Legislatura 18ª - 10ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 240 del 26/05/2022

 

INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO    (10ª)

GIOVEDÌ 26 MAGGIO 2022

240ª Seduta (pomeridiana)

 

Presidenza del Presidente

GIROTTO 

 

            Intervengono il ministro per i rapporti con il Parlamento D'Inca' e il vice ministro dello sviluppo economico Pichetto Fratin.                         

 

 

La seduta inizia alle ore 14,50.

 

  

IN SEDE REFERENTE 

 

(2469) Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021

(Seguito e conclusione dell'esame) 

 

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.

 

Il PRESIDENTE ricorda che nella seduta di questa mattina sono stati esaminati gli emendamenti agli articoli 13, 18, 29 e 32. Fa presente poi che la Commissione bilancio ha reso il parere e dunque è possibile procedere all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2 e delle ulteriori proposte accantonate agli articoli 6, 12 e 18.

Alla luce del parere contrario della 5ª Commissione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione,dichiara dunque inammissibili gli emendamenti: 2.2, 2.3, 2.4, 2.6, 2.0.3, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.12, 2.13, 2.14, 2.15, 2.0.1, 2.0.2, 2.0.4, 2.0.5, 2.0.1000/1, 2.0.1000/2, 2.0.1000/3, 2.0.1000/4, 2.0.1000/5, 2.0.1000/6, 2.0.1000/7, 2.0.1000/7 (testo 2), 2.0.1000/8, 2.0.1000/9, 2.0.1000/10, 2.0.1000/11, 2.0.1000/12, 2.0.1000/13, 2.0.1000/14, 2.0.1000/16, 2.0.1000/17, 2.0.1000/18, 2.0.1000/19, 2.0.1000/20, 2.0.1000/21, 2.0.1000/22, 2.0.1000/23, 2.0.1000/24, 2.0.1000/25, 2.0.1000/26, 2.0.1000/27, 2.0.1000/43, 2.0.1000/44, 2.0.1000/49, 2.0.1000/50, 2.0.1000/52, 2.0.1000/53, 2.0.1000/54, 2.0.1000/55, 2.0.1000/56, 2.0.1000/66, 2.0.1000/67, 2.0.1000/70, 2.0.1000/72, 2.0.1000/76, 2.0.1000/78, 2.0.1000/79, 2.0.1000/87, 2.0.1000/92, 2.0.1000/93, 2.0.1000/96, 2.0.1000/106, 2.0.1000/169, 2.0.1000/170, 2.0.1000/173, 2.0.1000/174, 2.0.1000/175, 2.0.1000/176, 2.0.1000/179, 2.0.1000/188, 2.0.1000/190, 2.0.1000/192, 2.0.1000/197, 2.0.1000/198, 2.0.1000/200, 2.0.1000/201, 2.0.1000/202, 2.0.1000/203, 2.0.1000/203 (testo 2), 2.0.1000/204, 2.0.1000/205, 2.0.1000/206, 2.0.1000/207, 2.0.1000/208, 2.0.1000/209, 2.0.1000/210, 2.0.1000/211, 2.0.1000/212, 2.0.1000/213, 2.0.1000/214, 2.0.1000/215, 2.0.1000/216, 2.0.1000/218, 2.0.1000/219, 2.0.1000/220, 2.0.1000/224, 2.0.1000/225, 2.0.1000/226, 2.0.1000/228, 2.0.1000/229, 2.0.1000/230, 2.0.1000/231, 2.0.1000/232, 2.0.1000/233, 2.0.1000/234, 2.0.1000/235, 2.0.1000/237, 2.0.1000/238, 2.0.1000/236, 2.0.1000/240, 2.0.1000/241, 2.0.1000/242, 2.0.1000/243, 2.0.1000/245, 2.0.1000/246, 2.0.1000/247, 2.0.1000/248, 2.0.1000/249, 2.0.1000/250, 2.0.1000/251, 2.0.1000/252, 2.0.1000/253, 2.0.1000/254, 2.0.1000/255, 2.0.1000/256, 2.0.1000/258, 2.0.1000/260, 2.0.1000/261, 2.0.1000/262.

