Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 16 del 29/07/2008

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 949

 

 

La Commissione,

 

esaminato il provvedimento in titolo,

 

rilevato che:

 

rispetto alle previsioni precedentemente esposte nel DPEF, le analisi congiunturali più recenti evidenziano un quadro dell’economia internazionale, reso già fragile dalla crisi dei mercati immobiliari e creditizi, ulteriormente aggravatosi negli ultimi mesi a causa dall’impennata delle quotazioni del petrolio;

 

nelle stime più recenti la variazione del PIL dell’Italia si posiziona allo 0.4 per cento nel 2008 e allo 0.8 per cento nel 2009, che la domanda interna è in contrazione e che in entrambi gli anni la ridotta crescita influirà sulle risorse disponibili;

 

il dato tendenziale del rapporto deficit-PIL dell’anno corrente è stato corretto al rialzo;

 

per restituire slancio al processo di risanamento della finanza pubblica ora non si può né si deve operare di nuovo sulla leva fiscale e che pertanto, l'azione correttiva non può che concentrarsi sulla spesa pubblica;

 

considerato che, alla stregua degli elementi che precedono, il provvedimento reca le misure necessarie e urgenti per ridurre l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e per assicurare la crescita del tasso di incremento del prodotto interno lordo rispetto agli andamenti tendenziali per l'esercizio in corso e per il successivo triennio attraverso una serie di interventi che coinvolgono vari settori;

 

rilevato come, nel contesto dell'impegno di contenimento della spesa promosso dal Governo, per ciò che attiene specificamente il comparto della Difesa, una parte delle misure si ponga però in controtendenza rispetto al principio guida secondo cui uno degli impegni prioritari assunti dal Governo è quello di garantire il ruolo dello strumento di difesa e la sicurezza dei cittadini;

 

rilevato, in particolare, come le riduzioni previste dal provvedimento - e segnatamente quelle contemplate dall'articolo 60, comma 1, del provvedimento -implichino il rischio di gravare inevitabilmente per larga parte sulle spese di addestramento e di manutenzione dei mezzi e degli equipaggiamenti, ossia proprio su quel settore definito come "vitale" dal Ministro della difesa nella seduta svoltasi il 18 giugno scorso davanti alle Commissioni Difesa congiunte del Senato e della Camera dei deputati, con conseguenti riflessi negativi anche sotto il profilo economico, a causa dell'accelerazione del deterioramento dei mezzi;

 

considerata altresì la possibilità che si vengano a determinare serie ripercussioni per la funzionalità delle Forze armate in rapporto alla scelta, di cui all'articolo 65, di dar luogo ad una sensibile riduzione delle risorse destinate al reclutamento di personale militare volontario, scelta che rischia di mettere in causa un tassello essenziale ai fini dell'implementazione del corrente modello di difesa;

 

preso atto della scelta, di cui all'articolo 60, comma 12, di ridurre di 183 milioni di euro l’autorizzazione di spesa per l’anno 2009 prevista dall’articolo 1, comma 896, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) - che ha istituito, nell’ambito dello stato di previsione del Ministero della difesa, un fondo destinato al finanziamento degli interventi a sostegno dell'economia nel settore dell'industria nazionale ad elevato contenuto tecnologico, con una dotazione di 1.700 milioni di euro per l'anno 2007, di 1.550 milioni di euro per l'anno 2008 e di 1.200 milioni di euro per l'anno 2009 per la realizzazione di programmi di investimento pluriennale per esigenze di difesa nazionale, derivanti anche da accordi internazionali - riduzione che comunque non appare suscettibile di precludere il raggiungimento delle finalità alle quali è preordinato il fondo, attese le consistenti disponibilità che ne residuano;

 

preso tuttavia atto che, a fronte delle rilevanti riduzioni delle autorizzazioni di spesa apportate dal provvedimento, vi è la possibilità di reperire e rendere concretamente disponibili per le esigenze funzionali del comparto della Difesa risorse aggiuntive revenienti dai programmi di dismissione dei beni immobili militari, come previsto dall'articolo 14-bis;

 

rilevato, in particolare, come il comma 3 dello stesso articolo 14-bis attribuisca al Ministero della Difesa, sentita l’Agenzia del demanio, la possibilità di individuare, tramite decreto, ulteriori beni immobili militari da alienare rispetto a quelli non più utili ai fini istituzionali ricompresi negli elenchi, e come tale procedura rischi di attribuire all’Agenzia del demanio un ruolo non congruente rispetto alle esigenze meglio valutabili da parte della Difesa;

 

preso atto con favore della scelta, di cui all’articolo 63, comma 1, di prevedere l'incremento di 90 milioni di euro, per l’anno 2008, della consistenza del Fondo per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace, di cui all’articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;

 

sottolineata, sempre al fine di reperire risorse aggiuntive per la coerente attuazione degli impegni correlati al corrente modello di Difesa, l'esigenza di porre in essere una coerente e sistematica ricognizione delle aree di inefficienza presenti nel comparto, attraverso una spending review che superi gli elementi di assistenzialismo e di inefficienza a tutt'oggi rilevabili (evidenziati efficacemente nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2007 della Corte dei conti, di recente trasmessa al Parlamento);

 

rilevato infine che, alla stregua del meccanismo di riduzione degli stanziamenti di bilancio di cui all'articolo 60, comma 1, che investe anche la componente di spesa predeterminata per effetto di apposite leggi, non è dato di valutare nel dettaglio l’impatto di tali riduzioni sulle singole U.P.B. (unità previsionali di base) afferenti al Ministero della difesa, in mancanza di una elencazione dettagliata degli stanziamenti che vengono intaccati, con un grave di carenza informativa per il Parlamento,

 

 

esprime, per quanto di competenza, parere favorevole

 

a condizione

 

che tutte le riduzioni degli stanziamenti siano perseguite preservando il principio dell'autonomia del Ministro della difesa nella determinazione delle scelte strategiche del comparto di competenza;

 

che, in sede di espletamento delle procedure contemplate dall'articolo 14-bis in materia di dismissioni e permute degli immobili della Difesa, sia assicurato il mantenimento di una quota congrua e consistente, non inferiore al 50 per cento delle risorse che ne deriveranno all'interno del comparto stesso;

 

che con successivi provvedimenti sia prevista l'esclusione del comparto Difesa e Sicurezza dall'applicazione delle disposizioni che più sensibilmente incidono in senso negativo sulle risorse e sul trattamento del personale del comparto stesso, in quanto non coerenti con gli impegni operativi assegnati alle Forze armate sul piano della sicurezza pubblica e con l'esigenza di riconoscere al comparto medesimo una propria specificità, sul piano economico-normativo;

 

e con le seguenti osservazioni:

 

all'articolo 60, comma 1, valuti il Governo, in sede di emanazione di successivi provvedimenti, l’esclusione del comparto Difesa e Sicurezza dall'applicazione delle riduzioni degli stanziamenti di bilancio per il triennio 2009-2011;

 

valuti il Governo, in sede di emanazione dei decreti di rimodulazione di cui all’articolo 60, tutti i margini per salvaguardare l’operatività e l’efficienza del comparto.