Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 34 del 26/11/2008
Azioni disponibili
ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE
N° 1209
NEGRI, AMATI, DEL VECCHIO, GASBARRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
tenuto conto che:
l'articolo 1 della legge n. 78 del 1983 ha riconosciuto "la peculiarità dei doveri che distinguono la condizione militare nelle sue varie articolazioni, determinando uno speciale stato giuridico, di carriera e di impiego contrassegnato da particolari requisiti di idoneità psico-fisica, dalla assoluta e permanente disponibilità al servizio ed alla mobilità di lavoro e di sede, dalla specialità della disciplina, dalla selettività dell'avanzamento e dalla configurazione dei limiti di età, al personale militare dell'esercito, della marina e dell'aeronautica;
la stessa norma ha riconosciuto a tal fine un peculiare trattamento economico, in particolare quale compenso per il rischio, per i disagi e per le responsabilità connessi alle diverse situazioni di impiego derivanti dal servizio;
considerato che:
la particolarità delle condizioni d'impiego determina frequentemente menomazioni dovute ad incidenti o l'insorgere di patologie che, sulla base di uno specifico procedimento medico-legale, regolamentato da una specifica normativa, possono essere riconosciute dipendenti da causa di servizio;
tale riconoscimento dà luogo, all'atto del collocamento in congedo, ad una pensione privilegiata ordinaria che prevede un aumento del 10 per cento del maturato della pensione ordinaria spettante;
appare evidente la natura risarcitoria del suddetto trattamento economico aggiuntivo;
impegna il Governo:
ad adottare le opportune iniziative per sancire il carattere risarcitorio dell'incremento del decimo per invalidità concesso con le pensioni privilegiate ordinarie, stabilendone conseguentemente la defiscalizzazione ai fini dell'imponibile IRPEF in misura significativa.
NEGRI, AMATI, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, GASBARRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
tenuto conto che:
l'articolo 1 della legge n. 78 del 1983 ha riconosciuto "la peculiarità dei doveri che distinguono la condizione militare nelle sue varie articolazioni, determinando uno speciale stato giuridico, di carriera e di impiego contrassegnato da particolari requisiti di idoneità psico-fisica, dalla assoluta e permanente disponibilità al servizio ed alla mobilità di lavoro e di sede, dalla specialità della disciplina, dalla selettività dell'avanzamento e dalla configurazione dei limiti di età, al personale militare dell'esercito, della marina e dell'aeronautica;
la stessa norma ha riconosciuto a tal fine un peculiare trattamento economico, in particolare quale compenso per il rischio, per i disagi e per le responsabilità connessi alle diverse situazioni di impiego derivanti dal servizio;
considerato che:
la particolarità delle condizioni d'impiego determina frequentemente menomazioni dovute ad incidenti o l'insorgere di patologie che, sulla base di uno specifico procedimento medico-legale, regolamentato da una specifica normativa, possono essere riconosciute dipendenti da causa di servizio;
tale riconoscimento dà luogo, all'atto del collocamento in congedo, ad una pensione privilegiata ordinaria che prevede un aumento del 10 per cento del maturato della pensione ordinaria spettante;
appare evidente la natura risarcitoria del suddetto trattamento economico aggiuntivo;
impegna il Governo:
ad adottare ogni possibile iniziativa per sancire il carattere risarcitorio dell'incremento del decimo per invalidità concesso con le pensioni privilegiate ordinarie, stabilendone conseguentemente la defiscalizzazione ai fini dell'imponibile IRPEF in misura significativa.