La contrarietà della Commissione bilancio, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, è stata espressa anche su ulteriori emendamenti, che risultano tuttavia già ritirati, decaduti o improponibili. Dichiara altresì inammissibili, sempre in relazione al parere contrario espresso dalla Commissione bilancio, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, gli emendamenti 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6.7, 12.14, 18.1, 18.8, 18.12, 18.20 e 18.0.28, in precedenza accantonati.

Propone pertanto di procedere all'esame degli ordini del giorno e successivamente degli emendamenti all'articolo 2.

 

Conviene la Commissione.

 

Si passa all'esame degli ordini del giorno.

 

Il ministro D'INCÀ dichiara di accogliere l'ordine del giorno G/2469/1/10 a condizione che sia riformulato modificando le penultime due premesse e l'impegno al Governo. Accoglie poi gli ordini del giorno G/2469/2/10 e G/2469/3/10, mentre non accoglie l'ordine del giorno G/2469/4/10. Quanto agli ordini del giorno G/2469/5/10 e G/2469/6/10, suggerisce una riformulazione dei rispettivi impegni al Governo. Accoglie poi gli ordini del giorno G/2469/7/10, G/2469/8/10 e G/2469/9/10. In merito all'ordine del giorno G/2469/10/10 (già 13.31), propone di inserire l'inciso "compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica". Sull'ordine del giorno G/2469/11/10 (già 18.0.3), avanza l'ipotesi di una riformulazione dell'impegno che elimini i numeri da 1 a 3. Accoglie infine l'ordine del giorno G/2469/12/10 (già 2.0.8 testo 2).

 

La senatrice CONZATTI (IV-PSI) accoglie la proposta del Ministro e riformula l'ordine del giorno G/2469/1/10 in un testo 2, pubblicato in allegato, che viene accolto dal ministro D'INCÀ.

 

Il presidente GIROTTO (M5S) fa proprio e riformula l'ordine del giorno G/2469/5/10 in un testo 2, pubblicato in allegato, accolto dal ministro D'INCÀ.

 

Il senatore MARTELLI (Misto-IpI-PVU) non concorda la proposta di riformulazione dell'ordine del giorno G/2469/6/10, chiedendone la votazione.

 

Posto ai voti, l'ordine del giorno G/2469/6/10 è respinto.

 

La senatrice PIRRO (M5S) riformula l'ordine del giorno G/2469/10/10 (già 13.31) in un testo 2, pubblicato in allegato, accolto dal ministro D'INCÀ.

 

La senatrice PIRRO (M5S) riformula l'ordine del giorno G/2469/11/10 (già 18.0.3) in un testo 2 pubblicato in allegato, accolto dal ministro D'INCÀ.

 

Concluso l'esame degli ordini del giorno, si passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2, nonché di quelli volti ad inserire articoli aggiuntivi dopo l'articolo 2.

 

I RELATORI esprimono un orientamento favorevole sul subemendamento 2.0.1000/1 (testo 2), nonché sull'emendamento 2.0.1000, invitando a ritirare tutti i restanti emendamenti, altrimenti il parere è contrario.

 

Si associa il vice ministro PICHETTO FRATIN.

 

Il senatore MARTELLI (Misto-IpI-PVU) sottoscrive tutti i subemendamenti all'emendamento 2.0.1000 che recano la firma della senatrice La Mura, chiedendo che siano messi in votazione.

