Legislatura 17ª - 5ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 628 del 20/09/2016

 

BILANCIO    (5ª)

MARTEDÌ 20 SETTEMBRE 2016

628ª Seduta

 

Presidenza del Presidente

TONINI 

 

            Interviene il vice ministro dell'economia e delle finanze Morando.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 

La seduta inizia alle ore 15,05.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(2067, 1844, 2032, 176, 209, 286, 299, 381, 382, 384, 385, 386, 387, 389, 468, 581, 597, 609, 614, 700, 708, 709, 1008, 1113, 1456, 1587, 1681, 1682, 1683, 1684, 1693, 1713, 1824, 1905, 1921, 1922, 2103, 2295 e 2457-A) Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario

(Parere all'Assemblea sugli ulteriori emendamenti. Esame. Parere non ostativo)

 

     Il relatore LANIECE (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) illustra gli ulteriori emendamenti 18.110 (testo 2) e 18.111 (testo 2), trasmessi dall'Assemblea, relativi al disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che non vi sono osservazioni da formulare.

 

            Il vice ministro MORANDO esprime parere conforme al relatore.

 

            Il RELATORE propone pertanto l'espressione di un parere non ostativo.

 

            La Commissione approva.

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(2521) Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015, approvato dalla Camera dei deputati 

(2522) Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016, approvato dalla Camera dei deputati

(Esame congiunto e rinvio)

 

     Il presidente TONINI propone, in via preliminare, che l'esame dei due disegni di legge in titolo proceda congiuntamente fino al termine della discussione generale.

 

            La Commissione conviene.

 

         Il relatore SANTINI (PD) illustra il disegno di legge n. 2521, recante il rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2015, facendo presente che lo stesso comprende il conto consuntivo del bilancio ed il conto consuntivo generale del patrimonio a valore, nonché i conti consuntivi allegati di alcune amministrazioni statali dotate di autonomia.

Il conto del bilancio è articolato per missioni e programmi e ad esso sono allegate note integrative per ciascuna amministrazione mentre il conto del patrimonio comprende le attività e passività finanziarie e patrimoniali con le variazioni derivanti dalla gestione del bilancio e quelle verificatesi per qualsiasi altra causa. Ai sensi dei commi 5 e 6 dell'articolo 36 della legge di contabilità sono inoltre allegate le risultanze economiche della gestione e le spese di natura o contenuto ambientale. I risultati della gestione di competenza mostrano per il saldo netto da finanziare un risultato negativo di circa 41,5 miliardi di euro, in miglioramento rispetto all'anno precedente quando aveva raggiunto il risultato negativo di 52,8 miliardi. Tale risultato è in miglioramento anche rispetto alle previsioni definitive derivanti dall'assestamento che si attestavano a - 65,5 miliardi.

Il saldo delle operazioni correnti (risparmio pubblico) nel 2015 evidenzia un risultato negativo di - 9 miliardi, in peggioramento rispetto agli ultimi anni quando aveva assunto sempre un valore positivo. In particolare, si registra un peggioramento di 27,4 miliardi rispetto al 2014 quando era stato positivo per 18,4 miliardi e di 48,7 miliardi rispetto al 2013 quando era stato positivo di 39,7 miliardi. Rispetto alle previsioni invece il dato è in miglioramento, posto che l'assestamento aveva previsto un risultato negativo di -33,4 miliardi. Il ricorso al mercato (differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, incluse quelle relative al rimborso di prestiti) si è infine attestato sui 257 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto all'anno precedente quando aveva raggiunto i 260 miliardi, pur rimanendo molto al di sopra dei livelli degli anni precedenti, come nel 2013 quando si era fermato a 199 miliardi. Rispetto alle previsioni definitive invece il dato è molto più positivo, essendosi questa stima attestata sui 298,6 miliardi.

L'entità complessiva di accertamenti di entrata, comprensivi delle entrate per accensione di prestiti, pari a 829,1 miliardi di euro, evidenzia un andamento negativo rispetto all'anno precedente (-11 miliardi di euro). Tuttavia, se depurate delle entrate da accensione prestiti, diminuite di 30 miliardi, le entrate accertate finali sono in aumento di 19 miliardi rispetto all'anno precedente (+3,5 per cento). Gli impegni complessivi di spesa che, incluse le spese per rimborso prestiti,  ammontano a 826,6 miliardi, presentano, rispetto ai risultati dell'anno precedente, un aumento complessivo di 16 miliardi di euro (+2 per cento). Il peso della spesa complessiva, in rapporto al PIL, è aumentato dal 50,2 per cento del 2014 al 50,5 per cento del PIL del 2015.

