Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 31 del 20/11/2008
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Il presidente CANTONI(PdL),relatore sul disegno di legge n. 1209, ricorda che nella seduta antimeridiana di oggi il senatore Ramponi ha illustrato il disegno di legge di bilancio, per le parti di competenza.
Illustra quindi il disegno di legge finanziaria per il 2009, per quanto di competenza della Commissione, rilevando preliminarmente come esso presenti significative novità rispetto al passato, sia in quanto a contenuto normativo, sia in termini di effetti sui saldi di finanza pubblica.
Innanzitutto, com'è peraltro di immediata evidenza, si tratta di una finanziaria snella, che si articola in soli tre articoli, riconducibili al contenuto tipico della legge finanziaria. Essi si limitano infatti a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio, a disporre la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati, a definire l’importo delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali nonché l’importo dei trasferimenti destinati agli enti previdenziali e, infine, a stabilire l’importo da iscrivere nelle Tabelle allegate.
In tal senso, la manovra finanziaria per il triennio 2009-2011, pur essendo incentrata sui due tradizionali strumenti legislativi, il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente e il disegno di legge finanziaria, ha visto anticipati gran parte dei suoi effetti dalle disposizioni previste dal decreto-legge n. 112 del 2008, che ha definito lo scenario finanziario per il prossimo triennio, prevedendo un sostanziale pareggio di bilancio a partire dall'anno 2011.
Le disposizioni in oggetto delineano pertanto un assetto della decisione di bilancio per molti versi analogo a quello vigente prima della legge di riforma del 1999 (legge n. 208 del 1999), la quale, raggiunto il traguardo dell’ingresso nell’euro, dispose, tra le altre cose, un ampliamento del contenuto proprio della legge finanziaria. A tale ridimensionamento del contenuto della legge finanziaria corrisponde una significativa valorizzazione del contenuto decisionale del bilancio dello Stato, stante la possibilità nella legge di bilancio - prevista anch’essa in via sperimentale per il solo esercizio 2009 dall’articolo 60, comma 3, del decreto-legge n. 112 del 2008 – di rimodulare tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione, ivi incluse le risorse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.
A tale proposito rammenta che già da tempo si è riacceso il dibattito, in dottrina e tra gli operatori, sulla possibilità da parte del bilancio dello Stato di rappresentare uno strumento attivo di politica finanziaria, al fine di decongestionare, in portata e contenuto, la legge finanziaria annuale senza per questo, però, incorrere in una forzatura dei princìpi cardine in materia di governo della finanza pubblica.
In proposito, rileva che tale impostazione, sia pure in divenire - in quanto attuata, per così dire, ad invarianza della normativa generale che sovrintende alla decisione annuale di bilancio - corrisponde al modello che egli ha avuto occasione di sostenere in altre sedi. Un modello che vede una precisa divisione dei ruoli tra Governo e Parlamento, una finanziaria snella e priva di quel contenuto esuberante alle sue finalità precipue di intervento annuale di correzione degli andamenti di finanza pubblica che ha dato luogo, negli anni, ai deprecabili spettacoli tristemente noti come "assalti alla diligenza" e "finanziarie omnibus".
Per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge finanziaria per il 2009 non comporta effetti correttivi in termini di indebitamento netto del conto economico delle amministrazioni pubbliche, la cui incidenza sul PIL rimane pertanto fissata per il triennio 2009-2011 nei valori indicati dalla nota di aggiornamento a suo tempo approvata.
Venendo all’oggetto specifico dell'odierno esame, il disegno di legge finanziaria reca già nell'articolato alcune previsioni di interesse della Difesa. Tra le principali vanno segnalati i commi da 27 a 31 dell’articolo 2, che recano ulteriori stanziamenti di risorse per i rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 relativi al personale delle pubbliche amministrazioni.
Più specificamente, segnala che il comma 28 prevede che lo stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico è pari complessivamente a 680 milioni di euro a decorrere dal 2009, con specifica destinazione di 586 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia.