 

Il senatore RAMPI (PD) fa propri e ritira l'emendamento 2.1 e i subemendamenti 2.0.1000/29, 2.0.1000/34, 2.0.1000/62, 2.0.1000/71, 2.0.1000/74, 2.0.1000/75, 2.0.1000/85, 2.0.1000/89, 2.0.1000/101, 2.0.1000/110, 2.0.1000/121, 2.0.1000/134, 2.0.1000/157, 2.0.1000/177, 2.0.1000/182, 2.0.1000/199, 2.0.1000/236 e 2.0.1000/257.

 

Il senatore MARTI (L-SP-PSd'Az) ritira l'emendamento 2.0.6 e i subemendamenti 2.0.1000/15, 2.0.1000/35, 2.0.1000/41, 2.0.1000/42, 2.0.1000/45, 2.0.1000/48, 2.0.1000/58, 2.0.1000/59, 2.0.1000/64, 2.0.1000/68, 2.0.1000/86, 2.0.1000/99, 2.0.1000/104, 2.0.1000/114, 2.0.1000/117, 2.0.1000/123, 2.0.1000/145, 2.0.1000/154, 2.0.1000/159, 2.0.1000/180 e 2.0.1000/187.

 

Il presidente GIROTTO (M5S) fa proprio e ritira l'emendamento 2.0.7.

 

Il senatore VACCARO (M5S) aggiunge la propria firma al subemendamento 2.0.1000/1 (testo 2). Ritira poi i subemendamenti 2.0.1000/32 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/61, 2.0.1000/83, 2.0.1000/95, 2.0.1000/102 (dopo averlo sottoscritto) e 2.0.1000/108 (dopo averlo sottoscritto).

 

Il senatore CIOFFI (M5S) ritira i subemendamenti 2.0.1000/37 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/81 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/97 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/120 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/128 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/133 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/143 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/146, 2.0.1000/147 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/148 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/151 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/166 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/168 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/171 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/172 (dopo averlo sottoscritto), 2.0.1000/184 (dopo averlo sottoscritto) e 2.0.1000/217.

 

La senatrice CONZATTI (IV-PSI) aggiunge la propria firma e ritira i subemendamenti 2.0.1000/127, 2.0.1000/136, 2.0.1000/156 e 2.0.1000/222.

 

La senatrice DE PETRIS (Misto-LeU-Eco) ritira i subemendamenti 2.0.1000/36, 2.0.1000/109, 2.0.1000/130 e 2.0.1000/181.

 

Per assenza del proponente, risulta decaduto il subemendamento 2.0.1000/30.

 

Il senatore MALLEGNI (FIBP-UDC) ritira i subemendamenti  2.0.1000/28, 2.0.1000/31, 2.0.1000/33 e 2.0.1000/38.

 

La senatrice GARNERO SANTANCHE' (FdI) fa propri i subemendamenti 2.0.1000/33 e 2.0.1000/38 e insiste per la votazione.

 

Posti separatamente ai voti, con il parere contrario dei RELATORI e del rappresentante del GOVERNO, i subemendamenti 2.0.1000/33 e 2.0.1000/38 sono respinti.

 

La Commissione respinge altresì, con separate votazioni, i subemendamenti 2.0.1000/39, 2.0.1000/60 e 2.0.1000/63.

 

Per assenza del proponente, risultano decaduti i subemendamenti 2.0.1000/51 e 2.0.1000/65.

 

Il senatore MALLEGNI (FIBP-UDC) ritira poi i subemendamenti  2.0.1000/40, 2.0.1000/46, 2.0.1000/47, 2.0.1000/57, 2.0.1000/69, 2.0.1000/77, 2.0.1000/80, 2.0.1000/82, 2.0.1000/91, 2.0.1000/94, 2.0.1000/98, 2.0.1000/100, 2.0.1000/103, 2.0.1000/105, 2.0.1000/111, 2.0.1000/112, 2.0.1000/113, 2.0.1000/115, 2.0.1000/116, 2.0.1000/118, 2.0.1000/119, 2.0.1000/122, 2.0.1000/124, 2.0.1000/125, 2.0.1000/126, 2.0.1000/129, 2.0.1000/131, 2.0.1000/132, 2.0.1000/137, 2.0.1000/138, 2.0.1000/139, 2.0.1000/141, 2.0.1000/144, 2.0.1000/149,  2.0.1000/152, 2.0.1000/153, 2.0.1000/155, 2.0.1000/160, 2.0.1000/161, 2.0.1000/162, 2.0.1000/163, 2.0.1000/164, 2.0.1000/165, 2.0.1000/167, 2.0.1000/178, 2.0.1000/186, 2.0.1000/189, 2.0.1000/191, 2.0.1000/221 e 2.0.1000/223.