AMATI, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e con la manovra finanziaria in discussione vengono disposte riduzioni di fondi destinati al reclutamento dei volontari pari al 7 per cento per l'anno 2009 e al 40 per cento a decorrere dall'anno 2010, con la precisazione che da queste misure dovranno conseguire economie di spesa per un importo non inferiore a 304 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010;
queste misure comportano, insieme alla riduzione dei nuovi arruolamenti anche il mancato trattenimento di soldati che sono già nelle Forze armate da 5-6 anni e che quindi – contro ogni loro legittima aspettativa – potrebbero essere congedati dopo aver prestato, con merito, servizio in Italia e all'estero;
nelle norme sopra richiamate sono contenute disposizioni per il blocco del turn over nelle pubbliche amministrazioni che se applicato alle Forze di Polizia a ordinamento civile e militare causerebbe conseguenze decisamente negative sugli organici di questi corpi, sulla possibilità dei volontari delle Forze armate di transitarvi e, quindi, sui destini e sulle legittime aspettative del personale, in aperta contraddizione con le esigenze organiche di questi stessi corpi;
impegna il Governo:
ad assumere ogni misura utile a garantire la continuità del rapporto di servizio dei volontari delle Forze armate richiamati o trattenuti;
a dare concreta attuazione al transito dei volontari aventi diritto nelle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare;
a dare concreta attuazione alle assunzioni di personale necessario alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, prescindendo dal turn over.
DEL VECCHIO, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
con una norma approvata alla Camera de deputati, in un provvedimento collegato alla legge finanziaria, ora in discussione al Senato (A.S. 1167) viene riconosciuta la "specificità" delle funzioni svolte dal personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, delle Forze Armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
la disciplina attuativa dei principi e degli indirizzi della norma sopra citata dovrà essere definita con successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie;
tale previsione normativa costituisce un limite alla possibilità di dare concreta attuazione, con tempestività e con modalità soddisfacenti, ai contenuti con cui realizzare un riconoscimento pieno della "specificità";
impegna il Governo:
ad assumere ogni iniziativa utile a garantire risorse finanziarie adeguate al riconoscimento della "specificità" negli stanziamenti destinati ai rinnovi contrattuali;
a ricondurre nell'ambito dei procedimenti di contrattazione e concertazione con cui vengono definiti i contenuti economici e normativi del rapporto di impiego del personale interessato, i provvedimenti con cui riconoscere la specificità;
a prevedere a tal fine uno specifico procedimento di contrattazione e concertazione da svolgersi tra i ministri della difesa, dell'interno, dell'economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti e le organizzazioni sindacali, le sezioni e le articolazioni del COCER, rappresentative del personale titolare della qualità giuridica della specificità, funzionalmente dipendente da ciascun Ministero.
DEL VECCHIO, AMATI, CARRARA, CONTINI, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
con una norma approvata alla Camera de deputati, in un provvedimento collegato alla legge finanziaria, ora in discussione al Senato (A.S. 1167) viene riconosciuta la "specificità" delle funzioni svolte dal personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, delle Forze Armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
la disciplina attuativa dei principi e degli indirizzi della norma sopra citata dovrà essere definita con successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie;
tale previsione normativa costituisce un limite alla possibilità di dare concreta attuazione, con tempestività e con modalità soddisfacenti, ai contenuti con cui realizzare un riconoscimento pieno della "specificità";
impegna il Governo:
ad assumere ogni iniziativa utile a garantire risorse finanziarie adeguate al riconoscimento della "specificità" negli stanziamenti destinati ai rinnovi contrattuali;
a ricondurre nell'ambito dei procedimenti di concertazione con cui vengono definiti i contenuti economici e normativi del rapporto di impiego del personale interessato, i provvedimenti con cui riconoscere la specificità;
a prevedere a tal fine uno specifico procedimento di contrattazione e concertazione da svolgersi tra i ministri della difesa, dell'interno, dell'economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti e le organizzazioni sindacali, le sezioni e le articolazioni del COCER, rappresentative del personale titolare della qualità giuridica della specificità, funzionalmente dipendente da ciascun Ministero.
SIRCANA, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, AMATI, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e con la manovra finanziaria in esame viene definita, nell'ambito delle risorse assegnate al Ministero della difesa, la quota parte da destinare alla sicurezza pubblica;
tali risorse risultano, nel settore personale, totalmente assorbite dai costi relativi al rinnovo contrattuale 2006-2007;
nel settore dell'esercizio le risorse risultano inferiori a quelle disponibili per l'esercizio finanziario 2008 e quindi inadeguate a garantire le esigenze di regolare funzionamento dell'Arma dei Carabinieri, nonostante l'opera di razionalizzazione – organizzativa e gestionale – già realizzata nel corso degli ultimi esercizi finanziari, che non lascia ulteriori margini al recupero di risorse;
anche nel settore dell'investimento le risorse disponibili risultano inferiori a quelle assegnate nell'esercizio finanziario 2008;
impegna il Governo:
ad assumere ogni iniziativa utile a garantire la piena attuazione degli ordinari programmi di rinnovamento e potenziamento dell'Arma dei Carabinieri, finanziati dall'apposito fondo sul funzionamento.