Segnala poi l’articolo 2, comma 32, il quale, in tema di trattamento accessorio dei dipendenti pubblici dispone, a decorrere dal 2009, l’obbligo, per le amministrazioni pubbliche, di corrispondere il trattamento economico accessorio dei dipendenti in base a specifici criteri di priorità. In particolare, la disposizione fa riferimento alla qualità, produttività e capacità innovativa della prestazione lavorativa. Si tratta di una disposizione che, pur essendo di carattere generale, sembra costituire una significativa innovazione in un ambito, qual è quello del pubblico impiego, tradizionalmente poco aduso a parametrare le proprie prestazioni a canoni di produttività e rispondenza agli obiettivi, e ciò non per vizi propri, ma in quanto non sollecitato a ciò dai pubblici poteri.
Passando alle Tabelle allegate al disegno di legge, rispetto all’articolato, in esse compaiono interventi di maggiore interesse per la Difesa.
In particolare, per quanto riguarda la Tabella A, segnala che in essa, durante l’esame presso l’Assemblea della Camera è stata aggiunta la voce "Ministero della difesa" per un importo di 12 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, destinate alla copertura delle disposizioni miranti a riconoscere la specificità delle Forze armate contenute nell’articolo 14 del disegno di legge collegato alla finanziaria recante "Delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali" (Atto Senato 1167), in corso di esame al Senato in seconda lettura.
Per quanto riguarda invece la Tabella C, segnala che non vi compare più la legge n. 58 del 2001 relativa all’"Istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario". Gli stanziamenti di interesse si riferiscono alle spese generali di funzionamento delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri, in applicazione del regio decreto n. 263 del 1928, ai contributi ad enti ed altri organismi, da ripartirsi ai sensi dell'articolo 1, comma 43, della legge n. 549 del 1995; all'Agenzia industrie difesa, di cui all'articolo 22, comma 1, del decreto legislativo n. 300 del 1999, nonché ai contributi a favore dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) di cui alla legge n. 267 del 2002. Gli stanziamenti complessivi, pari a 75,291 milioni di euro per l'anno 2009 a 69,793 milioni di euro per l'anno 2010 e 67,555 milioni di euro per l'anno 2011, corrispondono a quelli previsti dalla legislazione vigente, in quanto già scontano le riduzioni apportate dai recenti provvedimenti urgenti, dolorosi ma necessari, di contenimento della spesa.
Per quanto riguarda poi la Tabella D, che rifinanzia norme recanti interventi di sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale, va segnalato il rifinanziamento, per 1 miliardo di euro per il 2010 e 1 miliardo per il 2011 a favore del fondo per la realizzazione di programmi di investimenti pluriennali per esigenza di difesa nazionale. Ricorda che sul citato fondo è già stanziato per l'anno 2009 un importo che, al netto delle riduzioni di spesa apportate dal decreto-legge n. 112 del 2008, è pari a 1.017 milioni di euro.
Si tratta del fondo destinato al finanziamento degli interventi a sostegno dell'economia nel settore dell'industria nazionale ad elevato contenuto tecnologico; il rifinanziamento, di importo non trascurabile - un miliardo di euro - sembra evidenziare la volontà di sostenere la necessità di rafforzamento delle dotazioni tecnologiche della Difesa.
Con riferimento poi alla Tabella F, fa menzione della rimodulazione dei finanziamenti di cui all'articolo 2, comma 181, lettere a), b) e c), della legge finanziaria 2008, relativi al programma FREMM. Tali rimodulazioni comportano complessivamente un incremento di 235 milioni di euro per l'anno 2009 e di 305 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011, a fronte di riduzioni di 845 milioni di euro per il 2012 e anni successivi.
In conclusione, sottolinea che - cogliendo comunque gli elementi di positività rilevabili nel testo all'esame - lo svolgimento da parte delle Forze Armate del loro compito prioritario della difesa dello Stato e della promozione della pace e della sicurezza in ambito internazionale richiede un flusso coerente e costante di risorse, commisurato, per volume e disponibilità temporale, al sostegno dei programmi di reclutamento, formazione e addestramento del personale, di mantenimento in efficienza degli assetti in inventario, nonché di ammodernamento, rinnovamento ed adeguamento tecnologico.
In tale contesto, tenuto conto delle ricadute potenzialmente dirompenti della crisi finanziaria in atto, occorre però porre in essere ogni sforzo possibile per dare alle Forze armate e a tutti coloro che in esse sono chiamati a operare una certezza di prospettive, una giusta valorizzazione e il riconoscimento del loro ruolo.
È questo un impegno doveroso nei confronti dei militari e delle loro famiglie, ed ineludibile per chi ha a cuore la dignità e l’immagine dell'Italia nel mondo.