Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 34 del 26/11/2008

 

DIFESA    (4ª) 

 

MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2008

34ª Seduta (antimeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

CANTONI 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Crosetto.        

 

 

            La seduta inizia alle ore 9,10.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1210 e 1210-bis) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 e relativa Nota di variazioni, approvato dalla Camera dei deputati 

- (Tabb. 11 e 11-bis) Stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2009

(1209) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009), approvato dalla Camera dei deputati

(Rapporto alla 5ª Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto. Rapporto favorevole con osservazioni e condizioni)  

 

       Il presidente CANTONI ricorda che nelle sedute di ieri si è conclusa la discussione generale congiunta dei disegni di legge finanziaria e di bilancio, per le parti di competenza della Commissione, ed hanno avuto luogo le repliche dei relatori e del rappresentante del Governo.

 

            Si passa all'illustrazione degli ordini del giorno.

 

            Il senatore SCANU(PD) dà per illustrati, a nome del Gruppo di appartenenza, gli ordini del giorno G/1209/1/4, G/1209/2/4, G/1209/3/4, G/1209/4/4, G/1209/5/4 e G/1209/6/4, riferiti al disegno di legge finanziaria, e l'ordine del giorno G/1210/1/4, riferito al disegno di legge di bilancio.

 

            Il senatore AMATO(PdL) dà per illustrati gli ordini del giorno G/1209/7/4, riferito al disegno di legge finanziaria, e G/1210/3/4 e G/1210/4/4, riferiti al disegno di legge di bilancio.

 

            Il senatore TORRI(LNP) dà per illustrato l'ordine del giorno G/1210/2/4, riferito al disegno di legge di bilancio.

 

            Il senatore RAMPONI(PdL) esprime parere favorevole sugli ordini del giorno G/1209/1/4, G/1209/3/4, G/1209/4/4, G/1209/7/4, G/1210/1/4, G/1210/2/4, G/1210/3/4 e G/1210/4/4.

            Ritiene inoltre che possa essere accolto come raccomandazione l’ordine del giorno G/1209/2/4. Circa l’ordine del giorno G/1209/5/4, esprime perplessità riguardo alla congruità del riferimento alla pianificazione e alla programmazione nell’ambito dei rapporti di forniture delle piccole e medie imprese, considerandolo privo di portata concreta.

 

            Interviene brevemente, con riguardo all’ordine del giorno G/1209/5/4, il senatore GASBARRI(PD), sottolineando l’esigenza di tutelare le piccole e medie imprese, spesso in situazione di difficoltà a causa degli ostacoli nell’accesso al credito e dei ritardi nei pagamenti delle forniture.

 

            Il senatore RAMPONI(PdL) rileva l’opportunità di una più puntuale formulazione in tal senso. Si sofferma quindi sull’ordine del giorno G/1209/6/4, esprimendo dubbi sull’utilità effettiva dell’impegno ivi previsto, essendo le industrie i soggetti che si rivelano restii a consentire la circolazione delle proprie competenze tecniche.

 

            Il sottosegretario CROSETTO si esprime favorevolmente sugli ordini del giorno G/1209/2/4, G/1209/4/4, G/1209/7/4, G/1210/1/4, G/1210/3/4 e G/1210/4/4. Esprime perplessità sul secondo capoverso del dispositivo dell’ordine del giorno G/1209/3/4. Dichiara di non accogliere l’ordine del giorno G/1209/6/4. Suggerisce inoltre specifiche riformulazioni relativamente agli ordini del giorno G/1209/1/4, G/1209/3/4, G/1209/5/4 e G/1210/2/4, cui consentono i rispettivi firmatari.

 

            Il relatore RAMPONI (PdL) avanza una proposta di riformulazione dell’ordine del giorno G/1209/3/4, accolta dal senatore DEL VECCHIO(PD).

 

            I senatori CARRARA(PdL) e CONTINI(PdL) aggiungono le rispettive firme agli ordini del giorno G/1209/1/4 (testo 2), G/1209/2/4, G/1209/3/4 (testo 2), G/1209/4/4, G/1209/5/4 (testo 2), G/1209/7/4, G/1210/1/4, G/1210/2/4 (testo 2), G/1210/3/4 e G/1210/4/4.

 

            Si passa alla votazione degli ordini del giorno riferiti al disegno di legge finanziaria.

 

            Verificata la presenza del numero legale, posto ai voti, è approvato l'ordine del giorno G/1209/1/4 (testo 2).

 

            Sono successivamente approvati, con separate votazioni, gli ordini del giorno G/1209/2/4, G/1209/3/4 (testo 2), G/1209/4/4 e G/1209/5/4 (testo 2).

 

            Viene poi respinto l'ordine del giorno G/1209/6/4, mentre è approvato l'ordine del giorno G/1209/7/4.

 

            Sono successivamente approvati, con separate votazioni, gli ordini del giorno G/1210/1/4, G/1210/2/4 (testo 2), G/1210/3/4 e G/1210/4/4.

 

            Il presidente CANTONI (PdL) dà quindi lettura dello schema di rapporto, favorevole con osservazioni e condizioni, da lui predisposto insieme al senatore Ramponi sui disegni di legge finanziaria e di bilancio, per le parti di competenza della Commissione.

 

            Il senatore SCANU(PD) dà lettura dello schema di rapporto, contrario, da lui predisposto a nome del Gruppo Partito Democratico sui disegni di legge finanziaria e di bilancio, per le parti di competenza della Commissione, il cui testo è pubblicato in allegato al presente resoconto.

 

            Si passa alla votazione dello schema di rapporto alla 5ª Commissione presentato dai Relatori sui disegni di legge finanziaria e di bilancio, per le parti di competenza della Commissione.

 

            Il senatore SCARABOSIO(PdL) chiede che sia brevemente sospesa la seduta.

 

            Il PRESIDENTE non ritiene che vi siano le condizioni per accogliere la richiesta testé formulata dal senatore Scarabosio.

 

            Posto ai voti, è approvato quindi il rapporto alla 5ª Commissione, nel testo proposto dai Relatori, del quale è stata data precedentemente lettura, pubblicato in allegato al presente resoconto.

 

 

CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE  

 

       Il PRESIDENTE avverte che la Commissione, essendosi concluso l'esame dei disegni di legge finanziaria e di bilancio, tornerà a riunirsi oggi, mercoledì 26 novembre, alle ore 15,30, con all’ordine del giorno l’audizione del Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, nell’ambito dell’esame dell’affare assegnato n. 34, riguardante l’assetto organizzativo della componente tecnico-operativa della Difesa.

 

            La Commissione prende atto.

 

 

            La seduta termina alle ore 10,10.


