Legislatura 16ª - 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 17 del 30/07/2008
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La senatrice BLAZINA (PD), premesso che le disposizioni del provvedimento afferenti alla competenza della Commissione sono cospicue e che su alcune, come ad esempio quelle relative alla semplificazione delle pratiche gestionali di lavoro, il giudizio potrebbe non essere drasticamente contrario, ritiene che il vero nodo sia rappresentato dal disegno alla base della manovra economica, che modifica innanzitutto il Protocollo sul welfare del 23 luglio 2007 e la legge n. 247 che lo ha attuato, interferendo pesantemente sulla disciplina del mercato del lavoro. La circostanza che questa finalità venga conseguita a mezzo di un provvedimento di urgenza rende evidente la sottrazione a qualsiasi confronto su temi di vitale importanza per lo sviluppo del Paese. E' a suo avviso proprio il tentativo di mettere fine alla concertazione che rappresenta il vero nodo politico del provvedimento, per la cui approvazione è presumibile che anche al Senato il Governo faccia ricorso al voto di fiducia
Nel merito, nota che con il decreto-legge n. 112 l'Esecutivo non prende invece impegni rispetto al delicatissimo tema del potere d'acquisto dei salari e delle pensioni; le più penalizzate risultano anzi le fasce più deboli, donne, precari, immigrati; e ciò nonostante il ripensamento del Governo a proposito della disposizione sulle pensioni sociali, che pur rappresenta un innegabile passo in avanti. Ciò evidenzia a suo giudizio le contraddizioni di una maggioranza che, mentre nell'Aula del Senato, in occasione del dibattito sul caso Englaro, ha inteso dare lezioni sul tema della dignità della vita e della persona, non si fa alcun carico di garantire quella dignità ai giovani precari e alle donne, a favore dei quali non prevede politiche attive. Il suo Gruppo ha perciò presentato presso la Commissione di merito proposte di modifica alle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 112 e per queste ragioni, nel convincimento che gli elementi in esso presenti vadano in direzione opposta alle necessità e ai bisogni del Paese, ella si conferma nettamente contraria alla conversione del provvedimento d'urgenza.