Legislatura 16ª - 6ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 408 del 29/11/2012
Azioni disponibili
FINANZE E TESORO (6ª)
GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2012
408ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Ceriani.
La seduta inizia alle ore 14,10.
IN SEDE REFERENTE
(3519) Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, approvato dalla Camera dei deputati. Rinviato in Commissione dall'Assemblea nella seduta del 27 novembre 2012
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l'esame sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.
Il senatore Paolo FRANCO (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di non concludere la discussione generale nell'odierna seduta, onde consentirgli di intervenire la prossima settimana, e di prevedere un più ampio termine per la presentazione degli emendamenti, stante la mancanza di un chiarimento definitivo in merito alla possibilità di proseguire l'esame del disegno di legge nel corso della sessione di bilancio.
Preannuncia l'intenzione della propria parte politica di riservarsi la presentazione di emendamenti dal contenuto più ampio, diversamente dall'orientamento assunto nella precedente sede referente, in base al quale si era deciso di limitare le proposte di modifica al testo trasmesso dalla Camera. Più nel dettaglio gli emendamenti potranno contenere interventi sulla struttura impositiva dei tributi con l'obiettivo di modificare radicalmente il carattere della delega, trasformandola in una riforma organica e complessiva del sistema tributario.
Il presidente BALDASSARRI fa presente che il termine per la presentazione degli emendamenti è già stato fissato e che la discussione generale è stata già dichiarata aperta.
La senatrice GERMONTANI (Per il Terzo Polo:ApI-FLI), intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiara la contrarietà della propria parte politica a che si riapra la fase della discussione generale, che a suo avviso si dovrebbe considerare già sostanzialmente esaurita nella precedente fase di trattazione. Preso comunque atto della decisione assunta dalla Commissione, preannuncia che non intende intervenire nella discussione generale.
Il presidente BALDASSARRI, nel prendere atto della posizione politica espressa dalla senatrice Germontani, ribadisce le determinazioni concordemente assunte dalla Commissione nell'odierna seduta antimeridiana, per quanto riguarda sia l'apertura della discussione generale sia la fissazione del termine per gli emendamenti.
Il senatore VEDANI (LNP) attira l'attenzione sul fatto che la discussione del disegno di legge in Assemblea ha evidenziato il profondo disagio, da parte di alcuni settori della maggioranza, ad approvare una delega non sufficientemente circostanziata. Successivamente si è addivenuti alla decisione, assunta in sede di Conferenza dei Presidenti di Gruppo, di rinviare il disegno di legge in Commissione, concordando con quanti ne hanno rilevato il carattere totalmente inedito. Segnala peraltro che nel corso della seduta d'Assemblea in cui è stato comunicato il rinvio in Commissione non è stata data risposta ai quesiti posti dal presidente Baldassarri in merito ai contenuti e alle finalità della nuova fase d'esame a cui è stata chiamata la Commissione.
Il presidente BALDASSARRI puntualizza che la Presidenza di turno nella ricordata seduta dell'Assemblea si è rimessa alle determinazioni della Commissione, la quale ha già provveduto a definire un percorso d'esame del disegno di legge assumendo come testo base quello proposto all'Assemblea.
Il senatore VEDANI (LNP), pur prendendo atto di tali puntualizzazioni, invita a considerare che la discussione che ha avuto luogo in Assemblea non ha prospettato alcun tipo di preclusione all'esame in Commissione in relazione ai tempi e alle modalità della discussione. Pertanto la scelta di limitare il dibattito e la stessa proponibilità degli emendamenti non si giustificano a suo parere considerato il rischio che, in tal modo, si approverebbe di nuovo il testo di una delega legislativa caratterizzato da un'innegabile genericità dei principi e dei criteri direttivi. Per tale motivo la Lega si riserva di ripresentare, con opportune modifiche, gli emendamenti già proposti nella precedente sede referente, ribadendone il carattere costruttivo e migliorativo e non ritenendo quindi giustificata l'ostilità preconcetta già dimostrata dal Governo e dalla maggioranza.
Per uscire dall'attuale momento d'impasse, ritiene pregiudiziale che si attenda un chiarimento politico all'interno del Partito della libertà, in merito all'esame del disegno di legge, consideratone il carattere dirimente ai fini del prosieguo dei lavori. Gli appare funzionale a tale obiettivo la previsione di tempi più adeguati per concludere l'esame del disegno di legge e per trasmettere all'Assemblea un testo più efficace e politicamente condiviso, superando i diktat finora imposta dal Governo.
Chiarisce infine che la propria parte politica è disponibile a concentrare la discussione su pochi e specifici emendamenti, concordando con il Governo e la maggioranza le modifiche da apportare a singoli profili della delega, in modo da valorizzare realmente il lavoro della Commissione. Ricorda infatti che nella precedente fase d'esame in sede referente molti emendamenti, pur interessanti e condivisibili, sono stati trasformati in ordini del giorno a causa della contrarietà del Governo, vanificandone completamente la portata e il significato.