 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA PER L'ANNO FINANZIARIO 2009 E RELATIVA NOTA DI VARIAZIONI

(DISEGNI DI LEGGE NN. 1210 e 1210-bis – Tabelle 11 e 11-bis)

E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1209

 

 

 

La Commissione Difesa,

 

            esaminati, per quanto di competenza, lo stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2009 e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria;

 

            preso atto dei contenuti della Nota aggiuntiva allo Stato di previsione per la Difesa per l'anno 2009;

 

rilevato che il disegno di legge finanziariaper il 2009 presenta significative novità rispetto al passato, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica;

 

ritenuta in particolare degna di apprezzamento la scelta di ricondurre la legge finanziaria alle sue finalità precipue di intervento annuale di correzione degli andamenti di finanza pubblica, evitando quell'affastellamento di disposizioni di carattere eterogeneo che per lungo tempo ha contribuito a rendere la decisione di bilancio un passaggio fortemente distorsivo;

 

rilevato in particolare che, per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria per il 2009 non comporta effetti correttivi in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2009-2011 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento a suo tempo approvata;

rilevato che, per quanto attiene all'ambito di specifico interesse  per la Difesa, il disegno di legge finanziaria, ai commi da 27 a 31 dell’articolo 2, reca ulteriori stanziamenti per i rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 relativi al personale delle pubbliche amministrazioni;

 

rilevato in particolare che il comma 28 del predetto articolo prevede che lo stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico sia pari complessivamente a 680 milioni di euro a decorrere dal 2009, con specifica destinazione di 586 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia;

 

ricordato che il comma 32 dello stesso articolo, in tema di trattamento accessorio dei dipendenti pubblici dispone, a decorrere dal 2009, l’obbligo, per le amministrazioni pubbliche, di corrispondere il trattamento economico accessorio dei dipendenti in base a criteri ancorati alla qualità, produttività e capacità innovativa della prestazione lavorativa, con una significativa ed apprezzabile inversione di tendenza rispetto alle prassi consolidate in materia di pubblico impiego;

 

rilevato con favore, per quanto riguarda la tabella A, che in essa, a seguito dell’esame presso l’Assemblea della Camera dei deputati, è stata aggiunta la voce "Ministero della difesa", per un importo di 12 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, destinato alla copertura delle disposizioni miranti a riconoscere la specificità delle Forze armate contenute nell’articolo 14 del disegno di legge collegato alla finanziaria recante "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali" (Atto Senato 1167), in corso di esame al Senato in seconda lettura;

 

rilevato, per quanto riguarda la tabella D, il rifinanziamento, per 1 miliardo di euro per il 2010 e 1 miliardo per il 2011 a favore del Fondo per  la realizzazione di programmi di investimenti pluriennali per esigenze di difesa nazionale, a valere del quale è già stanziato per l'anno 2009 un importo che, al netto delle riduzioni di spesa apportate dal decreto-legge n. 112 del 2008, è pari a 1.017 milioni di euro, ed è destinato al finanziamento degli interventi a sostegno dell'economia nel settore dell'industria nazionale ad elevato contenuto tecnologico;

 

ritenuto che tale rifinanziamento rappresenti un apprezzabile segnale della volontà di sostenere l'ammodernamento dei sistemi della Difesa di elevato contenuto tecnologico;

 

rilevata, per quanto riguarda la Tabella F, la rimodulazione dei finanziamenti di cui all'articolo 2, comma 181, lettere a), b) e c), della legge finanziaria 2008, relativi al programma FREMM, che comportano complessivamente un incremento di 235 milioni di euro per l'anno 2009 e di 305 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011, e una riduzione di 845 milioni di euro per l'anno 2012;

 

sottolineato come  lo svolgimento da parte delle Forze armate dei loro compiti prioritari inerenti alla difesa dello Stato e alla promozione della pace e della sicurezza in ambito internazionale richieda un flusso coerente e costante di risorse, commisurato, per volume e disponibilità temporale, al sostegno di programmi di reclutamento, formazione e addestramento del personale, di mantenimento in efficienza degli assetti in inventario, nonché di ammodernamento, rinnovamento ed adeguamento tecnologico;

 

rilevato altresì che, alla stregua delle previsioni di spesa recate dal bilancio 2009,vengono assegnate al Ministero della difesa risorse pari a 20.294,3 milioni di euro, e che tale somma appare inadeguata a garantire la funzionalità e la capacità operativa della organizzazione di difesa e sicurezza dell’Italia per l’assolvimento dei compiti istituzionali, ed in particolare per rispondere in maniera positiva ed esauriente alla dichiarazione espressa dal Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Capo dello Stato, che ha ritenuto "ineludibile" mantenere le capacità di intervento adeguato alle esigenze di sicurezza internazionale;

 

sottolineato in proposito che le carenze principali che debbono assolutamente essere colmate, pena la perdita, ad anno 2009 inoltrato, della capacità operativa dello strumento militare, riguardano, per la funzione Difesa, il settore Esercizio, che deve essere integrato di almeno il 30 per cento, mentre, per la funzione Sicurezza Pubblica, debbono essere incrementate sia le assegnazioni per la funzione Esercizio che quelle per la funzione Investimento, di una entità adeguata e di seguito specificata;

 

preso atto responsabilmente dell'assoluta necessità di rispettare da parte dell’Italia, quanto sottoscritto in sede di patto di stabilità, e ritenendo pertanto condivisibili le decisioni assunte dal Governo per il controllo e la riduzione della spesa;

 

considerato quanto affermato dal Governo in sede di Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l’anno 2009, laddove si dichiara: "nella piena consapevolezza del difficile momento economico, della sfavorevole congiuntura mondiale e delle esigenze di riduzione della spesa pubblica che l’Italia deve affrontare, la Difesa, a partire dal suo vertice politico che ne curerà l’attuazione, continuerà a perseguire il percorso, con approccio multidisciplinare, verso una ulteriore razionalizzazione delle strutture territoriali, amministrative e di supporto, per una coerente riqualificazione della spesa nei settori del Personale, dell’Esercizio e degli Investimenti";

 

ritenendo che le iniziative di razionalizzazione prefigurate, pur apprezzabili per i prevedibili risultati positivi che ne potranno derivare, potranno avere concrete ripercussioni favorevoli solo negli anni successivi al 2009;

 

formula rapporto favorevole, con le seguenti condizioni:

 

in sede di definizione dei documenti di bilancio sia assicurata alla funzione Difesa, nell’ambito dello stato di previsione del Ministero della difesa, la disponibilità di un volume di risorse certo, possibilmente pari all’1 per cento del PIL;

 

in occasione di eventuali futuri interventi di carattere generale di riduzione della spesa, sia evitata, almeno per il comparto della Difesa, l’applicazione di tagli lineari, così da affidare alle competenti istanze tecniche del Ministero la possibilità di ripartire la riduzione fra le varie unità previsionali di base secondo criteri ancorati alle priorità operative del comparto;

 

per la funzione Difesa, in sede di successivi interventi in materia di finanza pubblica, nel corso dell’anno 2009 le risorse dedicate all’Esercizio siano incrementate in misura pari a 500 milioni di euro al fine di evitare la paralisi dell’intero sistema, con gravi danni sul piano politico, su quello della capacità operativa e anche su quello economico quali sarebbero causati dall’arresto della funzionalità di componenti essenziali quali infrastrutture, sistemi d’arma, mezzi e materiali;

 

per quanto ha tratto con la funzione Sicurezza Pubblica, sempre in sede di successivi interventi in materia di finanza pubblica, le risorse dedicate all’Esercizio e all’Investimento siano incrementate complessivamente di 150 milioni di euro, per garantire la funzionalità della Forza Armata Carabinieri e l’assolvimento dei compiti istituzionali;

 

in sede di adozione del prossimo decreto-legge di autorizzazione alla prosecuzione delle operazioni internazionali, l'entità delle risorse allo scopo destinate non si limiti a considerare le spese vive delle operazioni, ma sia idonea a compensare i costi determinati dal logoramento dello strumento impiegato, assicurando la copertura integrale degli oneri derivanti dagli impegni internazionali già assunti in proposito dall'Italia;

 

siano reperite in corso d'esercizio risorse di ammontare più congruo di quelle già contemplate dalla Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria per dare concretezza alla scelta del riconoscimento della specificità delle Forze Armate.

