Legislatura 16ª - 4^ (Difesa) Senato e IV (Difesa) Camera - Resoconto sommario n. 2 del 09/07/2008

PROCEDURE INFORMATIVE 

 

Seguito dell'audizione del Ministro della difesa sulle linee programmatiche del suo Dicastero   

 

            Riprende l’audizione, sospesa nella seduta del 18 giugno scorso.

 

Il presidente CANTONI porge il benvenuto al presidente della Commissione difesa della Camera dei deputati, onorevole Cirielli, e ai colleghi, ringraziando il ministro La Russa per la sua presenza e per le preziose informazioni fornite in occasione della precedente seduta.

In considerazione dell’elevato numero di richieste di intervento, dell’opportunità di garantire la conclusione dell’audizione entro la seduta odierna, dando al Ministro un adeguato spazio per la replica, e dell’esigenza di permettere ai parlamentari di essere presenti fin dall’inizio dei lavori delle sedute pomeridiane delle rispettive Assemblee, chiede di voler contenere nel tempo massimo di 5 minuti i rispettivi interventi.

 

            L’onorevole CICU (PdL) ribadisce il sostegno forte e condiviso nei confronti dei militari, evidenziandone in particolare la capacità di dare credibilità al Paese, anche sul piano internazionale. Per queste ragioni egli non ritiene che il comparto meriti il trattamento che ad esso è stato attribuito per effetto dei recenti provvedimenti legislativi, che ne decurtano severamente le risorse, ponendo in risalto che, nel caso della Difesa, esse sono essenzialmente finalizzate all’addestramento e alla sicurezza degli uomini.

 

            Il senatore SERRA (PD) si sofferma in particolare sulla questione degli alloggi, di cui sottolinea la particolare complessità, evidenziando la necessità di conciliare le esigenze dell’Amministrazione con quelle del personale. A questo scopo, suggerisce il superamento della vecchia logica degli alloggi di servizio, la cui rigidità nel tempo ha generato un notevole contenzioso, affermando che il passaggio al sistema professionale richiede anche in questo campo l’adozione di nuove strategie.

 

            Il senatore DEL VECCHIO (PD) nota che le linee programmatiche indicate dal Ministro nella precedente seduta lasciavano intravedere un sostegno alle Forze armate coerente con l’impegno e la dedizione degli uomini e delle donne in uniforme. Il contenuto del decreto-legge n. 112, attualmente all’esame della Camera dei deputati, si muove invece in direzione opposta, inducendo forti interrogativi sulla possibilità di mantenere gli obiettivi di efficienza, prontezza operativa e capacità di proiezione richiamati dal Ministro. Ciò testimonia a suo avviso l’esistenza di una divaricazione all’interno della compagine governativa, sulla quale sollecita chiarimenti.

 

            Per il senatore RAMPONI (PdL) i continui decrementi dei fondi assegnati alla Difesa fanno sì che essa possa contare su risorse assolutamente inadeguate rispetto al peso dell’Italia sul piano internazionale. Egli chiede perciò un impegno del Governo affinché, nelle prossime manovre economico-finanziarie, il comparto risulti destinatario di stanziamenti che lo portino quanto meno al livello medio di altri paesi, risultando altrimenti preferibile e necessaria una revisione strutturale dello strumento. Chiede inoltre notizie su uno studio in proposito annunciato sul finire della scorsa legislatura. Quanto al problema della casa, si rimette ai contenuti e alle finalità del disegno di legge n. 166, a sua firma,  in esame presso la Commissione difesa del Senato.

 

            L’onorevole MOGHERINI (PD) chiede chiarimenti sulle missioni internazionali cui l’Italia prende parte, con specifico riferimento alla definizione delle linee strategiche ed al contributo fornito in alcuni teatri internazionali, e segnatamente in Afghanistan, domandando altresì se in materia esista continuità o discontinuità rispetto al Governo precedente. Sollecita quindi informazioni sulla copertura aerea dei militari italiani impiegati in Afghanistan e sulle risorse dalle quali deriverebbe lo schieramento aggiuntivo di quattro caccia Tornado. Domanda altresì un aggiornamento a proposito dei carabinieri che verrebbero inviati a supporto della polizia afgana. Si sofferma infine sui tagli alle risorse destinate alle missioni internazionali contenuti nel citato decreto-legge n. 112, chiedendo precisazioni sulla compatibilità delle decurtazioni di fondi destinati alla Difesa con la partecipazione dell’Italia al Sistema di difesa europea.

