Legislatura 16ª - Commissioni 3° e 4° riunite - Resoconto sommario n. 2 del 01/10/2008

            Interviene il senatore BETTAMIO (PdL), relatore per la 3a Commissione, che ad integrazione delle considerazioni svolte dal relatore Ramponi evidenzia innanzitutto che il decreto-legge in esame di proroga dell’autorizzazione alla partecipazione italiana alle missioni internazionali per l’anno 2008 si inquadra in uno scenario di presenza italiana in missioni di pace, congiuntamente agli altri Paesi europei ovvero nell’ambito di iniziative sorte in seno alle Nazioni Unite.

Relativamente alla missione delle Nazioni Unite in Libano, sottolinea il sostegno del Governo italiano al processo di riconciliazione in atto nella regione. Per quanto concerne i rapporti tra Italia e Libia, richiama l’impegno del Governo che ha consentito la conclusione del negoziato per giungere ad un accordo di amicizia e di collaborazione, che consente di porre fine ai numerosi contenziosi ancora in sospeso tra i due Paesi anche in un’ottica di tutela degli investimenti italiani. Riguardo all’intervento in Afghanistan, reputa opportuno proseguire nell’impegno di stabilizzazione nella regione anche tramite il coordinamento tra contingenti nazionali nei vari compiti, tra cui la formazione delle forze di sicurezza afgane. In Iraq, prosegue l’esigenza di contribuire alla stabilizzazione dell’area e l’Italia svolge un ruolo essenziale nella missione NATO di formazione e addestramento della polizia locale. Sempre nella medesima area, occorre far fronte all’esigenza di garantire la sicurezza del personale italiano operante presso l’Unità di sostegno alla ricostruzione a Nassirya. L’intervento in Bosnia Erzegovina si inquadra in ambito europeo e mira al sostegno al mantenimento delle condizioni di sicurezza nell’area, mentre l’intervento nei Balcani è essenzialmente legato all’assunzione da parte dell’Italia del comando della missione NATO in Kosovo.

Riguardo all’intervento nel Chad e nella Repubblica centrafricana, richiama l’esigenza di proseguire la presenza italiana in un contesto di grave crisi umanitaria nella zona del Darfur e nelle regioni limitrofe. Con riferimento alla partecipazione alla missione ONU ad Haiti, condivide la prosecuzione del contributo italiano alla formazione e addestramento delle forze di sicurezza locali.

Quanto ai contenuti tecnici del provvedimento, sottolinea che le autorizzazioni di spesa ivi previste afferiscono, in particolare, alle missioni che erano state autorizzate sino al 30 settembre 2008, dal decreto-legge n. 8 del 2008. Inoltre, relativamente all’anno 2008 il decreto-legge dispone la partecipazione di personale militare italiano alla missione di osservatori OSCE in Georgia, nonché l’autorizzazione di spese sopravvenute nell’ambito delle missioni in Afghanistan, Balcani, Kosovo e in Iraq.

Quanto alla partecipazione dei militari italiani ala missione OSCE in Georgia, fa presente che tale necessità si ricollega all’aumento della partecipazione deliberato dal Consiglio di quella organizzazione per la collocazione di osservatori militari in Ossezia del Sud. I due interventi – in sede europea e in ambito OSCE – sono facce della stessa medaglia e segnalano l’attenzione della comunità internazionale rispetto allo scenario caucasico.

Propone pertanto il conferimento del mandato a riferire favorevolmente in Assemblea.