Il presidente BALDASSARRI, dopo aver ribadito di aver dichiarata aperta la discussione generale, chiede al senatore Vedani se intende proseguire il proprio intervento in tale fase procedurale.
Il senatore VEDANI (LNP), intervenendo nella discussione generale, svolge alcune considerazioni in merito alla posizione della propria parte politica sul testo della delega. In primo luogo, ritiene si debba prestare maggiore attenzione al profilo dell'equità fiscale in relazione alle famiglie numerose, richiamando le ragioni di opportunità che suggeriscono di accogliere la proposta della propria parte politica di introdurre un meccanismo basato sul quoziente familiare per redistribuire il carico complessivo. Rimarca che un altro tema attiene agli strumenti di contrasto dei fenomeni di ludopatia, ricordando la convergenza di molti Gruppi sull'opportunità di intervenire. Rammenta altresì le valutazioni critiche in merito alla genericità della parte di delega sui trasferimenti perequativi, nella quale manca ogni riferimento a criteri più specifici come quello della reale e documentata capacità fiscale dei territori. Richiama poi anche il rischio di non riuscire a garantire l'invarianza del carico fiscale in sede di attuazione della delega se parallelamente non si riduce in modo strutturale il livello della spesa. Lamenta inoltre anche la presenza di materie sostanzialmente estranee, come l'ippica, e, al contrario, il mancato accoglimento della proposta di diversificare il regime di tassazione tra banche commerciali e banche d'affari. Successivamente rimarca in termini critici anche la reiezione della proposta di prevedere specifici strumenti di tutela giurisdizionale a favore del contribuente contro l'erronea attribuzione delle rendite catastali.
Su un piano più generale ritiene che tutte le forze politiche presenti in Commissione debbano approfittare dell'attuale fase d'esame per individuare specifici profili di delega da correggere, in modo da dare al Governo principi e criteri direttivi più puntuali. In proposito precisa che l'azione della propria parte politica non è stata mai finalizzata a creare divisioni o contrasti in Commissione ma, al contrario, a ricercare il maggiore consenso possibile. Sotto tale profilo, segnala che dal dibattito svolto è emersa una sostanziale condivisione sulle finalità dell'intervento di delega ma non si è voluto tuttavia consentire un confronto più aperto nella scelta e nella messa a punto degli interventi, ricalibrando adeguatamente i principi di delega.
Il senatore Paolo FRANCO (LNP) ritiene necessario poter disporre di un tempo adeguato per predisporre e presentare i propri emendamenti e chiede quindi alla Presidenza di consentirgli di intervenire la prossima settimana in discussione generale anche per poter dar conto complessivamente di tali proposte, in linea con il mandato conferito dall'Assemblea a migliorare il testo della delega.
Il presidente BALDASSARRI, preso atto della richiesta di consentire la prosecuzione della discussione generale anche nella prossima settimana, ritiene necessario acquisire l'orientamento dei Gruppi su di essa.
La senatrice GERMONTANI (Per il Terzo Polo:ApI-FLI), considerato che, per quanto finora emerso dall'intervendo del senatore Paolo Franco, l'obiettivo sembra essere quello di disporre di tempi adeguati per l'illustrazione degli emendamenti, ritiene più corretto concludere la discussione generale nell'odierna seduta, dedicando la prossima settimana alla fase d'esame delle proposte di modifica.
Il relatore BARBOLINI (PD), a nome del proprio Gruppo, pur ammettendo la legittimità della richiesta di poter preparare l'intervento in illustrazione degli emendamenti, rimarca tuttavia che, a tal fine, non risulta appropriato fare riferimento alla fase procedurale della discussione generale, anche considerato che la propria parte politica non ha alcuna intenzione di comprimere i tempi da dedicare all'esame degli emendamenti. Inoltre ritiene che lasciare aperta la discussione generale fino alla prossima settimana non sarebbe utile ai fini della celerità dei lavori né gioverebbe alla loro serietà.
Il presidente BALDASSARRI, preso atto del prevalente orientamento emerso, dichiara formalmente conclusa la discussione generale e preannuncia l'intendimento di consentire il più ampio tempo possibile per l'illustrazione degli emendamenti, in modo da concentrare i lavori della Commissione sul merito delle proposte di modifica.
Il relatore BARBOLINI (PD), anche a nome del relatore Sciascia, rinuncia all'intervento di replica.
Il sottosegretario CERIANI rinuncia alla replica.
Il senatore MUSI (PD) chiede già di valutare un calendario dei lavori per la prossima settimana sulla base del numero degli emendamenti che saranno presentati, prevedendo, ove necessario, la convocazione di sedute notturne.
