Legislatura 16ª - 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 39 del 26/11/2008

La senatrice  BIONDELLI (PD) ritiene che la crisi economica in atto e le previsioni negative per la crescita del Paese siano contrastate dal Governo con una manovra inadeguata sotto molti aspetti, come la sua parte ha già più volte annunciato dal luglio scorso. La politica economica finora realizzata dall'Esecutivo risulta addirittura controproducente ai fini dell'aggiustamento della finanza pubblica, perché non affronta le vere priorità, rappresentate dall'assenza di crescita e dalla perdita di potere d'acquisto dei redditi da lavoro e pensioni, i soli destinati a migliorare la distribuzione dei redditi e la domanda interna, già fortemente penalizzata dall'aumento dell'inflazione.

La situazione internazionale avrebbe richiesto coraggiosi interventi legislativi finalizzati a contrastare la fase di recessione economica in atto, con una revisione delle misure contenute nel decreto legge n. 112. Al contrario, nella manovra di bilancio non si riscontrano finanziamenti per le misure maggiormente propagandate dal Governo, come la social card e gli sgravi fiscali sugli straordinari, né tanto meno la promessa restituzione dei quasi 2 miliardi per le infrastrutture del Mezzogiorno, tagliati per finanziare gli sgravi ICI.

Particolari critiche vanno riferite alle norme contenute nei commi 25 e 26 dell'articolo 2, che dispongono il trasferimento degli oneri concernenti disposizioni di carattere assistenziale dal bilancio dello Stato a quello dell'INPS, caricandone i costi sulla gestione previdenziale dell'Ente, così compromettendo il principio consolidato inerente alla separazione tra previdenza e assistenza. Ulteriori forti perplessità riguardano il comma 32 - disposizione indeterminata per quanto concerne la titolarità e le modalità di riconoscimento della corresponsione dei trattamenti accessori da parte delle Pubbliche Amministrazioni, senza peraltro alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali - e sul comma 35, che tra l'altro attribuisce un formidabile strumento di pressione nei confronti delle controparti sindacali nel corso della trattativa, residuando alla contrattazione solo il 10 per cento.

Al Governo è noto il notevole incremento delle ore di Cassa integrazione, aumentato nell'ultimo anno del 68 per cento e destinato purtroppo a crescere ulteriormente: la manovra d bilancio avrebbe dovuto quindi mettere a disposizione risorse più cospicue per ammortizzatori e sgravi fiscali, così da favorire l'accordo sindacale. Sarebbe stato inoltre necessario prevedere agevolazioni per i mutui sulla prima casa, e soprattutto dar corso ad una proposta finalizzata a fronteggiare la diminuzione della domanda interna e le gravi conseguenze della crisi economica internazionale sul credito alle imprese e alle famiglie, destinando le maggiori disponibilità di finanza pubblica realizzate nel 2009 rispetto alle previsioni del DPEF alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati con reddito inferiore a 50 mila euro, nonché adottando misure di sostegno al credito alle piccole e medie imprese. In definitiva, si tratta di una manovra ancora recessiva, destinata ad accentuare le difficoltà delle famiglie e delle imprese. Sarebbero al contrario indispensabili politiche e misure di tutela dei redditi e di rilancio dell'economia, nonché interventi per sostenere la domanda interna, agendo sui redditi e sulla spesa sugli investimenti. Al riguardo, ella segnala il diverso approccio con il quale in Francia e in Spagna si sta fronteggiando la grave crisi economica e le misure colà adottate, con un impatto più consistente, efficace ed immediato rispetto a quello previsto nella manovra economica in esame.