GASBARRI, DEL VECCHIO, AMATI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
agli effetti dei tagli sistematici sulle spese di esercizio subiti negli anni 2004, 2005 e 2006 dai bilancio della Difesa non solo non si pone rimedio ma si dà continuità prevedendo ulteriori notevoli tagli nel triennio 2009-2011 determinando così le condizioni per un crollo della prontezza operativa del nostro strumento militare;
il Governo invece di adottare misure finanziarie che incrementano le dotazioni, appare intenzionato ad assumere la difficile situazione di bilancio della Difesa come base per una rimessa in discussione dello stesso modello di difesa attraverso un drastico ridimensionamento dello strumento militare italiano;
il modello di difesa basato sulla sospensione del servizio di leva obbligatorio e l'adozione del reclutamento totalmente volontario, fu definito con legge dal Parlamento, e con esso le modalità e i tempi di attuazione che di fatto sono stati sostanzialmente rispettati fino alla decisione (assunta con il decreto legge 112/2008) di apportare un taglio strutturale alle risorse per il reclutamento del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dal 2010 unitamente ad ulteriori riduzioni per l'esercizio;
tali decisioni sono state assunte dal Governo e dallo stesso Ministro della difesa motivandole essenzialmente con ragioni di esigenze di finanza pubblica condizionate da fattori interni e aggravate ancor più pesantemente dalla crisi finanziaria internazionale, piuttosto che da esigenze operative;
dalla totalità delle forze politico-parlamentari e dalla quasi totalità degli osservatori specializzati è ormai riconosciuto ampiamente che senza l'adozione dell'attuale modello di difesa – il cui asse portante è costituito da una dimensione significatamene equilibrata qualitativamente e quantitativamente delle forze e segnatamente della componente terrestre – difficilmente l'Italia avrebbe potuto assolvere in maniera così egregia ai numerosissimi e difficili impegni fuori area;
una razionalizzazione del modello esistente può utilmente essere perseguita proprio a partire dalla esperienza ormai ultradecennale acquisita negli interventi fuori area in cui sono state impegnate le nostre Forze armate. Queste esperienze hanno ampiamente indicato la necessità di disporre di uno strumento militare che, oltre a corrispondere alle esigenze di difesa del territorio nazionale, deve possedere una accettabile capacità di proiezione esterna, soprattutto nella componente logistico operativa, e deve riuscire a mantenere in attività consistenti forze di terra su teatri operativi molto impegnativi e anche in situazioni di conflitto a bassa e media intensità, per periodi di tempo molto lunghi;
l'adozione di interventi di razionalizzazione finalizzati ad eliminare sprechi o inefficienze, a realizzare migliori sinergie, a recuperare una significativa capacità di produzione di beni e servizi in economia, a gestire in maniera integrata a livello interforze le attività, logistica, tecnico-amministrativa e di supporto, che possono migliorare la qualità della nostra spesa militare, vanno costantemente ricercati e perseguiti;
questo sforzo di migliorare la qualità della spesa militare, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti intesi a garantire soddisfacenti livelli di interoperabilità sui sistemi di difesa legati all'alta tecnologia, deve essere condotto innanzitutto in un quadro di iniziative che sviluppino nuove e più significative sinergie e accordi con i partner europei;
il valore aggiunto di uno strumento militare è rappresentato dalla componente umana e professionale che nel nostro Paese è di grande qualità ma ancora, soprattutto dopo l'adozione del modello professionale, non ancora adeguatamente riconosciuta e valorizzata pienamente nella specificità delle finzioni svolte;
impegna il Governo:
ad affrontare in Parlamento la verifica della validità del nostro modello di difesa e quella di una sua eventuale razionalizzazione sulla base di decisioni che essendo squisitamente politiche non possono essere rimesse ad atti delegati a livello tecnico-amministrativo;