 

Ove vengano in corso d'esercizio rideterminate, nei termini testè indicati, le risorse per il settore, la Commissione ritiene che nel corso dell’anno 2009 l’Organizzazione della Difesa italiana sarà in grado di garantire ai propri cittadini la sicurezza nei confronti di minacce esterne, interventi di sicurezza interna in casi di emergenza e l’assolvimento degli impegni assunti in sede internazionale.


 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAI SENATORI SCANU, AMATI, DEL VECCHIO, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SERRA E SIRCANA SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA PER L'ANNO FINANZIARIO 2009 E RELATIVA NOTA DI VARIAZIONI

(DISEGNI DI LEGGE NN. 1210 e 1210-bis – Tabelle 11 e 11-bis)

E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1209

 

                                    

La Commissione difesa,

 

esaminati il disegno di  legge n. 1209, recante "Disposizioni per  la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria per l'anno 2009 -", il   disegno di legge n. 1210, recante  "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-211, nonché la Tabella n. 11: "Stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2009",

 

premesso che:

 

gli effetti di  tagli sistematici sulle spese di esercizio - subiti negli anni 2004, 2005, 2006 dal bilancio della Difesa - sono andati molto al di là di un razionale e sostenibile contenimento incidendo gravemente e pericolosamente sulla vera e propria prontezza operativa del nostro strumento militare;

 

tagli consistenti e continuati hanno operato in settori, classificati come consumi intermedi,  dove però  sono in gioco l’efficacia, la sicurezza del personale e lo disponibilità dello strumento, non solo a fini nazionali, ma anche a supporto degli impegni e degli obblighi internazionali assunti;

 

la manovra finanziaria approvata con il decreto-legge n. 112 del 2008 prefigura un andamento degli stanziamenti a legislazione vigente in deciso progressivo decremento, passando da circa 20,3 miliardi di euro per il 2009 a poco più di 18,9 miliardi  per l’anno 2011 e ripropone consistenti tagli sull’esercizio;

 

la differenza tra input finanziario ed output richiesto allo strumento militare rischia di compromettere irrimediabilmente le capacità funzionali dell’organizzazione della Difesa;

 

nel settore dell’esercizio  le previsioni di spesa ammontano a 1.887,9 milioni di euro con un decremento rispetto al 2008 di 775,3 milioni di euro (-29 per cento) e tali volumi finanziari risultano assolutamente insufficienti per assicurare sia pure al minimo livello di adeguatezza, le attività di addestramento e formazione, le attività manutentive, le scorte di materiali per uno strumento  aderente agli impegni nazionali oltre a quelli NATO/UE/ONU;

 

con la legge n. 133 del 6 agosto 2008 e con i suddetti provvedimenti  è definita, nell’ambito delle risorse assegnate al Ministero della Difesa, la quota parte da destinare alla sicurezza pubblica;

 

tali risorse risultano, nel  settore personale,  totalmente assorbite dai costi  relativi al rinnovo contrattuale 2006-2007;

 

nel settore dell’esercizio e nel settore investimento  gli stanziamenti risultano inferiori  a quelli disponibili per l’esercizio finanziario 2008 e quindi inadeguati a garantire le esigenze  di regolare  funzionamento dell’Arma dei Carabinieri, nonostante l’opera di razionalizzazione – organizzativa e gestionale – già realizzata nel corso degli ultimi esercizi finanziari, che non lascia ulteriori margini al recupero di risorse;

 

considerato che:

 

gli stanziamenti per i miglioramenti economici  per il personale delle Forze armate e dei corpi di Polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, per il biennio 2008-2009, ammontano complessivamente a 586 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009, corrispondenti a una media di 67 euro lordi mensili pro-capite, cifra di gran lunga inferiore rispetto ai 135 euro stanziati dal precedente governo Prodi;

 

i rinnovi contrattuali potranno disporre, quindi,  in valore assoluto di risorse pari alla metà di quelle stanziate per il precedente contratto;

 

con la finanziaria precedente, in aggiunta ai 1.030 milioni di euro previsti per i rinnovi dei contratti, sono stati stanziati per il personale delle Forze Armate e dei corpi di Polizia, ulteriori 240 milioni di euro per la valorizzazione delle specifiche funzioni svolte per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica;

 

di contro l'attuale finanziaria  prevede modestissime risorse introdotte in tabella  A nella misura di 12 milioni di euro , che se destinate alla valorizzazione delle specifiche funzioni svolte dal personale delle Forze Armate e dei corpi di Polizia e rese disponibili per i rinnovi contrattuali valgono , nel comparto Sicurezza e Difesa  che comprende quasi 500 mila contrattualizzati, qualcosa come 3 euro a testa al netto delle ritenute fiscali e previdenziali,

 

non vengono ripianati i tagli,  effettuati  con il decreto-legge n. 112 del 2008,  sui fondi destinati al reclutamento dei volontari per un valore pari al 7 per cento per l'anno 2009 e del 40 per cento a decorrere dall'anno 2010, con la precisazione che da queste misure dovranno conseguire economie di spesa per un importo non inferiore a 304 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010;

 

queste misure comportano, insieme alla riduzione dei nuovi arruolamenti anche il  probabile mancato trattenimento di soldati che sono già nelle Forze Armate da 5–6 anni e che quindi – contro ogni loro legittima aspettativa – potrebbero essere congedati dopo aver prestato servizio per così lungo tempo sia in Italia che  all’estero;

 

nelle norme sopra richiamate sono contenute disposizioni per il blocco del turn over nelle pubbliche amministrazioni che sembra doversi applicare anche  alle forze di polizia ad ordinamento civile e militare per le quali le assunzioni restano comunque assoggettate  alla autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

 

tutto questo è in aperta contraddizione  con le esigenze organiche delle Forze Armate e dei Carabinieri e avrà conseguenze negative sugli organici del nostro strumento militare e sui destini e le legittime aspettative del personale;

 

tenuto conto che:

 

le proiezioni su base triennale 2009-2011 evidenziano  il rischio di un progressivo decadimento operativo dello strumento militare con  una riduzione prossima all’azzeramento delle esercitazioni, delle ore di moto e di volo delle varie componenti, una sensibile riduzione delle attività manutentive sui sistemi d’arma in inventario, con un conseguente diretto impatto sia sull’efficienza operativa delle capacità disponibili che in termini patrimoniali, una situazione di irreversibilità sia nel settore delle scorte operative e strategiche che nel settore infrastrutturale;

