Legislatura 16ª - 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 82 del 13/05/2009
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Comunicazioni del Ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali sui contenuti del Libro Bianco sul futuro del modello sociale
Il ministro SACCONI, espresso apprezzamentoper l'occasione oggi offertagli di illustrare dinanzi alla Commissione il Libro Bianco sul futuro del modello sociale, sottolinea che esso offre una serie di indicazioni di indirizzo e ne ipotizza le linee operative. La composizione in un unico Dicastero di funzioni di indirizzo in materia di lavoro, salute e solidarietà sociale ha consentito infatti un'opportunità preziosa per la stesura di un documento di visione e di valori, ed è suo convincimento che la grande transizione epocale che l'Italia sta attraversando non potrà che giovarsi di una concezione integrata dell'insieme delle prestazioni dei servizi che dovranno concorrere al benessere dei cittadini. Il Libro Bianco si pone in una linea di continuità con il Libro Verde sul modello sociale, secondo una prassi del tutto innovativa in Italia, ma già nota in altri paesi dell'Unione europea, e si avvale anche del contributo che, con riferimento al Libro Verde, hanno apportato istituzioni, organizzazioni rappresentative e singoli cittadini. Di questi apporti il Governo ha realizzato una sintesi, nell'intento di realizzare un documento che fungesse da cornice per l'azione stessa dell'Esecutivo e per il confronto tra Governo e Parlamento, tra Governo e Regioni, tra le parti sociali e tra queste e le istituzioni; un documento che, tanto più sarà condiviso, tanto più rappresenterà il campo di gioco nel quale gli attori vengono chiamati ad un esercizio di mutua responsabilità. Dal Libro Bianco discendono dunque i vari piani d'azione, che si sostanziano sia in atti singoli che complessi. Ne costituiscono un esempio la necessaria stesura di un nuovo piano sanitario nazionale e l'approntamento del fascicolo elettronico personale.
Dopo essersi soffermato particolarmente sulle nuove linee guida per la formazione, il Ministro rileva che il documento contiene indirizzi di politica attiva del lavoro, consentendo altresì di riflettere sul rapporto tra la crisi in atto e le visioni di lungo periodo. Quanto ai rapporti di lavoro, premesso che Marco Biagi considerava il mercato del lavoro italiano il peggiore d'Europa, il Ministro sottolinea che, pur se il tasso di occupazione si è oggi lentamente avvicinato alla media europea, anche attraverso la diffusione del lavoro a tempo parziale e ad orario modulato, il livello complessivo di valorizzazione del capitale umano resta insufficiente, soprattutto con riferimento al Mezzogiorno e all'occupazione femminile. Osserva comunque che i valori cui il Libro Bianco fa riferimento sono quelli costituzionali e che viene riaffermata la centralità della persona, intesa non come realtà isolata, bensì nel contesto dei propri rapporti relazionali e affettivi, vale a dire all'interno della comunità e della famiglia. Ne consegue una sottolineatura del principio di sussidiarietà, che trova oggi esplicito riferimento nella Costituzione. Attraverso tale formula occorre dunque a suo avviso rivisitare quella forma di governance per cui il monopolio statale sulla decisione di spesa sui servizi sociali ha spesso favorito gli interessi dei fornitori anziché quelli dei destinatari e superare le attuali asimmetrie, introducendo sistemi di valutazione e di accreditamento degli operatori, attuati indipendentemente dall'essere essi di natura pubblica o privata. In questo senso il riferimento nel documento al territorio costituisce un elemento fondamentale, perché è nel territorio che i servizi socio-sanitari ed assistenziali si organizzano (e talora male si integrano); è dunque in tale ambito che va realizzata l'efficienza e che devono integrarsi gli strumenti dell'occupabilità. Acquista pertanto grande importanza la piena realizzazione del federalismo fiscale, e non a caso nel documento si riscontra una fortissima sottolineatura della lacerazione esistente tra il Nord e il Sud del Paese e dei ritardi - tutt'altro che ineluttabili - del Mezzogiorno. Dopo aver illustrato a tale proposito, a titolo di esempio, le problematiche relative all'assistenza sanitaria, il Ministro rileva che occorre comunque fare riferimento alle buone pratiche che in Italia sussistono e alle tante positive espressioni della società civile. In questo senso, il Libro Bianco esprime fiducia nelle relazioni industriali, nel terzo settore e in un modello in cui le funzioni pubbliche esaltino il loro dovere di guida, evidenziando altresì la necessità di coinvolgere e mobilitare le energie di una società che ha in sé una straordinaria vitalità.