a porre rimedio ai rischi di un progressivo e grave decadimento del nostro strumento militare conseguenza del quasi totale azzeramento delle attività addestrative e delle esercitazioni operative, garantendo – anche con interventi straordinari e specifici – i programmi di reclutamento, addestramento e formazione del personale e lo svolgimento di livelli adeguati di esercitazioni operative;
a garantire condizioni di pieno rispetto dei diritti e delle legittime aspettative acquisiti, nella eventuale adozione di provvedimenti che riguardano il personale, a cominciare dai criteri di attuazione di quelli decisi con il decreto-legge n. 112 del 2008;
a prevedere risorse adeguate per compensare la specificità delle funzioni svolte dal personale delle Forze armate e dalle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, rispetto agli altri comparti del Pubblico impiego, garantendo la possibilità di valorizzarle nel procedimento di contrattazione negoziazione del comparto sicurezza e difesa;
a salvaguardare le effettive esigenze operative delle singole Forze armate nel contesto dei presumibili impegni ed alla luce di quelle che sono state le esperienze degli ultimi dieci anni di attività e per evitare che le prime vengano sacrificate ad investimenti elevatissimi che hanno contribuito a portare alla attuale disomogenea distribuzione del bilancio nei tre settori ed in particolare a comprimere l'esercizio;
a valorizzare il contributo dato dalle piccole e medie imprese nella fornitura di beni e servizi necessari alle Forze armate e alla difesa nazionale, sostenendone l'attività attraverso una accurata pianificazione e programmazione che garantisca nei rapporti con il Ministero della difesa tempi certi e brevi per la conclusione dei procedimenti dei contratti di fornitura stipulati;
ad evitare che qualsiasi revisione strutturale possa comportare penalizzazioni per il personale, prevedendo giuste compensazioni nel caso di eventuale diminuzione dei profili di carriera o di accelerazioni del collocamento in quiescenza, in quanto entrambe le situazioni si riflettono sul trattamento economico del personale in servizio e in quiescenza.
GASBARRI, DEL VECCHIO, CARRARA, CONTINI, AMATI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
agli effetti dei tagli sistematici sulle spese di esercizio subiti negli anni 2004, 2005 e 2006 dai bilancio della Difesa non solo non si pone rimedio ma si dà continuità prevedendo ulteriori notevoli tagli nel triennio 2009-2011 determinando così le condizioni per un crollo della prontezza operativa del nostro strumento militare;
il Governo invece di adottare misure finanziarie che incrementano le dotazioni, appare intenzionato ad assumere la difficile situazione di bilancio della Difesa come base per una rimessa in discussione dello stesso modello di difesa attraverso un drastico ridimensionamento dello strumento militare italiano;
il modello di difesa basato sulla sospensione del servizio di leva obbligatorio e l'adozione del reclutamento totalmente volontario, fu definito con legge dal Parlamento, e con esso le modalità e i tempi di attuazione che di fatto sono stati sostanzialmente rispettati fino alla decisione (assunta con il decreto legge 112/2008) di apportare un taglio strutturale alle risorse per il reclutamento del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dal 2010 unitamente ad ulteriori riduzioni per l'esercizio;
tali decisioni sono state assunte dal Governo e dallo stesso Ministro della difesa motivandole essenzialmente con ragioni di esigenze di finanza pubblica condizionate da fattori interni e aggravate ancor più pesantemente dalla crisi finanziaria internazionale, piuttosto che da esigenze operative;
