Si è concluso il 13 novembre, con l'approvazione, l'esame in Aula dei ddl nn. 1791 e 1790, recanti rispettivamente "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012" (con relativa Nota di variazioni) e "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)", avviato con le relazioni dei sen. Latronico e Saia, nella seduta pomeridiana del 4 novembre. I senatori Morando e Mercatali avevano svolto le relazioni di minoranza.
I testi passano ora all'esame della Camera dei deputati.
Si svolge oggi, martedì 17 novembre, presso la sede del CNR a Roma, la Giornata di studio su "Innovazione tecnologica: un nuovo paradigma per una nuova economia", patrocinata anche dal Senato della Repubblica. L'iniziativa, organizzata nell'ambito del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, vuole far emergere - come si legge nel sito del Premio - «i punti di forza di aziende e Istituzioni che hanno saputo fare dell'innovazione tecnologica il loro fiore all'occhiello, innanzitutto in ambito ambientale - elemento portante della politica mondiale - ma anche nei diversi ambiti che determinano la qualità dello sviluppo economico e sociale. Si vuole dare un contributo per implementare un vero e proprio laboratorio dove definire nuovi modelli, nuovi ambiti in cui investire, dove individuare soluzioni ancora inesplorate; si vogliono nel contempo indagare le strategie atte a rinegoziare le regole alla base dello sviluppo economico e ad aggiornarne i modelli, focalizzando l'attenzione soprattutto sulle risorse scientifiche e sulle soluzioni che rappresentano oggi l'eccellenza, in grado di evolversi in prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico e di consentire quindi uno sviluppo capace di migliorare la competitività del Paese».
E' stato presentato, martedì 17 novembre, nella Sala Nassirya di Palazzo Madama, il Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione alle Regioni e alle Autonomie locali in materia di federalismo fiscale.
Il documento, approvato dalla Commissione nella seduta dell l'11 novembre 2009, inizia sottolinenando che «l'esigenza di superare progressivamente il criterio della ripartizione delle risorse in base alla spesa storica regolando il passaggio dall'attuale finanza decentrata di tipo derivato ad un sistema fiscale-finanziario autonomo e responsabile è ineludibile». Viene poi rilevato che «uno dei profili più delicati nell'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione attiene al ruolo di controllo e monitoraggio delle politiche da parte dei diversi livelli di governo del territorio. Occorre attivare e promuovere idonei strumenti di valutazione delle politiche e della determinazione dei loro effetti. L'attuazione del federalismo fiscale non deve pertanto essere accompagnata dal potenziamento di organismi di coordinamento e concertazione di tipo amministrativo, tecnico e contabile, ma deve indurre a valorizzare il ruolo delle sedi interistituzionali di coordinamento, in attesa di riforme costituzionali che conducano all'istituzione di una Camera delle autonomie ove comporre a sintesi le istanze derivanti dai diversi livelli territoriali».
Come riferito dal Presidente Schifani, nel suo indirizzo di saluto, «il federalismo intende interpretare il problema dell'unificazione economica in una chiave nuova e cioè affiancando alla solidarietà nazionale il federalismo responsabile. Si tratta di una sfida di notevole momento e di complessa attuazione, ma per ciò stesso necessaria. Il passaggio dall'attuale al nuovo sistema non può però che essere graduale. Si tratta di un passaggio cruciale in relazione al quale nell'indagine non sono mancati i suggerimenti tecnici e le indicazioni circa il percorso metodologico da seguire nella attuazione della delega. In particolare, è emerso che, contestualmente all'attuazione del disegno federalismo fiscale, dovranno congiuntamente imporsi anche norme che, in un quadro complessivo di razionalizzazione dell'assetto strutturale e funzionale delle autonomie territoriali, definiscano con certezza le competenze e assegnino funzioni appropriate ai diversi livelli di governo del territorio. E' inevitabile - ed è questo un ulteriore contributo del lavoro svolto dalla Commissione - che si rende necessaria la previsione di una specifica "ponderata" fase di transizione da un sistema all'altro».