Legislatura 19ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 260 del 28/05/2025

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2006/43/CE, 2013/34/UE, (UE) 2022/2464 e (UE) 2024/1760 per quanto riguarda taluni obblighi relativi alla rendicontazione societaria di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (COM(2025) 81 definitivo)

(Seguito e conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1-bis e 6, del Regolamento)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 9 aprile.

La senatrice PELLEGRINO (FdI), relatrice, svolge una relazione integrativa sulla proposta di direttiva in esame che, come già illustrato in precedenza, contiene disposizioni volte a semplificare e razionalizzare il quadro normativo relativo alla rendicontazione societaria di sostenibilità, di cui alla direttiva (UE) 2022/2464 (CSRD), e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, di cui alla direttiva (UE) 2024/1760 (CSDDD).

In particolare, si prevede di semplificare gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità (CSRD) e di limitarli alle sole grandi imprese con più di 1.000 dipendenti, allineando così il criterio dimensionale a quello già vigente per gli obblighi sul dovere di diligenza per la sostenibilità (CSDDD), i quali ultimi vengono anch'essi semplificati, con la finalità di ridurre gli oneri che gravano sulle imprese, senza tuttavia compromettere gli obiettivi strategici delle due normative e dell'obiettivo generale del Green Deal europeo.

Inoltre, poiché le imprese soggette agli obblighi di rendicontazione di cui alla direttiva CSRD sono automaticamente anche tenute a comunicare determinati indicatori a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 sulla tassonomia delle imprese ecosostenibili, si prevedono anche per tali adempimenti misure di semplificazione e l'applicazione alle sole imprese con oltre 1.000 dipendenti e che dichiarano che le loro attività sono allineate o parzialmente allineate alla tassonomia dell'Unione, e procedure più flessibili per le imprese con ricavi netti non superiori a 450 milioni di euro.

Infine, la proposta introduce semplificazioni e flessibilità finalizzate a incoraggiare le imprese non soggette agli obblighi, ad applicare volontariamente la rendicontazione di sostenibilità della direttiva CRSD e l'informativa sulla tassonomia sull'ecosostenibilità dell'impresa.

La Relatrice ricorda che, parallelamente alla proposta in esame, è stata adottata il 14 aprile 2025 la direttiva (UE) 2025/794, cosiddetta stop-the-clock, che ha posticipato l'entrata in applicazione delle vigenti direttive CSRD e CSDDD, al fine di evitare che le imprese interessate debbano applicare una normativa destinata a essere sostanzialmente semplificata con la proposta in esame, incorrendo in costi inutili ed evitabili.

Il termine delle 8 settimane, previste dal Protocollo n. 2 allegato ai Trattati, per l'esame dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, è scaduto il 27 maggio 2025.

La proposta è oggetto di esame da parte di 12 Camere dei Parlamenti nazionali dell'Unione europea, tra cui la Camera dei deputati italiana, che non hanno sollevato criticità in ordine al rispetto dei due principi. Inoltre, nell'ambito del dialogo politico si sono espresse, sul merito della proposta, le Commissioni 6a e 9a del Senato italiano.

La Relatrice ritiene quindi di poter confermare l'orientamento favorevole circa il rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità da parte della proposta di direttiva in esame.

La Commissione prende atto.