dalla totalità delle forze politico-parlamentari e dalla quasi totalità degli osservatori specializzati è ormai riconosciuto ampiamente che senza l'adozione dell'attuale modello di difesa – il cui asse portante è costituito da una dimensione significatamene equilibrata qualitativamente e quantitativamente delle forze e segnatamente della componente terrestre – difficilmente l'Italia avrebbe potuto assolvere in maniera così egregia ai numerosissimi e difficili impegni fuori area;
una razionalizzazione del modello esistente può utilmente essere perseguita proprio a partire dalla esperienza ormai ultradecennale acquisita negli interventi fuori area in cui sono state impegnate le nostre Forze armate. Queste esperienze hanno ampiamente indicato la necessità di disporre di uno strumento militare che, oltre a corrispondere alle esigenze di difesa del territorio nazionale, deve possedere una accettabile capacità di proiezione esterna, soprattutto nella componente logistico operativa, e deve riuscire a mantenere in attività consistenti forze di terra su teatri operativi molto impegnativi e anche in situazioni di conflitto a bassa e media intensità, per periodi di tempo molto lunghi;
l'adozione di interventi di razionalizzazione finalizzati ad eliminare sprechi o inefficienze, a realizzare migliori sinergie, a recuperare una significativa capacità di produzione di beni e servizi in economia, a gestire in maniera integrata a livello interforze le attività, logistica, tecnico-amministrativa e di supporto, che possono migliorare la qualità della nostra spesa militare, vanno costantemente ricercati e perseguiti;
questo sforzo di migliorare la qualità della spesa militare, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti intesi a garantire soddisfacenti livelli di interoperabilità sui sistemi di difesa legati all'alta tecnologia, deve essere condotto innanzitutto in un quadro di iniziative che sviluppino nuove e più significative sinergie e accordi con i partner europei;
il valore aggiunto di uno strumento militare è rappresentato dalla componente umana e professionale che nel nostro Paese è di grande qualità ma ancora, soprattutto dopo l'adozione del modello professionale, non ancora adeguatamente riconosciuta e valorizzata pienamente nella specificità delle finzioni svolte;
impegna il Governo:
ad affrontare in Parlamento la verifica della validità del nostro modello di difesa e quella di una sua eventuale razionalizzazione sulla base di decisioni che essendo squisitamente politiche non possono essere rimesse ad atti delegati a livello tecnico-amministrativo;
a garantire – anche con interventi straordinari e specifici – i programmi di reclutamento, addestramento e formazione del personale e lo svolgimento di livelli adeguati di esercitazioni operative;
a garantire condizioni di pieno rispetto dei diritti e delle legittime aspettative acquisiti, nella eventuale adozione di provvedimenti che riguardano il personale, a cominciare dai criteri di attuazione di quelli decisi con il decreto-legge n. 112 del 2008;
a prevedere risorse adeguate per compensare la specificità delle funzioni svolte dal personale delle Forze armate e dalle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, rispetto agli altri comparti del Pubblico impiego;
a salvaguardare le effettive esigenze operative delle singole Forze armate nel contesto dei presumibili impegni ed alla luce di quelle che sono state le esperienze degli ultimi dieci anni di attività;
a valorizzare il contributo dato dalle piccole e medie imprese nella fornitura di beni e servizi necessari alle Forze armate e alla difesa nazionale, sostenendone l'attività attraverso una accurata pianificazione e programmazione che garantisca nei rapporti con il Ministero della difesa tempi certi e brevi per la conclusione dei procedimenti dei contratti di fornitura stipulati;
ad evitare che qualsiasi revisione strutturale possa comportare penalizzazioni per il personale, prevedendo giuste compensazioni nel caso di eventuale diminuzione dei profili di carriera o di accelerazioni del collocamento in quiescenza, in quanto entrambe le situazioni si riflettono sul trattamento economico del personale in servizio e in quiescenza.