 

Il senatore BOCCARDI (FIBP-UDC) ritira il subemendamento 2.0.1000/185.

 

La senatrice GARNERO SANTANCHE' (FdI) fa propri i subemendamenti 2.0.1000/77, 2.0.1000/82, 2.0.1000/91, 2.0.1000/94, 2.0.1000/105 e 2.0.1000/149 e insiste per la loro votazione.

 

Con successive e separate votazioni, la Commissione respinge i subemendamenti 2.0.1000/73, 2.0.1000/53 (testo 2), 2.0.1000/77, 2.0.1000/82, 2.0.1000/84, 2.0.1000/88, 2.0.1000/90, 2.0.1000/91, 2.0.1000/94, 2.0.1000/105, 2.0.1000/107, 2.0.1000/135, 2.0.1000/140, 2.0.1000/142, 2.0.1000/149, 2.0.1000/150, 2.0.1000/158, 2.0.1000/183, 2.0.1000/193, 2.0.1000/194, 2.0.1000/195, 2.0.1000/196, 2.0.1000/227, 2.0.1000/239, 2.0.1000/244 e 2.0.1000/259.

 

Per dichiarazione di voto favorevole sul subemendamento 2.0.1000/1 (testo 2), prende la parola il senatore MALLEGNI (FIBP-UDC) per evidenziare che, dopo settimane di intenso lavoro su posizioni politicamente lontane, la soluzione di compromesso rappresenta l'inizio di un percorso. Ricorda in proposito che fino ad ora vi sono stati confronti serrati, fatti di arricchimento ma anche di tensione, a testimonianza che quando viene lasciata al Parlamento la possibilità di un approfondimento è un segnale positivo.

Sottolinea poi che è indispensabile valorizzare l'offerta turistica nazionale, nell'interesse complessivo del Paese, in quanto in gioco c'è un elemento fondante della capacità attrattiva dell'Italia. Il proprio Gruppo si è quindi impegnato affinché fossero garantiti due aspetti: la possibilità di un tempo congruo per i territori, per far sì che le imprese potessero organizzare le relative attività; la deroga al codice della navigazione. Ciò, nella prospettiva di riconoscere il valore degli investimenti compiuti dalle imprese. Dopo un dibattito che risale al 2006, ritiene che oggi si sia prodotto un risultato notevole, in favore del turismo, fermo restando che occorrerà poi approfondire il contenuto dei decreti legislativi che saranno trasmessi alle Camere per il parere. Rileva comunque criticamente che in varie occasioni si è corso il rischio di vanificare l'intero lavoro. Ringrazia infine la senatrice Tiraboschi, Capogruppo in Commissione, per aver condiviso un percorso all'interno del suo Gruppo nonostante avesse convinzioni personali differenti, e ribadisce il voto favorevole della propria parte politica.

 

La senatrice GARNERO SANTANCHE' (FdI) ringrazia il Vice Ministro per aver manifestato ascolto nei confronti di tutte le forze politiche. Ciononostante, lamenta che gli emendamenti del proprio Gruppo siano stati trascurati e si dichiara basita per il clima di soddisfazione, a suo giudizio non giustificato. Reputa infatti ridicolo l'accordo di maggioranza in quanto, sul tema degli indennizzi, si è di fatto concessa una "delega in bianco" al Governo, ormai ostaggio della Commissione europea.