 

            L’onorevole SPECIALE (PdL), nel concordare con le considerazioni del senatore Ramponi, auspica che il Ministro si muova sempre con spirito realistico nel riferirsi alla percentuale del PIL destinata alla Difesa. Richiama inoltre le conclusioni alle quali era giunto nel 1996 il Gruppo di verifica da lui presieduto, esprimendo il convincimento che all’interno del comparto possono essere recuperate ingenti risorse che consentano di pervenire ad un riequilibrio della spesa complessiva. Segnala infine che l’attuale strumento appare nettamente squilibrato a danno dell’Esercito, che è sempre ultimo per investimenti, auspicando una rimodulazione degli stanziamenti in tal senso.

 

            Il senatore SCANU (PD) formula l’auspicio che la linea espressa dal ministro La Russa nel corso dell’esposizione delle linee programmatiche del suo Dicastero prevalga rispetto a quella di chi orienta la politica economica del Governo, evidenziando che, attraverso l’adozione del citato decreto-legge n. 112, il Governo ha surrettiziamente modificato il modello di difesa, di fatto espropriando il Parlamento del dibattito sulla questione. Si sofferma quindi in particolare sulle norme, contenute in quel provvedimento d’urgenza, che nei fatti determinano a piacere la permanenza di un dipendente pubblico e che a suo giudizio causano un vulnus gravissimo al sistema, soprattutto se applicate al comparto sicurezza e difesa. Auspica pertanto che questa "mattanza" di stanziamenti e di condizioni generali afferenti allo status del personale possa essere scongiurata, evitando l’assunzione di posizioni che rappresentano peraltro l’esatto opposto di quanto promesso dai partiti di Governo in campagna elettorale.

 

            L’onorevole PAGLIA (PdL) si sofferma innanzitutto sulla questione dell’apertura al pubblico delle caserme il 4 novembre. Passa quindi ad affrontare la questione degli alloggi, sulla quale conviene con le considerazioni del senatore Ramponi, evidenziando la necessità della creazione di alloggi interforze. Nell’avanzare dubbi sulla concreta possibilità di transito di sottufficiali dall’Esercito nelle Forze di polizia, reputa impraticabile un decremento degli stanziamenti della Difesa al di sotto dell’1 per cento del PIL, auspicando un’adeguata informativa su quanto i militari stanno facendo in Campania e suggerendo di portare all’attenzione del ministro Tremonti il grande impegno delle Forze armate italiane nei teatri esteri.

 

            L’onorevole VILLECCO CALIPARI (PD) si richiama al dibattito svoltosi ieri presso la Commissione difesa della Camera dei deputati in occasione dell’esame, in sede consultiva, del disegno di legge di conversione del citato decreto-legge n. 112, osservando che il parere espresso ieri dalla Commissione, pur se favorevole nel dispositivo, contiene un tale numero di condizioni da sostanziare una drastica bocciatura della manovra economica del Governo. Ciò la induce a chiedere al Ministro se abbia o meno concertato con il ministro Tremonti i tagli operati sulle risorse destinate alla Difesa. Si sofferma quindi in particolare sulle decurtazioni relative ai reclutamenti, di cui evidenzia la particolare gravità, atteso che l’85 per cento di quei reclutamenti avviene nel Sud del paese. Svolge quindi alcune considerazioni riguardanti il decremento del Fondo per la bonifica delle aree militari, evidenziando conclusivamente che la sede naturale per operare una modifica del modello di difesa, quale quella nei fatti risultante dai provvedimenti del Governo, è il Parlamento.