 

tutto ciò significa,  in termini di output operativo che  nel 2009 l’Esercito potrà svolgere circa 2.880 esercitazioni a fronte delle 7.500 previsionali del 2008, la Marina disporrà di circa 29.800 ore di moto a fronte delle 45.000 previsionali del 2008, l’Aeronautica potrà effettuare circa 30.000 ore di volo a fronte delle 90.000 previsionali del 2008;

 

con i provvedimenti all’esame del Senato non si dà minimamente seguito all’inversione di tendenza  avvenuta con gli stanziamenti disposti dal Governo di centro-sinistra per gli anni 2007/2008 di cui è dato riconoscimento nella stessa  "Nota preliminare relativa allo stato di previsione della spesa  del Ministero della Difesa per l’esercizio finanziario 2009", dove  è chiaramente indicato  che  la sofferenza dei bilanci della Difesa registrata negli anni 2004/2005/2006 con il, è stata attenuta negli anni 2007 e 2008, con una inversione degli stanziamenti a bilancio, consentendo alle Forze Armate sia di onorare tutti gli impegni presi in capo internazionale sia di porre le basi per conseguire un recupero, seppur minimale, in taluni settori vitali dell’organizzazione che registravano all’inizio del 2008 un gap di attività non svolte;

 

non viene previsto alcun rimedio per ripianare le risorse da destinare all’esercizio che avrebbero dovuto concretizzarsi nella costituzione  a favore del Ministero della difesa nei fondi speciali di parte corrente di un accantonamento non inferiore ai 450 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011 per sopperire alla  drammaticità della situazione descritta in premessa, con particolare riferimento alle gravi carenze nella attività di reclutamento, addestrativa e di manutenzione dei mezzi  indispensabili per  continuare a mantenere gli impegni "fuori area" assunti dal nostro Paese nell’ambito della comunità  internazionale in condizioni di massima sicurezza per il personale;

 

esprime rapporto contrario sui provvedimenti in esame.

 

ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE 

1209

 

G/1209/1/4

NEGRI, AMATI, DEL VECCHIO, GASBARRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

tenuto conto che:

l'articolo 1 della legge n. 78 del 1983 ha riconosciuto "la peculiarità dei doveri che distinguono la condizione militare nelle sue varie articolazioni, determinando uno speciale stato giuridico, di carriera e di impiego contrassegnato da particolari requisiti di idoneità psico-fisica, dalla assoluta e permanente disponibilità al servizio ed alla mobilità di lavoro e di sede, dalla specialità della disciplina, dalla selettività dell'avanzamento e dalla configurazione dei limiti di età, al personale militare dell'esercito, della marina e dell'aeronautica;

la stessa norma ha riconosciuto a tal fine un peculiare trattamento economico, in particolare quale compenso per il rischio, per i disagi e per le responsabilità connessi alle diverse situazioni di impiego derivanti dal servizio;

 

considerato che:

la particolarità delle condizioni d'impiego determina frequentemente menomazioni dovute ad incidenti o l'insorgere di patologie che, sulla base di uno specifico procedimento medico-legale, regolamentato da una specifica normativa, possono essere riconosciute dipendenti da causa di servizio;

tale riconoscimento dà luogo, all'atto del collocamento in congedo, ad una pensione privilegiata ordinaria che prevede un aumento del 10 per cento del maturato della pensione ordinaria spettante;

appare evidente la natura risarcitoria del suddetto trattamento economico aggiuntivo;

 

impegna il Governo:

ad adottare le opportune iniziative per sancire il carattere risarcitorio dell'incremento del decimo per invalidità concesso con le pensioni privilegiate ordinarie, stabilendone conseguentemente la defiscalizzazione ai fini dell'imponibile IRPEF in misura significativa.

G/1209/1/4 (testo 2)

NEGRI, AMATI, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, GASBARRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

tenuto conto che:

l'articolo 1 della legge n. 78 del 1983 ha riconosciuto "la peculiarità dei doveri che distinguono la condizione militare nelle sue varie articolazioni, determinando uno speciale stato giuridico, di carriera e di impiego contrassegnato da particolari requisiti di idoneità psico-fisica, dalla assoluta e permanente disponibilità al servizio ed alla mobilità di lavoro e di sede, dalla specialità della disciplina, dalla selettività dell'avanzamento e dalla configurazione dei limiti di età, al personale militare dell'esercito, della marina e dell'aeronautica;

la stessa norma ha riconosciuto a tal fine un peculiare trattamento economico, in particolare quale compenso per il rischio, per i disagi e per le responsabilità connessi alle diverse situazioni di impiego derivanti dal servizio;

 

considerato che:

la particolarità delle condizioni d'impiego determina frequentemente menomazioni dovute ad incidenti o l'insorgere di patologie che, sulla base di uno specifico procedimento medico-legale, regolamentato da una specifica normativa, possono essere riconosciute dipendenti da causa di servizio;

tale riconoscimento dà luogo, all'atto del collocamento in congedo, ad una pensione privilegiata ordinaria che prevede un aumento del 10 per cento del maturato della pensione ordinaria spettante;

appare evidente la natura risarcitoria del suddetto trattamento economico aggiuntivo;

 

impegna il Governo:

ad adottare ogni possibile iniziativa per sancire il carattere risarcitorio dell'incremento del decimo per invalidità concesso con le pensioni privilegiate ordinarie, stabilendone conseguentemente la defiscalizzazione ai fini dell'imponibile IRPEF in misura significativa.

G/1209/2/4

AMATI, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e con la manovra finanziaria in discussione vengono disposte riduzioni di fondi destinati al reclutamento dei volontari pari al 7 per cento per l'anno 2009 e al 40 per cento a decorrere dall'anno 2010, con la precisazione che da queste misure dovranno conseguire economie di spesa per un importo non inferiore a 304 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010;

queste misure comportano, insieme alla riduzione dei nuovi arruolamenti anche il mancato trattenimento di soldati che sono già nelle Forze armate da 5-6 anni e che quindi – contro ogni loro legittima aspettativa – potrebbero essere congedati dopo aver prestato, con merito, servizio in Italia e all'estero;

nelle norme sopra richiamate sono contenute disposizioni per il blocco del turn over nelle pubbliche amministrazioni che se applicato alle Forze di Polizia a ordinamento civile e militare causerebbe conseguenze decisamente negative sugli organici di questi corpi, sulla possibilità dei volontari delle Forze armate di transitarvi e, quindi, sui destini e sulle legittime aspettative del personale, in aperta contraddizione con le esigenze organiche di questi stessi corpi;

 

impegna il Governo:

ad assumere ogni misura utile a garantire la continuità del rapporto di servizio dei volontari delle Forze armate richiamati o trattenuti;

a dare concreta attuazione al transito dei volontari aventi diritto nelle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare;

a dare concreta attuazione alle assunzioni di personale necessario alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, prescindendo dal turn over.