Manifesta, peraltro, stupore per l'atteggiamento del Centro-destra con cui a suo tempo ha condiviso battaglie comuni deplorando che, con le proposte in esame, si stia di fatto togliendo una possibilità ai privati in favore di soggetti, parimenti privati, ma più forti. Non ravvisa dunque alcuna coerenza nel processo intrapreso, invocando il principio per cui lo Stato deve rispettare gli accordi assunti con i cittadini altrimenti rischia di ostacolare proprio coloro i quali possono creare ricchezza nel Paese. Dichiara infine il convinto voto contrario della propria parte politica.

 

Il senatore MARTELLI (Misto-IpI-PVU) afferma di essersi occupato della cosiddetta "direttiva Bolkestein" già dal 2010 e confuta la tesi per cui i Trattati europei impongono di mettere a gara una serie di concessioni. Nel richiamare l'articolo 106 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ribadisce che gli Stati potrebbero invocare la clausola di specificità sui servizi di interesse economico generale. Ritiene peraltro che, per evitare sperequazioni, sarebbe stato possibile rideterminare i canoni calibrando le concessioni in base alla specificità dei luoghi, oppure ponendo limiti alle concentrazioni.

Non ravvisando alcuna di queste ipotesi nelle proposte della maggioranza, dichiara il voto contrario del proprio Gruppo.

 

Con separate votazioni, la Commissione approva il subemendamento 2.0.1000/1 (testo 2) e l'emendamento 2.0.1000 come subemendato.

 

Concluse le votazioni di tutti gli emendamenti, i RELATORI presentano la proposta di coordinamento Coord. 1, pubblicata in allegato, che apporta correzioni al testo come modificato dagli emendamenti finora approvati, su cui il vice ministro PICHETTO FRATIN manifesta un avviso favorevole.

 

L'emendamento Coord.1 è posto ai voti ed è approvato.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passa alla votazione del conferimento del mandato ai relatori a riferire in Assemblea.

 

Nessuno chiedendo di intervenire in dichiarazione di voto, la Commissione conferisce quindi il mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge, con le modifiche apportate nel corso dell'esame, con contestuale richiesta di autorizzazione a svolgere la relazione orale e ad apportare le ulteriori modifiche di coordinamento che si rendessero necessarie.

 

 

La seduta termina alle ore 15,45.

ORDINI DEL GIORNO ED EMENDAMENTO AL DISEGNO DI LEGGE

N. 2469

 

G/2469/1/10 (testo 2)

Conzatti

Il Senato,

        in sede d'esame del disegno di legge «Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021»;

       permesso che:

       il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 2 disciplina organicamente la materia dei poteri speciali esercitabili dal Governo, cosiddetta Golden Power, e definisce, anche mediante il rinvio ad atti di normazione secondaria, l'ambito oggettivo e soggettivo, la tipologia, le condizioni e le procedure di esercizio di tali poteri;

       tale strumento normativo consente al Governo di bloccare o adottare specifiche condizioni a determinate operazioni finanziare, come all'acquisito di partecipazioni o di pone il veto all'adozione di determinate delibere societarie, con lo scopo di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e tutelare l'interesse nazionale, al fine di evitare che questi finiscano in mano straniera e che le aziende bersaglio cadano vittima di operazioni finanziarie ostili;

       la norma originaria è stata rafforzata e modificata più volte, oggi consente l'esercizio dei poteri speciali, estesi fino al 31 dicembre 2022, rispetto a tutte le società, pubbliche o private, che svolgono attività considerate di rilevanza strategica. Queste riguardano difesa e sicurezza nazionale, alcuni ambiti di attività nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, telecomunicazioni a banda larga con tecnologia 5G, e in ulteriori settori connessi ai fattori critici elencati dalla disciplina europea;