GASBARRI, DEL VECCHIO, AMATI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
la rapida espansione della crisi finanziaria non sta solo intaccando i settori bancari ed assicurativi di tutto il mondo ma sta oggi già erodendo la capacità di crescita dell'economia reale. I dati che giornalmente si susseguono rendono ormai certo uno scenario macroeconomico mondiale pesantemente recessivo per l'intero 2009;
in questa dimensione, sia a livello mondiale sia a livello europeo sia a livello nazionale, va fatto ogni sforzo per bloccare il vortice recessivo in atto. In un quadro tanto negativo, le risorse economiche disponibili, certamente non infinite, vanno ottimizzate;
la manovra finanziaria, tesa a ridurre sprechi e spese, delineata nei suoi contenuti essenziali prima dell'estate, non tiene conto della nuova situazione venutasi a creare con la crisi finanziaria manifestatasi nei mesi di settembre ed ottobre ed ancora certamente non conclusa;
tali tagli impattano pesantemente su un settore, quello dell'Aerospazio e Difesa, vitale per l'azione di Governo, fortemente incentrata sul dichiarato aumento della Sicurezza del Paese. Nello specifico, la contrazione di questi fondi compromettono la stessa operatività delle Forze armate chiamate, nel Paese e in numerosi teatri operativi in paesi esteri, a compiti complessi, rischiosi ed onerosi, come ben delineato nell'audizione al Senato del Capo di Stato maggiore della Marina, lo scorso 18 novembre 2008;
a ciò si aggiunga l'immediato riflesso che tali tagli hanno sugli investimenti e quindi sulle prospettive di uno dei settori di punta del Paese, che, in anni recenti, ha dimostrato una vitalità ed una capacità di confrontarsi, con successo, in diversi mercati esteri, principalmente in quello americano, di conforto e sicura soddisfazione. Tale settore, inoltre, storicamente evidenzia un fattore moltiplicativo sugli investimenti fatti tra i più alti in assoluto;
rilevato che:
il recupero dell'operatività delle Forze armate e degli investimenti ad essa correlata, investimenti in innovazione, ricerca, tecnologia rappresentano due capisaldi su cui rilanciare iniziative di sviluppo;
occorre creare le condizioni per lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali a beneficio dell'intero sistema, a costi limitati od assenti nel breve periodo;
impegna il Governo:
a sostenere, al fine di valorizzare le tecnologie già utilizzate dall'Amministrazione della Difesa, lo sviluppo e l'innovazione dell'industria italiana;
a prevedere la costituzione di un apposito Comitato interministeriale presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, e partecipato dal Ministro della difesa, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, con il compito di approvare progetti, predisposti da uno specifico Comitato tecnico, operante presso il Ministero della difesa, finalizzati alla liberalizzazione di tecnologie, già utilizzate in ambito Difesa, ed oggi non più utilizzate per confrontarsi con minacce evolute nel tempo ed inoltre non più rispondenti ai criteri di segretezza oggi in essere;
ad affidare al suddetto Comitato tecnico il compito di:
- predisporre, altresì, appositi bandi pubblici per l'accesso da parte dell'industria alle suddette tecnologie;
- regolamentare le royalties e la fruizione di servizi dedicati a favore del Ministero della Difesa per le tecnologie acquisite e/o concesse all'industria;
- stabilire criteri di prelazione per le industrie che hanno operato per conto del Ministero della difesa allo sviluppo delle tecnologie che vengono messe a disposizione;
- monitorare le attività conseguenti alla liberalizzazione delle tecnologie al sistema industriale;
a prevedere che le risorse recuperate con le suddette misure siano gestiti dall'Amministrazione della Difesa come fonte di investimento in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e prodotti.
AMATO, CARRARA, CONTINI, GALIOTO
La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),
premesso che:
per il finanziamento della partecipazione italiana a missioni internazionali il fondo di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, prevede, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, lo stanziamento di 1.000 milioni di euro;
le dotazioni del citato fondo sono state incrementate dall'articolo 63, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, di 90 milioni di euro per l'anno 2008;
il decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n. 45, e il decreto-legge 22 settembre 2008, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 novembre 2008, n. 183, hanno autorizzato, per la partecipazione a missioni internazionali nell'anno 2008, la spesa complessiva di circa 1.165 milioni di euro, di cui circa 1.015 milioni per le missioni delle Forze armate;
nella quantificazione degli oneri derivanti dalle relative disposizioni, come evidenziato nelle relazioni tecniche allegate ai citati provvedimenti, sono state comprese le spese di personale e di funzionamento, mentre non sono stati conteggiati gli oneri correlati alla maggiore usura dei mezzi e ai conseguenti interventi di ricondizionamento degli stessi al termine delle missioni;
per far fronte alle spese correlate alle missioni non coperte dalle risorse di volta in volta apprestate dai provvedimenti legislativi di finanziamento, stimate dallo Stato maggiore della Difesa in circa 350 milioni di euro l'anno, non sarà più possibile, come sino ad oggi avvenuto, attingere al bilancio ordinario del Ministero della difesa, in conseguenza della riduzione dei relativi stanziamenti determinata dalle misure di contenimento della spesa adottate dal Governo,
impegna il Governo:
ad adottare ogni necessaria iniziativa volta ad adeguare la dotazione del fondo per le missioni internazionali, al fine di assicurare la copertura integrale del costo complessivo reale derivante dalla partecipazione delle Forze armate alle missioni internazionali per l'anno 2009.
ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE
N° 1210
PEGORER, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, AMATI, GASBARRI, NEGRI, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA
La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,
premesso che:
con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e con la manovra di bilancio in esame si prefigura per la Difesa un andamento degli stanziamenti, a legislazione vigente, in deciso progressivo decremento, passando dai 21,2 miliardi di euro del 2008 ai 20,3 miliardi di euro per il 2009, a 18,9 miliardi per l'anno 2011 e ripropone consistenti tagli lineari sull' esercizio;
gli effetti dei tagli lineari sulle spese di esercizio del Bilancio della Difesa vanno molto al di là di un razionale e sostenibile contenimento, incidendo gravemente e pericolosamente sulla prontezza operativa del nostro strumento militare;
i tagli operano in settori, classificati come consumi intermedi, che riguardano però l'addestramento, la manutenzione dei mezzi, le dotazioni operative e condizionano quindi la sicurezza del personale, l'efficacia e la flessibilità dello strumento militare, non solo a fini nazionali, ma anche a supporto degli impegni e degli obblighi internazionali assunti;
le proiezioni su base triennale 2009-2011 evidenziano il rischio di un progressivo decadimento operativo dello strumento militare con una riduzione prossima all' azzeramento delle esercitazioni, delle ore di moto navale e di volo per l'aeronautica, una sensibile riduzione delle attività manutentive sui sistemi d'arma in dotazione, con un conseguente diretto impatto sia sull' efficienza operativa delle capacità disponibili sia in termini patrimoniali, determinando una situazione di irreversibilità nel settore delle scorte operative-strategiche e nel settore infrastrutturale;
non ha quindi seguito l'inversione di tendenza avvenuta con gli stanziamenti disposti dal governo di centro-sinistra per gli anni 2007/2008 di cui è dato riconoscimento nella stessa "Nota preliminare relativa allo stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'esercizio finanziario 2009" dove è chiaramente indicato che la sofferenza dei bilanci della Difesa registrata negli anni 2004/2005/2006, è stata attenuata negli anni 2007 e 2008, con una inversione degli stanziamenti a bilancio, consentendo alle Forze armate sia di onorare tutti gli impegni presi in campo internazionale sia di pone le basi per conseguire un recupero in settori vitali dell'organizzazione;
impegna il Governo:
ad assumere le necessarie iniziative per garantire che il rapporto tra PIL e risorse destinate alla funzione Difesa nello "Stato di previsione del Ministero della Difesa" per i prossimi anni non sia inferiore all'1 per cento, garantendo un significativo recupero di risorse da destinare all'esercizio.
La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,
udite le comunicazioni al riguardo rese dai rappresentanti del Governo;
riscontrata l'ampiezza dei tagli disposti a numerose voci critiche del Bilancio della Difesa, che mal si concilia con la dilatazione degli impegni oltremare delle nostre Forze armate;
rilevando le difficoltà incontrate nell'esercizio in corso per assicurare adeguate coperture finanziarie, allorquando è stato deciso di intraprendere nuove missioni o di prorogare oltre le previsioni di interventi che si supponeva di concludere alla fine di settembre;
impegna il Governo:
a non assumere più impegni militari all'estero non programmati in precedenza in assenza di una copertura certa in termini di risorse effettivamente disponibili sul Fondo istituito appositamente per il finanziamento delle operazioni militari di pace all'estero.
La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,
udite le comunicazioni al riguardo rese dai rappresentanti del Governo;
riscontrata l'ampiezza dei tagli disposti a numerose voci critiche del Bilancio della Difesa, che mal si concilia con la dilatazione degli impegni oltremare delle nostre Forze armate;
rilevando le difficoltà incontrate nell'esercizio in corso per assicurare adeguate coperture finanziarie, allorquando è stato deciso di intraprendere nuove missioni o di prorogare oltre le previsioni di interventi che si supponeva di concludere alla fine di settembre;
impegna il Governo:
ad assumere impegni militari all'estero solo se hanno una copertura certa in termini di risorse effettivamente disponibili sul Fondo istituito appositamente per il finanziamento delle operazioni militari di pace all'estero.