G/1209/3/4

DEL VECCHIO, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

con una norma approvata alla Camera de deputati, in un provvedimento collegato alla legge finanziaria, ora in discussione al Senato (A.S. 1167) viene riconosciuta la "specificità" delle funzioni svolte dal personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, delle Forze Armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

la disciplina attuativa dei principi e degli indirizzi della norma sopra citata dovrà essere definita con successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie;

tale previsione normativa costituisce un limite alla possibilità di dare concreta attuazione, con tempestività e con modalità soddisfacenti, ai contenuti con cui realizzare un riconoscimento pieno della "specificità";

 

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa utile a garantire risorse finanziarie adeguate al riconoscimento della "specificità" negli stanziamenti destinati ai rinnovi contrattuali;

a ricondurre nell'ambito dei procedimenti di contrattazione e concertazione con cui vengono definiti i contenuti economici e normativi del rapporto di impiego del personale interessato, i provvedimenti con cui riconoscere la specificità;

a prevedere a tal fine uno specifico procedimento di contrattazione e concertazione da svolgersi tra i ministri della difesa, dell'interno, dell'economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti e le organizzazioni sindacali, le sezioni e le articolazioni del COCER, rappresentative del personale titolare della qualità giuridica della specificità, funzionalmente dipendente da ciascun Ministero.

G/1209/3/4 (testo 2)

DEL VECCHIO, AMATI, CARRARA, CONTINI, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

con una norma approvata alla Camera de deputati, in un provvedimento collegato alla legge finanziaria, ora in discussione al Senato (A.S. 1167) viene riconosciuta la "specificità" delle funzioni svolte dal personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, delle Forze Armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

la disciplina attuativa dei principi e degli indirizzi della norma sopra citata dovrà essere definita con successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie;

tale previsione normativa costituisce un limite alla possibilità di dare concreta attuazione, con tempestività e con modalità soddisfacenti, ai contenuti con cui realizzare un riconoscimento pieno della "specificità";

 

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa utile a garantire risorse finanziarie adeguate al riconoscimento della "specificità" negli stanziamenti destinati ai rinnovi contrattuali;

a ricondurre nell'ambito dei procedimenti di concertazione con cui vengono definiti i contenuti economici e normativi del rapporto di impiego del personale interessato, i provvedimenti con cui riconoscere la specificità;

a prevedere a tal fine uno specifico procedimento di contrattazione e concertazione da svolgersi tra i ministri della difesa, dell'interno, dell'economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti e le organizzazioni sindacali, le sezioni e le articolazioni del COCER, rappresentative del personale titolare della qualità giuridica della specificità, funzionalmente dipendente da ciascun Ministero.

G/1209/4/4

SIRCANA, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, AMATI, GASBARRI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

 

con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e con la manovra finanziaria in esame viene definita, nell'ambito delle risorse assegnate al Ministero della difesa, la quota parte da destinare alla sicurezza pubblica;

tali risorse risultano, nel settore personale, totalmente assorbite dai costi relativi al rinnovo contrattuale 2006-2007;

nel settore dell'esercizio le risorse risultano inferiori a quelle disponibili per l'esercizio finanziario 2008 e quindi inadeguate a garantire le esigenze di regolare funzionamento dell'Arma dei Carabinieri, nonostante l'opera di razionalizzazione – organizzativa e gestionale – già realizzata nel corso degli ultimi esercizi finanziari, che non lascia ulteriori margini al recupero di risorse;

anche nel settore dell'investimento le risorse disponibili risultano inferiori a quelle assegnate nell'esercizio finanziario 2008;

 

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa utile a garantire la piena attuazione degli ordinari programmi di rinnovamento e potenziamento dell'Arma dei Carabinieri, finanziati dall'apposito fondo sul funzionamento.

G/1209/5/4

GASBARRI, DEL VECCHIO, AMATI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

 

agli effetti dei tagli sistematici sulle spese di esercizio subiti negli anni 2004, 2005 e 2006 dai bilancio della Difesa non solo non si pone rimedio ma si dà continuità prevedendo ulteriori notevoli tagli nel triennio 2009-2011 determinando così le condizioni per un crollo della prontezza operativa del nostro strumento militare;

il Governo invece di adottare misure finanziarie che incrementano le dotazioni, appare intenzionato ad assumere la difficile situazione di bilancio della Difesa come base per una rimessa in discussione dello stesso modello di difesa attraverso un drastico ridimensionamento dello strumento militare italiano;

il modello di difesa basato sulla sospensione del servizio di leva obbligatorio e l'adozione del reclutamento totalmente volontario, fu definito con legge dal Parlamento, e con esso le modalità e i tempi di attuazione che di fatto sono stati sostanzialmente rispettati fino alla decisione (assunta con il decreto legge 112/2008) di apportare un taglio strutturale alle risorse per il reclutamento del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dal 2010 unitamente ad ulteriori riduzioni per l'esercizio;

tali decisioni sono state assunte dal Governo e dallo stesso Ministro della difesa motivandole essenzialmente con ragioni di esigenze di finanza pubblica condizionate da fattori interni e aggravate ancor più pesantemente dalla crisi finanziaria internazionale, piuttosto che da esigenze operative;

dalla totalità delle forze politico-parlamentari e dalla quasi totalità degli osservatori specializzati è ormai riconosciuto ampiamente che senza l'adozione dell'attuale modello di difesa – il cui asse portante è costituito da una dimensione significatamene equilibrata qualitativamente e quantitativamente delle forze e segnatamente della componente terrestre – difficilmente l'Italia avrebbe potuto assolvere in maniera così egregia ai numerosissimi e difficili impegni fuori area;

una razionalizzazione del modello esistente può utilmente essere perseguita proprio a partire dalla esperienza ormai ultradecennale acquisita negli interventi fuori area in cui sono state impegnate le nostre Forze armate. Queste esperienze hanno ampiamente indicato la necessità di disporre di uno strumento militare che, oltre a corrispondere alle esigenze di difesa del territorio nazionale, deve possedere una accettabile capacità di proiezione esterna, soprattutto nella componente logistico operativa, e deve riuscire a mantenere in attività consistenti forze di terra su teatri operativi molto impegnativi e anche in situazioni di conflitto a bassa e media intensità, per periodi di tempo molto lunghi;

l'adozione di interventi di razionalizzazione finalizzati ad eliminare sprechi o inefficienze, a realizzare migliori sinergie, a recuperare una significativa capacità di produzione di beni e servizi in economia, a gestire in maniera integrata a livello interforze le attività, logistica, tecnico-amministrativa e di supporto, che possono migliorare la qualità della nostra spesa militare, vanno costantemente ricercati e perseguiti;

questo sforzo di migliorare la qualità della spesa militare, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti intesi a garantire soddisfacenti livelli di interoperabilità sui sistemi di difesa legati all'alta tecnologia, deve essere condotto innanzitutto in un quadro di iniziative che sviluppino nuove e più significative sinergie e accordi con i partner europei;

il valore aggiunto di uno strumento militare è rappresentato dalla componente umana e professionale che nel nostro Paese è di grande qualità ma ancora, soprattutto dopo l'adozione del modello professionale, non ancora adeguatamente riconosciuta e valorizzata pienamente nella specificità delle finzioni svolte;