       dalla relazione annuale del Copasir emerge che nel 2021 sono state 465 le segnalazioni di operazioni potenzialmente oggetto di Golden Power;

       considerato che:

       in un periodo di instabilità politica ed economica mondiale, accompagnato da un periodo caratterizzato da due grandi transizioni, quella energetica e quella digitale, i settori di rilevanza strategica nazionale stanno diventando diversi e numerosi;

       le priorità della transizione energetica verso l'utilizzo di fonti rinnovabili e della maggiore indipendenza energetica nazionale, la guerra in Ucraina, che ha accelerato la crisi energetica già in atto, la volatilità dei prezzi dell'energia ed un rialzo, ormai duraturo, dei prezzi delle materie prime, richiedano prudenza nell'esporre beni e settori di interesse strategico nazionale a rischi esterni;

       tra questi, sta emergendo il settore dell'idroelettrico, considerato fonte storica di grande valore dal quale proviene quasi il 20 per cento della produzione elettrica nazionale e che rappresenta una risorsa indispensabile per la transizione energetica in quanto fonte primaria in Italia di energia rinnovabile e senza emissioni di CO2;

       le centrali idroelettriche sono asset strategici per il Paese in quanto hanno un ruolo fondamentale nel Piano di riaccensione in caso di black out, i posti di teleconduzione idroelettrici rientrano nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica (cybersecurity), contribuiscono in maniera significativa al contenimento degli eventi metereologici estremi;

       quella dell'idroelettrico si presenta come una filiera complessa con impianti ed infrastrutture civili che richiedono elevate competenze tecnico-gestionali, anche del territorio su cui operano, per garantire la minimizzazione dei rischi ambientali, è pertanto necessario che questa filiera rimanga in mano a operatori nazionali, che conoscono e operano da anni sul territorio;

       considerato, inoltre, che:

       l'Italia ha introdotto, già nel 1999, un sistema concorrenziale per l'assegnazione delle concessioni per impianti idroelettrici ma nel 2011 la Commissione europea ha avviato nei suoi confronti una procedura d'infrazione;

       tra le riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), alla voce «semplificazione e concorrenza», si prevede di adottare misure finalizzate alla rimozione delle barriere all'entrata nei mercati e tra queste, in materia di concessioni di grande derivazione idroelettrica, si stabilisce la necessità di modificare la disciplina attraverso la legge annuale per il mercato e la concorrenza (2021) al fine di favorire, secondo criteri omogenei, l'assegnazione trasparente e competitiva delle concessioni medesime, anche eliminando o riducendo le previsioni di proroga o di rinnovo automatico nella prospettiva di stimolare nuovi investimenti;

       gli impianti idroelettrici potrebbero essere bersaglio di operazioni finanziarie ostili, favorendo così la perdita di importanti asset nazionali di produzione di energia e esponendo ad alto rischio un settore definito di interesse strategico nazionale,

              impegna il Governo a:

       chiarire che la normativa sul Golden Power sia applicabile al settore delle concessioni idroelettriche comprese le operazioni intra Unione europea ovvero, se necessario, estenderne l'ambito di applicazione a tale settore mediante idonea modifica normativa.

G/2469/5/10 (testo 2)

Montevecchi, Vanin, Croatti, Gaudiano, Trentacoste, Girotto

Il Senato,

        in sede di esame del disegno di legge A.S. 2469, recante Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021,

        premesso che:

        il provvedimento è vòlto a promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l'accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni, nonché contribuire al rafforzamento della giustizia sociale e migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi pubblici;

        il capo VII del provvedimento in esame reca disposizioni in materia di concorrenza, rimozione degli oneri per le imprese e parità di trattamento tra gli operatori;

        considerato che:

        il processo di liberalizzazione del mercato dell'intermediazione dei diritti connessi al diritto d'autore ha prodotto rilevanti miglioramenti nell'attività e la nascita di nuove collecting ha stimolato un incremento dei servizi e delle iniziative a supporto degli artisti;