AMATO, CARRARA, CONTINI, GALIOTO
La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,
premesso che:
al fine di rispondere ad esigenze di reperimento di risorse non altrimenti disponibili, nell'ambito delle manovre di bilancio degli ultimi anni esercizi finanziari è stata individuata la soluzione della riduzione lineare delle dotazioni delle unità previsionali di base iscritte nel bilancio dello Stato relative a consumi intermedi;
in particolare, tale metodo di riduzione è stato introdotto, per l'ultimo triennio, dall'articolo 1, comma 507, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2006);
i citati tagli lineari hanno determinato per la difesa nazionale effetti fuorvianti e indesiderati, in quanto i consumi intermedi non rappresentano per il Ministero della difesa soltanto la spesa corrente per l'apparato ministeriale centrale e periferico, come per gli altri Dicasteri, ma comprendono tutte le spese per il mantenimento e la gestione efficiente ed efficace dello strumento militare;
i consumi intermedi del Ministero della difesa sono, infatti, riferiti soltanto in minima parte alle spese di funzionamento del Dicastero, mentre per la maggior parte sono destinati a sostenere la manutenzione e l'impiego dei mezzi e delle infrastrutture operative, l'apprestamento e il ripianamento delle scorte, l'acquisizione dei mezzi di protezione, la formazione e l'addestramento e, quindi, l'efficienza e la sicurezza del personale;
la loro drastica, rilevante riduzione sta producendo effetti gravi, destinati a divenire irreparabili se non tempestivamente corretti, giacché la carenza di fondi destinati alla manutenzione di mezzi operativi produce il fermo tecnico e l'anticipato fuori uso di aerei, navi e mezzi terrestri, con gli immaginabili effetti sulla riduzione delle capacità operative dello strumento militare;
l'insufficienza delle disponibilità sui capitoli di bilancio riferiti ai consumi intermedi è divenuta ancora più critica a seguito delle riduzioni di bilancio operate dall'articolo 60, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, poiché esse hanno riguardato per larga parte ancora i capitoli della Difesa riferiti ai consumi intermedi;
impegna il Governo:
ad assumere le necessarie iniziative, anche di carattere legislativo, al fine di esentare la Difesa, in occasione di future manovre di contenimento della spesa, da ulteriori riduzioni sui capitoli di spesa dei consumi intermedi direttamente correlati alle capacità operative dello strumento militare, separando a tal fine le poste relative al mero funzionamento del Dicastero da quelle destinate a sostenere l'operatività delle Forze armate, e questo sia ai fini della loro ricollocazione tra le voci "non rimodulabili" del bilancio, sia ai fini del loro rifinanziamento, non appena le condizioni economiche e finanziarie lo potranno consentire.
AMATO, CARRARA, CONTINI, GALIOTO
La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,
considerato che la Difesa deve concorrere, al pari delle altri amministrazioni, alla politica volta al generale risanamento della finanza pubblica, voluta dal Governo con il recente decreto-legge n. 112 del 2008, ma che una riduzione delle risorse destinate all'esercizio rischia comunque di produrre già nel 2009 un progressivo abbassamento operativo dello strumento militare, con diminuzione dei livelli di efficienza dei principali mezzi e sistemi d'arma;
invita il Governo ad affrontare con urgenza tale problema, tenendo conto della particolare specificità che il settore dell'esercizio riveste per la funzionalità stessa della Difesa, visto che le spese per i consumi intermedi non rappresentano soltanto - a differenza di altri dicasteri - una semplice componente di spesa corrente, ma comprendono tutte le spese per l'approntamento, il mantenimento e la stessa gestione, efficiente ed efficace, dello strumento militare in condizioni di sicurezza. E, conseguentemente, tenendo conto: della necessità di classificare diversamente, in termini di bilancio, il settore dell'esercizio della Difesa, al fine di finanziarlo diversamente e più consistentemente; della necessità altresì di rendere disponibile, in allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa, maggiori informazioni in ordine al riparto funzionale della spesa.