 

impegna il Governo:

ad affrontare in Parlamento la verifica della validità del nostro modello di difesa e quella di una sua eventuale razionalizzazione sulla base di decisioni che essendo squisitamente politiche non possono essere rimesse ad atti delegati a livello tecnico-amministrativo;

a porre rimedio ai rischi di un progressivo e grave decadimento del nostro strumento militare conseguenza del quasi totale azzeramento delle attività addestrative e delle esercitazioni operative, garantendo – anche con interventi straordinari e specifici – i programmi di reclutamento, addestramento e formazione del personale e lo svolgimento di livelli adeguati di esercitazioni operative;

a garantire condizioni di pieno rispetto dei diritti e delle legittime aspettative acquisiti, nella eventuale adozione di provvedimenti che riguardano il personale, a cominciare dai criteri di attuazione di quelli decisi con il decreto-legge n. 112 del 2008;

a prevedere risorse adeguate per compensare la specificità delle funzioni svolte dal personale delle Forze armate e dalle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, rispetto agli altri comparti del Pubblico impiego, garantendo la possibilità di valorizzarle nel procedimento di contrattazione negoziazione del comparto sicurezza e difesa;

a salvaguardare le effettive esigenze operative delle singole Forze armate nel contesto dei presumibili impegni ed alla luce di quelle che sono state le esperienze degli ultimi dieci anni di attività e per evitare che le prime vengano sacrificate ad investimenti elevatissimi che hanno contribuito a portare alla attuale disomogenea distribuzione del bilancio nei tre settori ed in particolare a comprimere l'esercizio;

a valorizzare il contributo dato dalle piccole e medie imprese nella fornitura di beni e servizi necessari alle Forze armate e alla difesa nazionale, sostenendone l'attività attraverso una accurata pianificazione e programmazione che garantisca nei rapporti con il Ministero della difesa tempi certi e brevi per la conclusione dei procedimenti dei contratti di fornitura stipulati;

ad evitare che qualsiasi revisione strutturale possa comportare penalizzazioni per il personale, prevedendo giuste compensazioni nel caso di eventuale diminuzione dei profili di carriera o di accelerazioni del collocamento in quiescenza, in quanto entrambe le situazioni si riflettono sul trattamento economico del personale in servizio e in quiescenza.

G/1209/5/4 (testo 2)

GASBARRI, DEL VECCHIO, CARRARA, CONTINI, AMATI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

 

agli effetti dei tagli sistematici sulle spese di esercizio subiti negli anni 2004, 2005 e 2006 dai bilancio della Difesa non solo non si pone rimedio ma si dà continuità prevedendo ulteriori notevoli tagli nel triennio 2009-2011 determinando così le condizioni per un crollo della prontezza operativa del nostro strumento militare;

il Governo invece di adottare misure finanziarie che incrementano le dotazioni, appare intenzionato ad assumere la difficile situazione di bilancio della Difesa come base per una rimessa in discussione dello stesso modello di difesa attraverso un drastico ridimensionamento dello strumento militare italiano;

il modello di difesa basato sulla sospensione del servizio di leva obbligatorio e l'adozione del reclutamento totalmente volontario, fu definito con legge dal Parlamento, e con esso le modalità e i tempi di attuazione che di fatto sono stati sostanzialmente rispettati fino alla decisione (assunta con il decreto legge 112/2008) di apportare un taglio strutturale alle risorse per il reclutamento del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dal 2010 unitamente ad ulteriori riduzioni per l'esercizio;

tali decisioni sono state assunte dal Governo e dallo stesso Ministro della difesa motivandole essenzialmente con ragioni di esigenze di finanza pubblica condizionate da fattori interni e aggravate ancor più pesantemente dalla crisi finanziaria internazionale, piuttosto che da esigenze operative;

dalla totalità delle forze politico-parlamentari e dalla quasi totalità degli osservatori specializzati è ormai riconosciuto ampiamente che senza l'adozione dell'attuale modello di difesa – il cui asse portante è costituito da una dimensione significatamene equilibrata qualitativamente e quantitativamente delle forze e segnatamente della componente terrestre – difficilmente l'Italia avrebbe potuto assolvere in maniera così egregia ai numerosissimi e difficili impegni fuori area;

una razionalizzazione del modello esistente può utilmente essere perseguita proprio a partire dalla esperienza ormai ultradecennale acquisita negli interventi fuori area in cui sono state impegnate le nostre Forze armate. Queste esperienze hanno ampiamente indicato la necessità di disporre di uno strumento militare che, oltre a corrispondere alle esigenze di difesa del territorio nazionale, deve possedere una accettabile capacità di proiezione esterna, soprattutto nella componente logistico operativa, e deve riuscire a mantenere in attività consistenti forze di terra su teatri operativi molto impegnativi e anche in situazioni di conflitto a bassa e media intensità, per periodi di tempo molto lunghi;

l'adozione di interventi di razionalizzazione finalizzati ad eliminare sprechi o inefficienze, a realizzare migliori sinergie, a recuperare una significativa capacità di produzione di beni e servizi in economia, a gestire in maniera integrata a livello interforze le attività, logistica, tecnico-amministrativa e di supporto, che possono migliorare la qualità della nostra spesa militare, vanno costantemente ricercati e perseguiti;

questo sforzo di migliorare la qualità della spesa militare, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti intesi a garantire soddisfacenti livelli di interoperabilità sui sistemi di difesa legati all'alta tecnologia, deve essere condotto innanzitutto in un quadro di iniziative che sviluppino nuove e più significative sinergie e accordi con i partner europei;

il valore aggiunto di uno strumento militare è rappresentato dalla componente umana e professionale che nel nostro Paese è di grande qualità ma ancora, soprattutto dopo l'adozione del modello professionale, non ancora adeguatamente riconosciuta e valorizzata pienamente nella specificità delle finzioni svolte;

 

impegna il Governo:

ad affrontare in Parlamento la verifica della validità del nostro modello di difesa e quella di una sua eventuale razionalizzazione sulla base di decisioni che essendo squisitamente politiche non possono essere rimesse ad atti delegati a livello tecnico-amministrativo;

a garantire – anche con interventi straordinari e specifici – i programmi di reclutamento, addestramento e formazione del personale e lo svolgimento di livelli adeguati di esercitazioni operative;

a garantire condizioni di pieno rispetto dei diritti e delle legittime aspettative acquisiti, nella eventuale adozione di provvedimenti che riguardano il personale, a cominciare dai criteri di attuazione di quelli decisi con il decreto-legge n. 112 del 2008;

a prevedere risorse adeguate per compensare la specificità delle funzioni svolte dal personale delle Forze armate e dalle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, rispetto agli altri comparti del Pubblico impiego;

a salvaguardare le effettive esigenze operative delle singole Forze armate nel contesto dei presumibili impegni ed alla luce di quelle che sono state le esperienze degli ultimi dieci anni di attività;

a valorizzare il contributo dato dalle piccole e medie imprese nella fornitura di beni e servizi necessari alle Forze armate e alla difesa nazionale, sostenendone l'attività attraverso una accurata pianificazione e programmazione che garantisca nei rapporti con il Ministero della difesa tempi certi e brevi per la conclusione dei procedimenti dei contratti di fornitura stipulati;

ad evitare che qualsiasi revisione strutturale possa comportare penalizzazioni per il personale, prevedendo giuste compensazioni nel caso di eventuale diminuzione dei profili di carriera o di accelerazioni del collocamento in quiescenza, in quanto entrambe le situazioni si riflettono sul trattamento economico del personale in servizio e in quiescenza.