Il presidente GIULIANO ringrazia il ministro Sacconi per l'ampia esposizione e dichiara aperto il dibattito.
Ha la parola il senatore ICHINO (PD), il quale rileva preliminarmente di concordare su due concetti. Il primo riguarda la considerazione dei mutamenti nella domanda di lavoro che conseguono dalla crisi che attualmente si registra. Il secondo attiene all'inadeguatezza dell'attuale assetto degli ammortizzatori sociali e dei servizi al lavoro ed alla indifferibile esigenza di aumentare l'efficienza in questi campi. Dopo essersi diffusamente soffermato sugli spunti offerti dalla gestione del caso Fiat, si domanda per quale ragione la crisi in corso sconsiglierebbe l'adozione di riforme di carattere strutturale, come affermato nel Libro Bianco e oggi ribadito dal Ministro, esprimendo l'opinione che semmai proprio la gravità della crisi rende indispensabili interventi di riforma a carattere organico. Ritiene inoltre che sia necessario dare a tutti i lavoratori operanti in una sostanziale situazione di dipendenza un analogo regime di sicurezza del posto di lavoro, nell'opinione che ciò faccia parte dei compiti di una società civile, il cui grado di civiltà si misura appunto dalle condizioni dei più deboli.
Il senatore TREU (PD), nel concordare con alcuni elementi contenuti nel Libro Bianco ed innanzitutto sull'essere esso fondato sugli obiettivi ed i valori costituzionali, conviene sulla sottolineatura della centralità della persona e della famiglia e della valorizzazione degli enti della società civile. Esprime altresì favore su alcuni strumenti alla cui introduzione il documento fa riferimento, e in particolare sul fascicolo informatizzato, che giudica uno strumento utile ed adeguato a raccogliere informazioni che consentano una sorta di "presa in carico" globale della persona. Allorché tuttavia dalle enunciazioni di carattere generale il documento passa a tracciare interventi specifici, egli vi riscontra contraddizioni notevoli. La prima risiede a suo giudizio nei riferimenti alla sussidiarietà all'interno del nuovo welfare, che in Italia indurrebbe rischi di chiusure corporative o di familismi al limite dell'illecito. Egli ritiene inoltre inaccettabile che in materia di sicurezza del lavoro si possa pensare che le buone prassi possano sostituire gli standard pubblici. Un altro delicato profilo è a suo avviso costituito dalla riforma degli ammortizzatori sociali, che non può che avere portata strutturale e generale, se davvero è intesa a liberare i lavoratori da ansie per il futuro. Quanto all'obiettivo di promozione del lavoro femminile, egli giudica scarne o addirittura contrastanti le indicazioni del documento, che si muove ancora in un'ottica, oramai ampiamente superata, di promozione del lavoro flessibile e di istituzione di asili nido. Assai grave è inoltre che il documento manchi di riferimenti a quanti abbiano una posizione lavorativa precaria, quale che sia la fascia di età. Ribadisce conclusivamente che la questione degli ammortizzatori sociali riveste centralità assoluta ed ineludibile.
Il presidente GIULIANO fa presente che, come già preannunciato, il Ministro sarà costretto ad allontanarsi perché gravato da altri impegni istituzionali, ma che ha già manifestato la propria disponibilità a proseguire il dibattito in altra data. Rinvia pertanto il seguito delle comunicazioni ad altra seduta, ringraziandolo nuovamente per la sua presenza odierna.
La seduta termina alle ore 15,20.