 

            Il presidente della Commissione difesa della Camera dei deputati, onorevole CIRIELLI (PdL), prende brevemente la parola per sottolineare che nel corso della seduta di ieri la Commissione da lui presieduta ha approvato a maggioranza un parere favorevole con condizioni, operando con un’assoluta linearità procedurale.

 

            Il senatore SIRCANA (PD) si sofferma in particolare sulla necessità, evidenziata dal Ministro, di avvicinare i giovani al mondo della Difesa, attraverso una giornata da trascorrere nelle caserme e la promozione di stage di un mese dedicati ai giovani. Nell’auspicio che l’iniziativa non si riduca ad una banale apertura al pubblico delle caserme a semplice scopo promozionale, chiede se esista una valutazione economica relativa ai costi dell’iniziativa ed al capitolo di spesa dal quale le risorse verrebbero attinte.

 

            L’onorevole GIDONI (LNP) avanza preoccupazioni riferite alle decurtazioni di cui è oggetto il bilancio del Dicastero della difesa, con forti ripercussioni anche a carico dell’industria del settore, che pure rappresenta un comparto di eccellenza. Sollecita inoltre un esame della tematica della soppressione del servizio di leva, attualmente solo sospeso, soffermandosi infine sul delicato problema degli esuberi, sul quale è opportuna a suo giudizio una riflessione. Chiede infine al Ministro se non intenda promuovere l’elaborazione di un libro bianco contenente le linee guida sulla Difesa.

 

            Il senatore PEGORER (PD), richiamate le considerazioni svolte dal Ministro nella precedente seduta, evidenzia la contraddizione esistente rispetto alle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 112, con specifico riferimento alle decurtazioni dei fondi destinati all’esercizio e all’investimento. Richiama inoltre l’attenzione sui contenuti di un rapporto del Dipartimento della Difesa USA relativo alle misure di sicurezza delle strutture militari controllate dagli USA in Europa, su cui ha presentato peraltro l’interrogazione 4-00259.

 

            L’onorevole ROSATO (PD) stigmatizza le norme contenute nel decreto-legge n. 112, che a suo avviso hanno un forte impatto sullo status del personale militare, con specifico riferimento agli articoli 71 e 72. In particolare, segnala l’ingiustizia intrinseca di una equiparazione del personale delle Forze armate a quello appartenente alla pubblica Amministrazione in generale, segnatamente con riferimento a decurtazioni allo stipendio per i primi giorni di malattia, che graverebbero in misura eccessiva sugli emolumenti dei militari. Affronta altresì il tema del ridisegno del modello di difesa, sottolineando l’opportunità di rimodulare i tagli ai consumi intermedi. Chiede una valutazione in ordine a notizie relative a test missilistici condotti dall’Iran, che riconfermerebbero la disponibilità di vettori idonei a raggiungere il territorio di Israele. Domanda infine chiarimenti in ordine all’evoluzione di contratti stipulati dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e relativi al trasferimento alla disponibilità della Regione di strutture militari non più utilizzate.

 

            L’onorevole RECCHIA (PD) si richiama al parere espresso ieri dalla Commissione difesa della Camera sul decreto-legge n. 112 che, pur se proceduralmente corretto, ritiene tuttavia politicamente assurdo. Segnala che le decurtazioni operate dal provvedimento d’urgenza vanno ad incidere sull’efficienza dello strumento militare, senza tener conto del fatto che il bilancio della Difesa è stato già pesantemente penalizzato in passato e conclude che, attese le risorse disponibili, la revisione del modello appare sostanzialmente obbligata.

 

            L’onorevole ASCIERTO (PdL) suggerisce che i marescialli in esubero possano essere adibiti, a domanda, alle Procure, con funzioni di segreteria. Reputa inoltre del tutto irrazionale che il comparto della Difesa subisca decurtazioni di fondi senza che si tenga conto della sua peculiarità ed auspica una forte attenzione del Governo nei confronti delle Forze armate e delle forze dell’ordine.