Per ciò che attiene alla spesa corrente, gli impegni sono stati pari a 569,8 miliardi di euro con un aumento rispetto all'anno precedente di 43,6 miliardi, pari all' 8,3 per cento. Gli impegni per redditi da lavoro dipendente, che rappresentano il 15,3 per cento degli impegni, ammontano a 87 miliardi di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 2014; i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche (sostanzialmente amministrazioni locali ed enti previdenziali) invece aumentano dai 250,6 miliardi del 2014 ai 271,2 miliardi del 2015 mentre gli oneri per interessi passivi, pari a 74,5 miliardi di euro si riducono rispetto agli 81,1 miliardi del 2014 e gli 81,9 miliardi del 2013. Le spese in conto capitale, con impegni pari a 41,3 miliardi, segnalano una considerevole riduzione rispetto al 2014 del 46,2 per cento (-35,5 miliardi), ascrivibile alla categoria dell'acquisizione di attività finanziarie, sostanzialmente azzerata rispetto al 2014.

Passando poi alla gestione dei residui, l'entità degli stessi anche nell'esercizio 2015 è rimasta su livelli considerevoli, senza variazioni di rilievo. In sintesi, il conto dei residui al 31 dicembre 2015 espone residui attivi per 208,2 miliardi di euro e residui passivi per 113 miliardi di euro, con una eccedenza attiva di 95,2 miliardi di euro. Mentre la composizione dei residui attivi tra quelli provenienti da esercizi precedenti e quelli di nuova formazione è analoga a quella dell'anno precedente, la composizione dei residui passivi registra un aumento di circa 10 miliardi di quelli provenienti da precedenti esercizi, integralmente compensato da una diminuzione di quelli di nuova formazione. Nel Rendiconto sono poi esposte le risultanze della gestione di cassa: va ricordato in proposito che la gestione di competenza e la gestione dei residui concorrono a determinare i risultati della gestione di cassa, che è rappresentata, per la parte di entrata, dagli incassi e, per la parte di spesa, dai pagamenti. La gestione di cassa presenta, sotto un profilo generale, un andamento analogo a quella di competenza, con risultanze che pur evidenziando un miglioramento rispetto alle previsioni definitive denotano comunque un peggioramento dei saldi rispetto ai risultati conseguiti nel 2014.

Il Conto generale del Patrimonio evidenzia una eccedenza passiva di 1.758 miliardi, con un peggioramento di circa 66,8 miliardi rispetto alla situazione patrimoniale a fine 2014 (-3,75 per cento), dovuto ad una diminuzione delle attività (-6 miliardi) e ad un incremento delle passività (+60,9 miliardi). In particolare, il totale delle attività ammonta a 962,6 miliardi di euro, di cui: 657,1 miliardi di attività finanziarie (in decremento di 11,9 miliardi rispetto al 2013); 301,2 miliardi di attività non finanziarie prodotte, che comprendono beni materiali e immateriali prodotti, materie prime e prodotti intermedi, prodotti finiti, oggetti di valore e d'arte (beni mobili di valore culturale, biblioteche e archivi), in aumento di 6 miliardi rispetto al 2013; 4,2 miliardi di attività non finanziarie non prodotte, che comprendono i beni materiali non prodotti, ossia terreni, giacimenti e risorse biologiche non coltivate (in lieve decremento rispetto al 2013 di 100 milioni).

Il totale delle passività ammonta a 2.721 miliardi circa e si riferisce interamente a passività di natura finanziaria e, rispetto alla chiusura dell'esercizio 2013, l'entità delle passività finanziarie ha registrato un incremento di 62,1 miliardi di euro. Per ulteriori osservazioni e approfondimenti fa rinvio agli Elementi di documentazione del Servizio del Bilancio n. 60.

 

Il relatore FRAVEZZI (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) illustra il disegno di legge n. 2522, di assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2016 segnalando anzitutto che lo stesso consta di 4 articoli ed è corredato di tabelle e allegati con riferimento agli stati di previsione dell'entrata e della spesa.

Per quanto riguarda le previsioni assestate in termini di competenza per il 2016, al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, rispetto alle previsioni iniziali della legge di bilancio per il 2016, il disegno di legge di assestamento evidenzia un miglioramento del ricorso al mercato e un peggioramento del saldo netto da finanziare, del risparmio pubblico e dell'avanzo primario.

Il saldo netto da finanziare presenta una variazione di segno negativo pari nel complesso a quasi 1,1 miliardi, derivanti da un peggioramento di 1.337 milioni per atti amministrativi e da un miglioramento di 243 milioni associato alle proposte dell'assestamento stesso. Ne risulta che tale saldo, nelle previsioni assestate, si attesta su di un valore negativo di -35.355 milioni, dunque, poco al di sotto del limite massimo stabilito dalla legge di stabilità per il 2016, fissato in -35.400 milioni di euro.