        tuttavia, a seguito delle recenti novelle intervenute con il decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 (cosiddetto «sostegni-bis»), alcuni operatori del settore hanno lamentato un rafforzamento ingiustificato e posizione della SIAE: in particolare, in seguito alla modifica all'articolo 71-octies della legge 22 aprile 1941, n. 633, sono stati introdotti nuovi poteri di vigilanza e controllo in capo alla SIAE sulle attività di amministrazione e intermediazione delle collecting concorrenti;

        valutato che:

        l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), con segnalazione del 13 dicembre 2021, ha evidenziato che si ravvisano delle preoccupazioni sul permanere di modelli normativi che riservano ex lege lo svolgimento di determinate operazioni in capo alla SIAE e che le modifiche apportate dal decreto «sostegni-bis» generano dunque ingiustificati poteri di ingerenza sulla libertà di iniziativa economica delle collecting;

        stante la segnalazione appena richiamata, si è così determinata una situazione in cui SIAE, operatore del mercato (player), si trova a esercitare il doppio ruolo di controllore e controllato nei mercati della gestione dei diritti di copia privata audio e video;

        a ciò si aggiunga che il paradosso generato dal doppio ruolo conferito a SIAE appare ancor più evidente ove si consideri che le collecting che operano in Italia, per poter esercitare la propria attività, devono essere iscritte all'apposito elenco tenuto dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), in quanto Autorità di garanzia nel settore dell'audiovisivo;

        impegna il Governo:

        a valutare l'opportunità di intraprendere iniziative utili, anche di carattere normativo, vòlte a sanare le distorsioni concorrenziali esistenti nell'ambito del mercato dell'intermediazione dei diritti connessi al diritto d'autore, come segnalato dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

G/2469/10/10 (testo 2)

Pirro

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021» (A.S. 2469);

        premesso che:

        l'articolo 13 reca «Revisione e trasparenza dell'accreditamento e del convenzionamento delle strutture private». In particolare, si prevede che nel caso di richiesta di accreditamento da parte di nuove strutture o per l'avvio di nuove attività in strutture preesistenti, l'accreditamento può essere concesso in base alla qualità e ai volumi dei servizi da erogare, nonché sulla base dei risultati dell'attività eventualmente già svolta, tenuto altresì conto degli obiettivi di sicurezza delle prestazioni sanitarie;

            l'accreditamento istituzionale è il procedimento con il quale viene riconosciuto, alle strutture già in possesso di un'autorizzazione, lo status di potenziali erogatori di prestazioni sanitarie nell'ambito e per conto del Servizio sanitario nazionale;

        considerato che

            nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), tra gli interventi, si sottolinea che «In ambito sanitario, con riguardo all'erogazione dei servizi a livello regionale, occorre introdurre modalità e criteri più trasparenti nel sistema di accreditamento, anche al fine di favorire una verifica e una revisione periodica dello stesso, sulla base dei risultati qualitativi ed effettivamente conseguiti dagli operatori»,

        impegna il Governo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica:

            a valutare l'opportunità di definire i requisiti minimi e le modalità organizzative per il rilascio delle autorizzazioni, dell'accreditamento istituzionale e per la stipulazione degli accordi contrattuali, per l'esercizio di attività sanitarie e sociosanitarie, con particolare attenzione a:

             a) criteri, modalità, tempi ed ambiti per la rilevazione dei dati necessari alla stima del fabbisogno territoriale nonché la pubblicazione, o comunque l'attivazione di misure di trasparenza, nel rispetto della normativa sulla tutela della riservatezza;

