Legislatura 16ª - 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 170 del 21/09/2010
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ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi per motivi di lavoro stagionale (n. COM (2010) 379 definitivo)
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 28 luglio scorso.
Il PRESIDENTE ricorda che in tale seduta la relatrice Spadoni Urbani ha illustrato il provvedimento e che il termine per approvazione della risoluzione scade il 30 settembre prossimo; la 1a Commissione permanente ha tempo per esprimersi fino al 23 settembre. Dichiara quindi aperto il dibattito.
La senatrice GHEDINI (PD) rileva preliminarmente che l'atto si riferisce ad un tema di grande rilievo economico-sociale, che in Italia presenta criticità rilevantissime, e concorda sulla necessità di una migliore regolazione della materia. Ricorda altresì che anche alcuni episodi recenti, come i fatti di Rosarno, testimoniano che sovente nella gestione dei flussi si inserisce pericolosamente la criminalità organizzata. Per queste ragioni, il suo Gruppo è favorevole alla proposta di direttiva nel suo complesso, con alcune osservazioni.
La prima attiene ad un profilo di carattere procedurale: le Commissioni permanenti 3a e 14a, che hanno trattato l'atto ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, hanno entrambe formulato osservazioni delle quali la relatrice non ha però dato conto nella sua illustrazione.
Nel merito, la senatrice plaude ai principi contenuti negli articoli 5 e 16 della proposta di direttiva, che vincolano tra l'altro l'Italia a garantire ai lavoratori parità di trattamento economico e sindacale, nonchè di condizioni di vita. Invita tuttavia a riflettere sul profilo specifico del trattamento economico, atteso che il mantenimento nel tempo di un reddito adeguato costituisce per la normativa italiana un elemento di assoluta rilevanza ai fini della legittima permanenza sul territorio. Peraltro, la pesante crisi economica e occupazionale del Paese si riverbera inevitabilmente sulle condizioni di molti immigrati, aggravandone le condizioni di precarietà e mettendo a serio rischio il diritto a permanere legittimamente sul territorio. Ciò attiene in particolare ai lavoratori che vengono posti in cassa integrazione, e il cui reddito dunque viene a trovarsi al di sotto del limite mensile cui è condizionato il permesso di soggiorno. Cita al riguardo la situazione emergenziale che sta per crearsi per effetto della crisi industriale nella provincia di Bologna, dove un migliaio circa di lavoratori rischiano dal prossimo mese di trovarsi in una situazione di illegalità. Si augura pertanto che le norme nelle quali verranno tradotti i contenuti della direttiva siano particolarmente chiare e rigorose sul punto. Nel dirsi favorevole all'abbreviazione delle procedure di esame delle richieste di permesso stagionale, che la proposta di direttiva contrae ad un massimo di trenta giorni, fa tuttavia osservare che tale termine richiederà un complesso adattamento da parte dell'Italia, rischiando altrimenti di rappresentare una mera petizione di principio, o di favorire illegalità, o ancora di paralizzare l'accesso sul territorio della manodopera immigrata. Quanto all'obbligo di provvedere i lavoratori di un alloggio adeguato, pure previsto nella proposta, osserva che allo stato sovente questi lavoratori sono costretti a vivere in condizioni di dubbia salubrità, ovvero la disponibilità dell'alloggio entra a far parte delle trattative tra lavoratore e datore di lavoro. Su questo profilo, rileva che l'articolo 14 della proposta pone l'obbligo decisamente in capo al datore di lavoro, diversamente da quanto affermato nella relazione.
Infine, concorda con quanto già rimarcato nelle osservazioni formulate dalle Commissioni permanenti 3a e 14a in merito alla eccessiva rigidità della normativa in materia di durata dei permessi di soggiorno, auspicando che venga sempre garantito il diritto di libera circolazione sul territorio dell'Unione.
Nota conclusivamente che, con queste osservazioni, il suo Gruppo è disponibile a votare a favore della risoluzione.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,10.