G/1209/6/4

GASBARRI, DEL VECCHIO, AMATI, NEGRI, PEGORER, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

la rapida espansione della crisi finanziaria non sta solo intaccando i settori bancari ed assicurativi di tutto il mondo ma sta oggi già erodendo la capacità di crescita dell'economia reale. I dati che giornalmente si susseguono rendono ormai certo uno scenario macroeconomico mondiale pesantemente recessivo per l'intero 2009;

in questa dimensione, sia a livello mondiale sia a livello europeo sia a livello nazionale, va fatto ogni sforzo per bloccare il vortice recessivo in atto. In un quadro tanto negativo, le risorse economiche disponibili, certamente non infinite, vanno ottimizzate;

la manovra finanziaria, tesa a ridurre sprechi e spese, delineata nei suoi contenuti essenziali prima dell'estate, non tiene conto della nuova situazione venutasi a creare con la crisi finanziaria manifestatasi nei mesi di settembre ed ottobre ed ancora certamente non conclusa;

tali tagli impattano pesantemente su un settore, quello dell'Aerospazio e Difesa, vitale per l'azione di Governo, fortemente incentrata sul dichiarato aumento della Sicurezza del Paese. Nello specifico, la contrazione di questi fondi compromettono la stessa operatività delle Forze armate chiamate, nel Paese e in numerosi teatri operativi in paesi esteri, a compiti complessi, rischiosi ed onerosi, come ben delineato nell'audizione al Senato del Capo di Stato maggiore della Marina, lo scorso 18 novembre 2008;

a ciò si aggiunga l'immediato riflesso che tali tagli hanno sugli investimenti e quindi sulle prospettive di uno dei settori di punta del Paese, che, in anni recenti, ha dimostrato una vitalità ed una capacità di confrontarsi, con successo, in diversi mercati esteri, principalmente in quello americano, di conforto e sicura soddisfazione. Tale settore, inoltre, storicamente evidenzia un fattore moltiplicativo sugli investimenti fatti tra i più alti in assoluto;

 

rilevato che:

il recupero dell'operatività delle Forze armate e degli investimenti ad essa correlata, investimenti in innovazione, ricerca, tecnologia rappresentano due capisaldi su cui rilanciare iniziative di sviluppo;

occorre creare le condizioni per lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali a beneficio dell'intero sistema, a costi limitati od assenti nel breve periodo;

 

impegna il Governo:

a sostenere, al fine di valorizzare le tecnologie già utilizzate dall'Amministrazione della Difesa, lo sviluppo e l'innovazione dell'industria italiana;

a prevedere la costituzione di un apposito Comitato interministeriale presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, e partecipato dal Ministro della difesa, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, con il compito di approvare progetti, predisposti da uno specifico Comitato tecnico, operante presso il Ministero della difesa, finalizzati alla liberalizzazione di tecnologie, già utilizzate in ambito Difesa, ed oggi non più utilizzate per confrontarsi con minacce evolute nel tempo ed inoltre non più rispondenti ai criteri di segretezza oggi in essere;

ad affidare al suddetto Comitato tecnico il compito di:

- predisporre, altresì, appositi bandi pubblici per l'accesso da parte dell'industria alle suddette tecnologie;

- regolamentare le royalties e la fruizione di servizi dedicati a favore del Ministero della Difesa per le tecnologie acquisite e/o concesse all'industria;

- stabilire criteri di prelazione per le industrie che hanno operato per conto del Ministero della difesa allo sviluppo delle tecnologie che vengono messe a disposizione;

- monitorare le attività conseguenti alla liberalizzazione delle tecnologie al sistema industriale;

a prevedere che le risorse recuperate con le suddette misure siano gestiti dall'Amministrazione della Difesa come fonte di investimento in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e prodotti.

G/1209/7/4

AMATO, CARRARA, CONTINI, GALIOTO

La 4ª Commissione permanente del Senato della Repubblica,in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

 

premesso che:

per il finanziamento della partecipazione italiana a missioni internazionali il fondo di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, prevede, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, lo stanziamento di 1.000 milioni di euro;

le dotazioni del citato fondo sono state incrementate dall'articolo 63, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133,  di 90 milioni di euro per l'anno 2008;

il decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n. 45, e il decreto-legge 22 settembre 2008, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 novembre 2008, n. 183, hanno autorizzato, per la partecipazione a missioni internazionali nell'anno 2008, la spesa complessiva di circa 1.165 milioni di euro, di cui circa 1.015 milioni per le missioni delle Forze armate;

 

nella quantificazione degli oneri derivanti dalle relative disposizioni, come evidenziato nelle relazioni tecniche allegate ai citati provvedimenti, sono state comprese le spese di personale e di funzionamento, mentre non sono stati conteggiati gli oneri correlati alla maggiore usura dei mezzi e ai conseguenti interventi di  ricondizionamento degli stessi al termine delle missioni; 

 

per far fronte alle spese correlate alle missioni non coperte dalle risorse di volta in volta apprestate dai provvedimenti legislativi di finanziamento, stimate dallo Stato maggiore della Difesa in circa 350 milioni di euro l'anno, non sarà più possibile, come sino ad oggi avvenuto, attingere al bilancio ordinario del Ministero della difesa, in conseguenza della riduzione dei relativi stanziamenti   determinata dalle misure di contenimento della spesa adottate dal Governo,

 

impegna il Governo:

ad adottare ogni necessaria iniziativa volta ad adeguare la dotazione del fondo per le missioni internazionali, al fine di assicurare la copertura integrale del costo complessivo reale derivante dalla partecipazione delle Forze armate alle missioni internazionali per l'anno 2009.

 

ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE 

1210

 

G/1210/1/4

PEGORER, CARRARA, CONTINI, DEL VECCHIO, AMATI, GASBARRI, NEGRI, PINOTTI, SCANU, SERRA, SIRCANA

          

La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,

 

premesso che:

con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e con la manovra di bilancio in esame si prefigura per la Difesa un andamento degli stanziamenti, a legislazione vigente, in deciso progressivo decremento, passando dai 21,2 miliardi di euro del 2008 ai 20,3 miliardi di euro per il 2009, a 18,9 miliardi per l'anno 2011 e ripropone consistenti tagli lineari sull' esercizio;

gli effetti dei tagli lineari sulle spese di esercizio del Bilancio della Difesa vanno molto al di là di un razionale e sostenibile contenimento, incidendo gravemente e pericolosamente sulla prontezza operativa del nostro strumento militare;

i tagli operano in settori, classificati come consumi intermedi, che riguardano però l'addestramento, la manutenzione dei mezzi, le dotazioni operative e condizionano quindi la sicurezza del personale, l'efficacia e la flessibilità dello strumento militare, non solo a fini nazionali, ma anche a supporto degli impegni e degli obblighi internazionali assunti;

le proiezioni su base triennale 2009-2011 evidenziano il rischio di un progressivo decadimento operativo dello strumento militare con una riduzione prossima all' azzeramento delle esercitazioni, delle ore di moto navale e di volo per l'aeronautica, una sensibile riduzione delle attività manutentive sui sistemi d'arma in dotazione, con un conseguente diretto impatto sia sull' efficienza operativa delle capacità disponibili sia in termini patrimoniali, determinando una situazione di irreversibilità nel settore delle scorte operative-strategiche e nel settore infrastrutturale;

non ha quindi seguito l'inversione di tendenza avvenuta con gli stanziamenti disposti dal governo di centro-sinistra per gli anni 2007/2008 di cui è dato riconoscimento nella stessa "Nota preliminare relativa allo stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'esercizio finanziario 2009" dove è chiaramente indicato che la sofferenza dei bilanci della Difesa registrata negli anni 2004/2005/2006, è stata attenuata negli anni 2007 e 2008, con una inversione degli stanziamenti a bilancio, consentendo alle Forze armate sia di onorare tutti gli impegni presi in campo internazionale sia di pone le basi per conseguire un recupero in settori vitali dell'organizzazione;