             b) un piano di controlli ove siano indicati: i criteri di scelta delle strutture da sottoporre a controllo; le modalità di conduzione dei controlli; composizione delle commissioni ispettive; requisiti soggettivi per la nomina a componente delle commissioni ispettive, rotazione degli ispettori, modalità di controllo e vigilanza sul rispetto dei contenuti degli accordi contrattuali, attivazione di un sistema di monitoraggio per la valutazione delle attività erogate, formazione e rotazione del personale addetto al controllo nonché un rigoroso sistema sanzionatorio, che contempli anche la revoca e la sospensione, in caso di mancato rispetto delle previsioni contrattuali in merito alla tipologia e alla qualità delle prestazioni; linee guida recanti gli elementi essenziali da ricomprendere all'interno degli accordi contrattuali;

            a valutare che l'accreditamento sia concesso anche sulla base dell'atto di determinazione del fabbisogno, con l'evidenza dei territori saturi e di quelli in cui l'offerta risulti carente, nonchè di valutare gli esiti di cura.

G/2469/11/10 (testo 2)

Pirro

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021» (A.S. 2469),

        premesso che

            il Capo V del provvedimento in esame reca disposizioni in materia di concorrenza e tutela della salute,

        considerato che:

        negli anni precedenti al diffondersi dell'epidemia Covid, parallelamente al definanziamento del Servizio sanitario nazionale (SSN), si è assistito ad una crescente convergenza d'interessi per fondi sanitari, assicurazioni e varie forme di welfare aziendale;

            le compagnie assicurative possono usufruire di misure di agevolazione per le attività inerenti le polizze sanitarie integrative;

            sarebbe opportuno introdurre una disciplina in materia di assistenza sanitaria aziendale da applicare quantomeno ai nuovi contratti di assicurazione e ai rinnovi contrattuali, al fine di tutelareil diritto di scelta del proprio curante e garantire una migliore qualità delle cure,

        impegna il Governo:

        a valutare l'opportunità di istituire un tavolo tecnico-politico presso il Ministero dello sviluppo economico al fine di valutare uno specifico intervento di carattere normativo in materia di assistenza sanitaria aziendale.

Coord. 1

I Relatori

 

        - All'articolo 3, capoverso Art. 18, comma 2, lettera f), sostituire le parole: "porti di rilevanza internazionale e nazionale" con le seguenti: "porti di rilevanza economica internazionale e nazionale, individuati ai sensi dell'articolo 4";

            - all'articolo 5, capoverso 1-sexies, sostituire le parole: «dell'ex concessionario» e «gli ex concessionari» rispettivamente con le seguenti: «del concessionario uscente» e «i concessionari uscenti»;

            - all'articolo 5, sostituire il comma 2 con i seguenti: «2. All'articolo 13, comma 6, del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, le parole: "31 dicembre 2023" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2024" e le parole: "data successiva individuata" sono sostituite dalle seguenti: "data successiva eventualmente individuata". 3. Le disposizioni di cui al comma 2 sono approvate ai sensi e per gli effetti dell'articolo 104 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670».

            - all'articolo 6, comma 3, dopo le parole: "di cui alle lettere a)", inserire la seguente: "b)";

            - all'articolo 13, comma 1, lettera d), capoversoc-quater), sostituire le parole: "ferma restando la possibilità" con le seguenti: "ferma restando l'applicazione delle disposizioni";

            - all'articolo 13, comma 2,sopprimere le parole: "dalle strutture pubbliche e private";

            - all'articolo 29, comma 1, lettera c),sostituire le parole: "all'articolo 3, comma 1, lettera b)", con le seguenti: "all'articolo 1";

            - all'articolo 29, comma 2, sostituire le parole: "entrano in vigore il 30 ottobre 2022"con le seguenti: " si applicano a decorrere dal 31 ottobre 2022;

            - all'articolo 31, comma 1, lettera a), capoverso 2-bis, e alla lettera b), capoverso Art. 16-bis, comma 1, dopo le parole: "indicano le basi giuridiche" inserire le seguenti: "su cui sono fondate le richieste".