Legislatura 16ª - Commissioni 1° e 11° riunite - Resoconto sommario n. 35 del 12/05/2010

Il senatore ICHINO (PD) si sofferma sulle modifiche apportate all'articolo 31, in materia di conciliazione e arbitrato, confermando l'opinione circa l'opportunità di sviluppare l'arbitrato come strumento di soluzione rapida e poco costosa delle controversie del lavoro. La disposizione è stata concepita in termini di arbitrato irrituale, nel senso che non sostituisce una sentenza giudiziaria, bensì una transazione tra le parti. Dunque il lodo arbitrale costituisce la composizione degli interessi delle parti e dovrebbe operare ispirandosi alla stessa libertà con cui agirebbero le parti stesse, in base al principio della reciproca concessione e indipendentemente dalla ragione o dal torto nella controversia. In tale contesto, ritiene che l'arbitrato sia tutelato dall'ordinamento nella misura in cui realizza in concreto l'interesse alla transazione e dunque è configurabile solo nel momento in cui è sorta la controversia. Invece, sarebbe costituzionalmente illegittima una clausola compromissoria stipulata con largo anticipo sull'insorgere della controversia.

Laddove il Governo intendesse ripristinare il testo approvato nella precedente lettura dal Senato, sopprimendo l'emendamento approvato dalla Camera dei deputati che condiziona all'effettivo insorgere della controversa l'attivazione dell'arbitrato, a suo avviso dovrebbe propendere per una natura rituale dell'arbitrato, rinunciando anche ai motivi che avevano indotto alla scelta del lodo irrituale consistenti nella maggiore efficacia dello strumento in virtù delle minori possibilità di gravame.

Visto l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea del Senato, si riserva di proseguire il suo intervento in una prossima seduta.

 

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.