 

impegna il Governo:

ad assumere le necessarie iniziative per garantire che il rapporto tra PIL e risorse destinate alla funzione Difesa nello "Stato di previsione del Ministero della Difesa" per i prossimi anni non sia inferiore all'1 per cento, garantendo un significativo recupero di risorse da destinare all'esercizio.

G/1210/2/4

TORRI, MURA

           La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,

 

udite le comunicazioni al riguardo rese dai rappresentanti del Governo;

 

riscontrata l'ampiezza dei tagli disposti a numerose voci critiche del Bilancio della Difesa, che mal si concilia con la dilatazione degli impegni oltremare delle nostre Forze armate;

 

rilevando le difficoltà incontrate nell'esercizio in corso per assicurare adeguate coperture finanziarie, allorquando è stato deciso di intraprendere nuove missioni o di prorogare oltre le previsioni di interventi che si supponeva di concludere alla fine di settembre;

 

impegna il Governo:

a non assumere più impegni militari all'estero non programmati in precedenza in assenza di una copertura certa in termini di risorse effettivamente disponibili sul Fondo istituito appositamente per il finanziamento delle operazioni militari di pace all'estero.

G/1210/2/4 (testo 2)

TORRI, CARRARA, CONTINI, MURA

           La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,

 

udite le comunicazioni al riguardo rese dai rappresentanti del Governo;

 

riscontrata l'ampiezza dei tagli disposti a numerose voci critiche del Bilancio della Difesa, che mal si concilia con la dilatazione degli impegni oltremare delle nostre Forze armate;

 

rilevando le difficoltà incontrate nell'esercizio in corso per assicurare adeguate coperture finanziarie, allorquando è stato deciso di intraprendere nuove missioni o di prorogare oltre le previsioni di interventi che si supponeva di concludere alla fine di settembre;

 

impegna il Governo:

ad assumere impegni militari all'estero solo se hanno una copertura certa in termini di risorse effettivamente disponibili sul Fondo istituito appositamente per il finanziamento delle operazioni militari di pace all'estero.

G/1210/3/4

AMATO, CARRARA, CONTINI, GALIOTO

            La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,

 

premesso che:

al fine di rispondere ad esigenze di reperimento di risorse non altrimenti disponibili, nell'ambito delle manovre di bilancio degli ultimi anni esercizi finanziari è stata individuata la soluzione della riduzione lineare delle dotazioni delle unità previsionali di base iscritte nel bilancio dello Stato relative a consumi intermedi;

 

in particolare, tale metodo di riduzione è stato introdotto, per l'ultimo triennio, dall'articolo 1, comma 507, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2006);

 

i citati tagli lineari hanno determinato per la difesa nazionale effetti fuorvianti e indesiderati, in quanto i consumi intermedi non rappresentano per il Ministero della difesa soltanto la spesa corrente per l'apparato ministeriale centrale e periferico, come per gli altri Dicasteri, ma comprendono tutte le spese per il mantenimento e la gestione efficiente ed efficace dello strumento militare;

 

i consumi intermedi del Ministero della difesa sono, infatti, riferiti soltanto in minima parte alle spese di funzionamento del Dicastero, mentre per la maggior parte sono destinati a sostenere la manutenzione e l'impiego dei mezzi e delle infrastrutture operative, l'apprestamento e il ripianamento delle scorte, l'acquisizione dei mezzi di protezione, la formazione e l'addestramento e, quindi, l'efficienza e la sicurezza del personale;

 

la loro drastica, rilevante riduzione sta producendo effetti gravi, destinati a divenire irreparabili se non tempestivamente corretti, giacché la carenza di fondi destinati alla manutenzione di mezzi operativi produce il fermo tecnico e l'anticipato fuori uso di aerei, navi e mezzi terrestri, con gli immaginabili effetti sulla riduzione delle capacità operative dello strumento militare;

 

l'insufficienza delle disponibilità sui capitoli di bilancio riferiti ai consumi intermedi è divenuta ancora più critica a seguito delle riduzioni di bilancio operate dall'articolo 60, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, poiché esse hanno riguardato per larga parte ancora i capitoli della Difesa riferiti ai consumi intermedi;

 

impegna il Governo:

ad assumere le necessarie iniziative, anche di carattere legislativo, al fine di esentare la Difesa, in occasione di future manovre di contenimento della spesa, da ulteriori riduzioni sui capitoli di spesa dei consumi intermedi direttamente correlati alle capacità operative dello strumento militare,  separando a tal fine le poste relative al mero funzionamento del Dicastero da quelle destinate a sostenere l'operatività delle Forze armate, e questo sia ai fini della loro ricollocazione tra le voci "non rimodulabili" del bilancio, sia ai fini del loro rifinanziamento, non appena le condizioni economiche  e finanziarie lo potranno consentire.

G/1210/4/4

AMATO, CARRARA, CONTINI, GALIOTO

La 4ª Commissione permanente del Senato, in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011,

 

considerato che la Difesa deve concorrere, al pari delle altri amministrazioni, alla politica volta al generale risanamento della finanza pubblica, voluta dal Governo con il recente decreto-legge n. 112 del 2008, ma che una riduzione delle risorse destinate all'esercizio rischia comunque di produrre già nel 2009 un progressivo abbassamento operativo dello strumento militare, con diminuzione dei livelli di efficienza dei principali mezzi e sistemi d'arma;

 

invita il Governo ad affrontare con urgenza tale problema, tenendo conto della particolare specificità che il settore dell'esercizio riveste per la funzionalità stessa della Difesa, visto che le spese per i consumi intermedi non rappresentano soltanto - a differenza di altri dicasteri - una semplice componente di spesa corrente, ma comprendono tutte le spese per l'approntamento, il mantenimento e la stessa gestione, efficiente ed efficace, dello strumento militare in condizioni di sicurezza. E, conseguentemente, tenendo conto: della necessità di classificare diversamente, in termini di bilancio, il settore dell'esercizio della Difesa, al fine di finanziarlo diversamente e più consistentemente; della necessità altresì di rendere disponibile, in allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa, maggiori informazioni in ordine al riparto funzionale della spesa.