Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 32 del 25/11/2008

            Il senatore PEGORER (PD) ritiene che l’esame in corso non possa prescindere da un’approfondita analisi degli effetti recati dal decreto-legge n. 112 del 2008 e dell’attuale crisi economico-finanziaria. In particolare, ciò richiederebbe un confronto aperto sulla natura della crisi e sulle possibili soluzioni. Rileva a tale proposito il ritardo con cui il Governo ha inteso agire rispetto alle previsioni sull’avvio dell’attuale crisi, la quale è tale da comportare seri rischi a carico delle famiglie e delle piccole e medie imprese, che costituiscono il tessuto produttivo fondamentale del Paese. Osserva pertanto l’urgenza di uno sforzo per il sostegno delle piccole e medie imprese e dei consumi, così da ottenere la necessaria ripresa della domanda interna, mentre le necessarie risorse dovrebbero essere ottenute attraverso la razionalizzazione della spesa e la lotta all’evasione fiscale, nella quale, egli rileva, si registra un’attenuazione dell’impegno del Governo. Considera fortemente inadeguato il ricorso ai tagli lineari, in special modo relativamente al settore della Difesa, il quale non può che risentire in misura notevole della scelta di ridurre la destinazione di risorse in assenza di una preventiva, approfondita riconsiderazione dello strumento militare nel suo complesso. Sottolinea pertanto come le esigenze attuali debbano essere affrontate mediante un approfondito confronto in sede parlamentare, teso a commisurare le risorse alle scelte politiche fondamentali in ordine agli impegni affidati alle Forze armate, deplorando che il Parlamento sia posto di fronte a una riforma attuata in maniera surrettizia attraverso la mera riduzione delle risorse. Ciò rischia di compromettere il ruolo internazionale dell’Italia e di frustrare l’impegno profuso dal personale militare nelle missioni in cui è impiegato. In primo luogo ritiene che la sicurezza, l’efficacia e la flessibilità siano destinate a risentire della prevista diminuzione di risorse per la manutenzione dei mezzi e l’operatività dei reparti. Sottolinea infine l’esigenza di un impegno del Governo affinché la Difesa possa fare assegnamento su una quota di risorse stabile, pari ad almeno l’1 per cento del PIL, preannunciando al riguardo la presentazione di un ordine del giorno.