Legislatura 17ª - 5ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 628 del 20/09/2016
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Il relatore SANTINI (PD) illustra il disegno di legge n. 2521, recante il rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2015, facendo presente che lo stesso comprende il conto consuntivo del bilancio ed il conto consuntivo generale del patrimonio a valore, nonché i conti consuntivi allegati di alcune amministrazioni statali dotate di autonomia.
Il conto del bilancio è articolato per missioni e programmi e ad esso sono allegate note integrative per ciascuna amministrazione mentre il conto del patrimonio comprende le attività e passività finanziarie e patrimoniali con le variazioni derivanti dalla gestione del bilancio e quelle verificatesi per qualsiasi altra causa. Ai sensi dei commi 5 e 6 dell'articolo 36 della legge di contabilità sono inoltre allegate le risultanze economiche della gestione e le spese di natura o contenuto ambientale. I risultati della gestione di competenza mostrano per il saldo netto da finanziare un risultato negativo di circa 41,5 miliardi di euro, in miglioramento rispetto all'anno precedente quando aveva raggiunto il risultato negativo di 52,8 miliardi. Tale risultato è in miglioramento anche rispetto alle previsioni definitive derivanti dall'assestamento che si attestavano a - 65,5 miliardi.
Il saldo delle operazioni correnti (risparmio pubblico) nel 2015 evidenzia un risultato negativo di - 9 miliardi, in peggioramento rispetto agli ultimi anni quando aveva assunto sempre un valore positivo. In particolare, si registra un peggioramento di 27,4 miliardi rispetto al 2014 quando era stato positivo per 18,4 miliardi e di 48,7 miliardi rispetto al 2013 quando era stato positivo di 39,7 miliardi. Rispetto alle previsioni invece il dato è in miglioramento, posto che l'assestamento aveva previsto un risultato negativo di -33,4 miliardi. Il ricorso al mercato (differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, incluse quelle relative al rimborso di prestiti) si è infine attestato sui 257 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto all'anno precedente quando aveva raggiunto i 260 miliardi, pur rimanendo molto al di sopra dei livelli degli anni precedenti, come nel 2013 quando si era fermato a 199 miliardi. Rispetto alle previsioni definitive invece il dato è molto più positivo, essendosi questa stima attestata sui 298,6 miliardi.
L'entità complessiva di accertamenti di entrata, comprensivi delle entrate per accensione di prestiti, pari a 829,1 miliardi di euro, evidenzia un andamento negativo rispetto all'anno precedente (-11 miliardi di euro). Tuttavia, se depurate delle entrate da accensione prestiti, diminuite di 30 miliardi, le entrate accertate finali sono in aumento di 19 miliardi rispetto all'anno precedente (+3,5 per cento). Gli impegni complessivi di spesa che, incluse le spese per rimborso prestiti, ammontano a 826,6 miliardi, presentano, rispetto ai risultati dell'anno precedente, un aumento complessivo di 16 miliardi di euro (+2 per cento). Il peso della spesa complessiva, in rapporto al PIL, è aumentato dal 50,2 per cento del 2014 al 50,5 per cento del PIL del 2015.
Per ciò che attiene alla spesa corrente, gli impegni sono stati pari a 569,8 miliardi di euro con un aumento rispetto all'anno precedente di 43,6 miliardi, pari all' 8,3 per cento. Gli impegni per redditi da lavoro dipendente, che rappresentano il 15,3 per cento degli impegni, ammontano a 87 miliardi di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 2014; i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche (sostanzialmente amministrazioni locali ed enti previdenziali) invece aumentano dai 250,6 miliardi del 2014 ai 271,2 miliardi del 2015 mentre gli oneri per interessi passivi, pari a 74,5 miliardi di euro si riducono rispetto agli 81,1 miliardi del 2014 e gli 81,9 miliardi del 2013. Le spese in conto capitale, con impegni pari a 41,3 miliardi, segnalano una considerevole riduzione rispetto al 2014 del 46,2 per cento (-35,5 miliardi), ascrivibile alla categoria dell'acquisizione di attività finanziarie, sostanzialmente azzerata rispetto al 2014.
Passando poi alla gestione dei residui, l'entità degli stessi anche nell'esercizio 2015 è rimasta su livelli considerevoli, senza variazioni di rilievo. In sintesi, il conto dei residui al 31 dicembre 2015 espone residui attivi per 208,2 miliardi di euro e residui passivi per 113 miliardi di euro, con una eccedenza attiva di 95,2 miliardi di euro. Mentre la composizione dei residui attivi tra quelli provenienti da esercizi precedenti e quelli di nuova formazione è analoga a quella dell'anno precedente, la composizione dei residui passivi registra un aumento di circa 10 miliardi di quelli provenienti da precedenti esercizi, integralmente compensato da una diminuzione di quelli di nuova formazione. Nel Rendiconto sono poi esposte le risultanze della gestione di cassa: va ricordato in proposito che la gestione di competenza e la gestione dei residui concorrono a determinare i risultati della gestione di cassa, che è rappresentata, per la parte di entrata, dagli incassi e, per la parte di spesa, dai pagamenti. La gestione di cassa presenta, sotto un profilo generale, un andamento analogo a quella di competenza, con risultanze che pur evidenziando un miglioramento rispetto alle previsioni definitive denotano comunque un peggioramento dei saldi rispetto ai risultati conseguiti nel 2014.
Il Conto generale del Patrimonio evidenzia una eccedenza passiva di 1.758 miliardi, con un peggioramento di circa 66,8 miliardi rispetto alla situazione patrimoniale a fine 2014 (-3,75 per cento), dovuto ad una diminuzione delle attività (-6 miliardi) e ad un incremento delle passività (+60,9 miliardi). In particolare, il totale delle attività ammonta a 962,6 miliardi di euro, di cui: 657,1 miliardi di attività finanziarie (in decremento di 11,9 miliardi rispetto al 2013); 301,2 miliardi di attività non finanziarie prodotte, che comprendono beni materiali e immateriali prodotti, materie prime e prodotti intermedi, prodotti finiti, oggetti di valore e d'arte (beni mobili di valore culturale, biblioteche e archivi), in aumento di 6 miliardi rispetto al 2013; 4,2 miliardi di attività non finanziarie non prodotte, che comprendono i beni materiali non prodotti, ossia terreni, giacimenti e risorse biologiche non coltivate (in lieve decremento rispetto al 2013 di 100 milioni).
Il totale delle passività ammonta a 2.721 miliardi circa e si riferisce interamente a passività di natura finanziaria e, rispetto alla chiusura dell'esercizio 2013, l'entità delle passività finanziarie ha registrato un incremento di 62,1 miliardi di euro. Per ulteriori osservazioni e approfondimenti fa rinvio agli Elementi di documentazione del Servizio del Bilancio n. 60.