Con riferimento al risparmio pubblico le previsioni assestate sono peggiorative, rispetto a quelle iniziali, per un valore di 173 milioni (-6,9 per cento). I dati relativi al ricorso al mercato evidenziano nel complesso un impatto positivo sul saldo pari a 1.619 milioni, passando da circa -256,9 miliardi di euro a circa -255,3 miliardi (+0,6 per cento).

Nell'aggiornare le previsioni del bilancio, il disegno di legge di assestamento dovrebbe tener conto anche dell'evoluzione del quadro macroeconomico dell'anno, nonché dell'andamento del gettito nel periodo considerato dall'assestamento. Al riguardo, potrebbe essere utile conoscere l'effetto dell'evoluzione degli indicatori economici e, in particolare, se gli andamenti del gettito ipotizzati in fase di elaborazione dell'assestamento siano o meno in linea con le risultanze dell'autoliquidazione delle imposte sui redditi.

Con riferimento invece alle previsioni assestate in termini di cassa per il 2016, al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, si osserva, rispetto alle previsioni iniziali, un peggioramento di tutti i saldi.L'entità del peggioramento del saldo netto da finanziare è di circa 8,9 miliardi (dai circa 98,1 miliardi delle previsioni iniziali a 107 miliardi), quello del risparmio pubblico di poco più di 2 miliardi (da circa -59,3 miliardi a circa -61,3 miliardi), mentre la necessità di ricorrere al mercato registra un incremento di 9,3 miliardi, raggiungendo l'importo di oltre 330 miliardi; l'avanzo primario, infine, partendo dal valore negativo di quasi 14 miliardi, giunge ad un importo ugualmente negativo di poco meno di 27,4 miliardi, con un peggioramento percentuale superiore al 96 per cento.

L'andamento divergente dei saldi di cassa di parte corrente rispetto a quelli di competenza viene attribuita ad una pluralità di fattori. In particolare, con riferimento alle spese correnti, alle ulteriori risorse da destinare alle Regioni per il pagamento di residui passivi relativi alla compartecipazione IVA, alle maggiori dotazioni sui capitoli di trasferimenti alle imprese per i lavoratori portuali e per le Ferrovie dello Stato, ai maggiori trasferimenti all'INPS per 774 milioni.

In relazione alle spese in conto capitale invece, esso è associato a contributi agli investimenti ai Comuni per 1.324 milioni, di cui 737 milioni per l’Aquila e i comuni del cratere danneggiati dal sisma del 2009 e 560 milioni in favore del Comune di Roma ed altresì ai maggiori contributi agli investimenti alle imprese per 1.183 milioni, di cui 1.000 milioni per le Ferrovie dello Stato. Rilevano infine acquisizioni di attività finanziarie per 759 milioni.

Passando ai residui passivi, al 31 dicembre 2015, essi ammontano a 109,7 miliardi dei quali 63 miliardi di nuova formazione, cioè derivanti dalla gestione di competenza dell'esercizio finanziario 2015, mentre 46,7 miliardi provenienti dagli esercizi precedenti. La riduzione di circa 3 miliardi dei residui passivi finali, rispetto alla consistenza dell'anno precedente, è riferibile esclusivamente alla sensibile contrazione dei residui di conto capitale (-10,2 miliardi), parzialmente compensata dall'incremento di quelli di parte corrente (7,1 miliardi). I residui di nuova formazione rappresentano circa il 57 per cento del totale, si attestano a poco più di 63 miliardi di euro e registrano una riduzione, rispetto all'anno precedente, sia con riferimento alla parte corrente sia al conto capitale (in misura, rispettivamente, di quasi 1,2 miliardi e di oltre 12 miliardi rispetto ai dati del 2014).

Prendendo infine in esame le singole disposizioni del disegno di legge di assestamento esse intervengono su alcune disposizioni della legge di bilancio per l’esercizio finanziario 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 209). In particolare, l'articolo 2 modifica la legge di bilancio disponendo che al comma 3 dell’articolo 2, la quantificazione dell'importo massimo di emissione di titoli pubblici sia portato a 64 miliardi di euro rispetto ai 53,4 miliardi inizialmente previsti.

L’articolo 3 modifica i commi da 2 a 5 dell’articolo 11 della legge di bilancio per il 2016, relativo allo Stato di previsione del Ministero della difesa, al fine di modificare il numero massimo degli ufficiali ausiliari da mantenere in servizio come forza media nell'anno 2016; la consistenza organica degli allievi ufficiali delle accademie delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri; la consistenza organica degli allievi delle scuole sottufficiali delle Forze armate, esclusa l'Arma dei carabinieri e la consistenza organica degli allievi delle scuole militari.

