sulla tomba d'Emanuele Basile, cittadino e magistrato perfetto. Anche quale ottimo cittadino egli merita ricordo, perché combatté da valoroso nel 1860 per la redenzione della Sicilia che tanto amava; e per la quale, dopo aver esposto la vita sui campi di battaglia, al seguito di Garibaldi, non esitò anche a far offerta di parte cospicua della sua fortuna dotando la sua Provincia di istituzioni di beneficenza eminentemente civili, con le quali egli acquistò a buon diritto gloria e fama di benefattore del suo paese nativo.
    Questi sono meriti incancellabili.
    Nel tributare omaggio alla memoria di un uomo così chiaro, prego il Senato e il nostro illustre Presidente a volersi compiacere di deliberare che il sentimento di condoglianza del Senato sia fatto pervenire ai congiunti che Emanuele Basile ha lasciato. (Approvazioni).
    PETRELLA. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    PETRELLA. Se è vero, onorevoli senatori, che ”sugli estinti” come disse il poeta ”non sorge un fiore ove non sia d'umane lodi onorato e d'amoroso pianto”, e se l'ombra di Emanuele Basile aleggiasse in questo momento in quest'Aula, potrebbe chiamarsi paga: essa ebbe le lodi nelle nobili parole del nostro illustre Presidente e del collega Mortara; ebbe il compianto nell'eco affettuosa e simpatica che quelle parole hanno destata in tutti noi.
    Io quindi nulla dovrei aggiungere e non lo vorrei, ma a me, collega ed amico, tocco vivamente dalla inaspettata perdita di lui, sia concesso, non di dire della sua vita e dei suoi meriti, di cui altri ed in altro tempo dirà, ma di mandare ad esso il mio caldo, estremo, mesto addio. Addio che mando al cittadino generoso, al patriota ardente, al magistrato che seppe farsi amare e stimare per la integrità di carattere, e per la indipendenza e fermezza; all'amico leale e costante. (Approvazioni). [...]
    FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Mi associo, a nome del Governo, alle nobili parole con le quali è stato commemorato Emanuele Basile dall'illustre Presidente e dagli onorevoli senatori Mortara e Petrella.
    Emanuele Basile ieri ancora tra noi; mi pare ancora di vedere la sua severa figura in questa Assemblea e sentirne la voce.
    Anche Emanuele Basile, come fu opportunamente ricordato, combatté negli anni giovanili le gloriose battaglie della patria; serbò sempre, per tutta la vita, vive e costanti nell'animo le idealità patriottiche. Servì poi il paese nelle file della magistratura con altezza d'intelletto, con fermezza di carattere, con indipendenza.
    A lui vada col saluto reverente del Governo, quello di tutta la magistratura italiana, che terrà vivissimo il ricordo degli esempi nobilissimi che ebbe costantemente dall'opera di Emanuele Basile. (Vive approvazioni).
    PRESIDENTE. Non mancherò, facendomi interprete dei sentimenti del Senato, di ottemperare al desiderio espresso nei loro discorsi dai senatori Blaserna e Mortara.

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 25 marzo 1912.

Note:Il nome risulta anche nella forma: "Emmanuele".

Attività 0163_Basile_Basile_Emanuele_IndiciAP.pdf