 

            Dopo un breve intervento del presidente della Commissione difesa della Camera, onorevole CIRIELLI (PdL) (ringrazia tutti gli intervenuti, ritenendo comprensibile che negli interventi i parlamentari si siano particolarmente soffermati sulle norme contenute nel decreto-legge n. 112), ha la parola il ministro LA RUSSA, il quale evidenzia innanzitutto che l’iter del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 112 è in itinere e che il provvedimento è tutt’altro che blindato rispetto a proposte del Parlamento. Dà quindi lettura di una nota riferita appunto agli aspetti salienti del provvedimento d’urgenza, nella quale si approfondisce la necessità di garantire gli indispensabili livelli di funzionalità ed efficienza dello strumento militare, in coerenza con gli ulteriori impegni operativi assegnati sul piano della sicurezza pubblica alle Forze armate e con la riconosciuta specificità, sul piano normativo ed economico, del comparto sicurezza e difesa. Evidenzia quindi che il paese si trova in un momento di grande difficoltà economica, nel quale ogni settore è chiamato responsabilmente a fare la propria parte. Per quanto riguarda il suo Dicastero, è comunque a suo giudizio essenziale dar luogo ad incrementi costanti, anche se ridotti, ferma restando la necessità di considerare che stanziamenti dedicati alla Difesa sono comunque allocati anche all’interno dei bilanci di altri dicasteri. Reputa comunque primario definire a che punto si trovi il riordino del sistema Difesa. Si sofferma quindi in particolare sulla tematica dell’alienazione del patrimonio immobiliare a disposizione del comparto, esprimendo l’auspicio di un ritorno di risorse nelle pieghe del bilancio ad esso destinato. Dopo aver dato notizia relativamente a cessioni di caserme in alcune regioni, esprime preoccupazione relativamente ai test missilistici condotti dall’Iran. Quanto al problema alloggiativo, specifica che gli alloggi vanno a suo giudizio alienati agli occupanti, a condizione che ne abbiano titolo. Al problema della casa egli ritiene comunque possibile trovare soluzione anche facendo ricorso ad interventi di privati. Con riferimento alle decurtazioni del comparto, assicura peraltro che i tagli di spesa non andranno comunque ad incidere sulle forze di pronto impiego. Dopo aver sottolineato che della Difesa spesso ci si ricorda soltanto nella fasi di emergenza, conferma che la linea strategica relativamente all’impegno in Afghanistan resta quella di incrementare le capacità di risposta delle Forze armate e della polizia afgana. Dai suoi contatti con le Autorità di quel paese, gli è parso in ogni caso di comprendere che nei confronti dell’Esecutivo precedente ci fosse il timore che gli impegni assunti potessero vacillare a causa della presenza nella compagine governativa di componenti diversamente orientate. Rinvia comunque ogni decisione riferita all’invio di Tornado al dibattito che si avrà in occasione del rifinanziamento delle missioni internazionali. Dopo aver rilevato che l’impegno nel Sistema di difesa europea non può che conseguire dalle risorse a disposizione, sottolinea l’esigenza che le risorse disponibili siano innanzitutto destinate alla  tutela degli uomini. Esclude comunque che si sia di fronte ad una modificazione del modello di difesa, ma unicamente ad oscillazioni tra un minimo ed un massimo di stanziamenti. Nell’evidenziare che l’ipotesi di uno stage per i giovani non potrà essere realizzata prima del prossimo anno, preannuncia l’intenzione di promuovere per il 4 novembre una giornata di identità nazionale, destinata a favorire la vicinanza tra i giovani e le Forze armate e sottolinea che il ministro Gelmini è apparsa molto interessata alla promozione di un programma congiunto destinato alle scuole. Rimarca conclusivamente l’apprezzamento di cui le Forze armate italiane sono fatte oggetto in tutti i teatri internazionali in cui operano, e segnatamente in Afghanistan.

 

Il presidente CANTONI dichiara conclusa l’audizione. Ringrazia ancora il ministro La Russa, il Presidente della Commissione difesa della Camera dei deputati e quanti sono intervenuti nel dibattito, anche per la tranquillità e la cordialità che hanno contraddistinto i lavori, e toglie la seduta.

 

 

            La seduta termina alle ore 16,15.