Il presidente BALDASSARRI reputa prematura la richiesta, giacché non è stata ancora sciolta la riserva in merito alla possibilità di proseguire l'esame della delega nel corso della sessione di bilancio. In ogni caso, ritiene opportuno rimettere all'Ufficio di Presidenza la valutazione sull'organizzazione dei lavori, in base agli emendamenti che saranno proposti e alle determinazioni circa la possibilità di continuare l'esame della delega.
Il senatore LAURO (PdL), a nome della propria parte politica, dichiara di condividere il percorso prospettato dal Presidente.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
SULLA RIASSEGNAZIONE IN SEDE DELIBERANTE DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1551
Il presidente BALDASSARRI comunica che in data odierna è pervenuta la comunicazione della Presidenza del Senato con la quale è stata disposta la nuova assegnazione in sede deliberante del disegno di legge n. 1551, nel rispetto delle condizioni indicate nella lettera fatta pervenire dal Ministro per i rapporti con il Parlamento. Più nel dettaglio, con la predetta missiva, il Ministro per i rapporti con il Parlamento comunica che l'autorizzazione del Governo al trasferimento in sede deliberante del disegno di legge è condizionata al recepimento di una modifica richiesta dal Ministero della giustizia.
Pur rinviando alla sede propria l'approfondimento di tale questione, dopo aver dato lettura alla Commissione del testo della modifica proposta, ritiene che sia inaccettabile dal punto di vista politico. Sotto tale profilo, preannuncia di proporre alla Commissione di rinunciare all'esame in sede deliberante e a dare mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo non modificato.
Il sottosegretario CERIANI ritiene necessario esplicitare alla Commissione le ragioni che hanno condotto alla formulazione della proposta di modifica. Il disegno di legge prevede infatti l'annullamento della procedura esecutiva e del ruolo per la riscossione dei tributi, facendo presente, al riguardo, che il Ministero della giustizia ha ritenuto necessario specificare nel testo del provvedimento che, ad eccezione del caso di un provvedimento di sgravio emesso dall'ente creditore, occorre riconoscere all'ente impositore il potere di reiscrivere al ruolo le somme già discaricate, a condizione che non sia decorso il termine di prescrizione. Reputa opportuno chiarire ulteriormente che il disegno di legge interviene sulle procedure di riscossione coattiva intraprese da Equitalia in base al ruolo emesso da diverse categorie di enti impositori. Secondo il Ministero della giustizia non sarebbe opportuno disporre l'annullamento sic et simpliciter del ruolo esattoriale, salvo ovviamente il caso che il ruolo stesso non presenti un originario vizio di nullità, e occorrerebbe pertanto riservare all'ente impositore il diritto di emettere un nuovo ruolo.
Ribadisce di aver voluto esporre alla Commissione il percorso logico seguito per la modifica proposta, pur giudicando legittimo il timore che il suo accoglimento potrebbe ridurre la portata del testo definito in sede referente.
Il senatore LANNUTTI (IdV), dopo aver stigmatizzato il ritardo con il quale è stato deciso il trasferimento in sede deliberante, ritiene che la Commissione debba respingere la modifica richiesta dal Governo, non solo perché non condivisibile nel merito, ma anche per valorizzare il lavoro svolto dalla Commissione con la fattiva collaborazione del sottosegretario Ceriani e del dottor Befera.
Il senatore MUSI (PD), fermo restando che la Commissione procederà nella sede propria all'esame di merito, ritiene particolarmente grave che il Ministero della giustizia ignori sistematicamente gli obblighi previsti dalla normativa generale sui procedimenti amministrativi a definire tempi certi per rispondere alle istanze dei cittadini, osservando che, probabilmente in tal modo, si possono spiegare il ritardo nella risposta e il suo carattere palesemente burocratico.
Il senatore Paolo FRANCO (LNP), pur apprezzando l'impegno profuso dal sottosegretario Ceriani per concordare un testo con la Commissione, si dichiara nettamente contrario al recepimento della modifica proposta dal Governo e sottolinea criticamente che anche la Presidenza del Senato si è sostanzialmente piegata ai diktat del Ministero della giustizia. A suo parere, infatti, l'autorizzazione presidenziale al trasferimento in sede deliberante del disegno di legge avrebbe dovuto essere incondizionata, o, in alternativa, ritiene che essa avrebbe dovuto essere negata in considerazione del carattere vincolante, per il Governo, della modifica richiesta, la quale - pur dandone per scontata la reiezione da parte della Commissione - avrebbe dovuto, più correttamente e opportunamente, essere presentata sotto forma di emendamento.
Il presidente BALDASSARRI sottolinea la legittimità della riassegnazione in sede deliberante da parte del Presidente del Senato, con il rispetto della condizione posta dal Governo, dovendosi configurare come un atto dovuto, dal momento che la modifica in questione è stata configurata come condizionante nella risposta del Ministro per i rapporti con il Parlamento.
La seduta termina alle ore 15.