Il comma 1 dell'articolo 4 introduce il comma 35‑bis all’articolo 17 della legge di bilancio per il 2016, prevedendo che il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato a ripartire, tra gli stati di previsione dei Ministeri interessati, le risorse del capitolo "Fondo da ripartire per la sistemazione contabile delle partite iscritte al conto sospeso", iscritto nello stato di previsione del Ministero per l'economia e le finanze per il 2016. Tale fondo viene dotato di 1 miliardo di euro, le risorse non utilizzate nel 2016 potranno essere utilizzate, in conto residui, nell’esercizio successivo.

Il comma 2 aumenta la dotazione del Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili che si dovessero manifestare nel corso della gestione, da 25 milioni di euro a 955.069.060 euro per l'anno 2016.

Per ulteriori osservazioni e approfondimenti fa rinvio agli Elementi di documentazione n. 59 del Servizio del bilancio.

 

            Il PRESIDENTE, nel rinviare ad altra seduta la discussione generale, propone di fissare la scadenza per la presentazione degli emendamenti per martedì 27 settembre alle ore 12.

 

            La Commissione conviene.

 

            Il seguito dell'esame congiunto è, quindi, rinviato.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(2085-A) Legge annuale per il mercato e la concorrenza, approvato dalla Camera dei deputati

(Parere all'Assemblea sugli emendamenti. Esame. Parere in parte non ostativo, in parte contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Rinvio dell'esame dei restanti emendamenti) 

 

            Il relatore GUERRIERI PALEOTTI (PD) illustra gli emendamenti, trasmessi dall'Assemblea, relativi al disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che occorre ribadire il parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti 38.0.201 (analogo al precedente 34.0.5), 49.0.202 (analogo al precedente 39.0.5),   58.0.200 e 58.0.202. Occorre altresì ribadire il parere non ostativo condizionato all'inserimento di una clausola di invarianza finanziaria, già reso alla Commissione di merito, sull'emendamento 58.201. Fa presente che comportano maggiori oneri le proposte 18.0.200 (analogo al precedente 18.0.1), 21.0.200 (con riguardo alle parole da «cura» a «comunicazione» già censurate nel precedente emendamento 20.0.1), 57.0.200 e 57.0.201. Appare necessario acquisire una relazione tecnica sulle proposte 7.201, 16.200, 38.0.200, 39.203, 58.0.205, 65.0.200, 71.205, 71.206, 71.207, 71.208 e 71.209. Occorre altresì valutare gli emendamenti 6.206, 6.0.203, 7.200, 30.200 (per analogia con il precedente 28.2 su cui il parere è contrario ai sensi dell'articolo 81), 34.0.200 (per analogia con il precedente 34.0.14 su cui il parere è contrario ai sensi dell'articolo 81), 36. 200, 36.201, 36.202, 36.204, 37.201, 37.202, 41.202, 41.0.200, 41.0.201, 51.201, 51.0.201, 54.203, 58.203, 58.216, 58.218, 58.0.201 e 73.200. Non vi sono osservazioni sui restanti emendamenti.

 

       Il vice ministro MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore in merito agli emendamenti 38.0.201, 49.0.202, 58.0.200 e 58.0.202, nonché sulle proposte 18.0.200 e 21.0.200, quest'ultima limitatamente alle parole da «cura» a «comunicazione».

       Ritiene altresì necessario acquisire una relazione tecnica sugli emendamenti 57.0.200, 39.203 e 65.0.200.

       Esprime inoltre un parere non ostativo sull'emendamento 73.200.

       Quanto agli altri emendamenti segnalati dal relatore, riferisce che l'Amministrazione competente nel merito ha predisposto relazioni tecniche che si trovano attualmente alla verifica degli uffici della Ragioneria generale dello Stato. Chiede pertanto di poterne rinviare l'esame. Dichiara infine di condividere il parere non ostativo su tutti gli emendamenti in questo senso segnalati dal relatore.

 

Alla luce del dibattito svoltosi, il RELATORE propone, quindi, l'approvazione di un parere così formulato: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, trasmessi dall'Assemblea, esprime per quanto di competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 38.0.201, 49.0.202, 58.0.200, 58.0.202, 18.0.200, 21.0.200 (limitatamente alle parole da «cura» a «comunicazione»), 57.0.200, 39.203, e 65.0.200. Il parere è non ostativo sui restanti emendamenti, a eccezione delle proposte 58.201, 57.0.201, 7.201, 16.200, 38.0.200, 58.0.205, 71.205, 71.206, 71.207, 71.208, 71.209, 6.206, 6.0.203, 7.200, 30.200, 34.0.200, 36.200, 36.201, 36.202, 36.204, 37.201, 37.202, 41.202, 41.0.200, 41.0.201, 51.201, 51.0.201, 54.203, 58.203, 58.216, 58.218 e 58.0.201 su cui il parere è sospeso.".

 

       La Commissione approva.

 

       Il seguito dell'esame è, dunque, rinviato.

 

La seduta termina alle ore 15,45.