Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 6 del 25/06/2008

Il senatore TORRI (LNP) ritiene che nel campo della politica di sicurezza e difesa il Trattato di Lisbona appaia molto più prudente che in altri settori e che  contenga norme manifesto che auspicano la progressiva realizzazione dell’integrazione europea nel campo della difesa e la cui importanza non dovrebbe tuttavia essere esagerata. Di fatto, a suo avviso, la Difesa si conferma come un’isola nella quale gli Stati nazionali conservano ampie prerogative. Il Trattato ripropone lo schema delle cooperazioni rafforzate, sostanzialmente prevedendo meccanismi in base ai quali alcuni stati possono dar vita a gruppi pionieri in questo settore e dunque a suo giudizio non contiene nulla di veramente nuovo. L’impressione è che ci si sia limitati ad inserire un accenno prudente alla possibilità che qualche Stato, con il consenso della maggioranza degli altri, esplori nuove vie integrative. A suo parere il progresso più interessante è compiuto nel settore della gestione del procurement comunitario, attraverso il riconoscimento dell’importante ruolo spettante all’Agenzia europea della difesa; non è tuttavia credibile un ruolo di essa nel campo della determinazione delle capacità di cui dovrà dotarsi ciascuno Stato, che molto verosimilmente rimarrà di fatto riservata agli stati nazionali. Grande importanza riveste inoltre, a suo giudizio, la conferma che il Trattato rinuncia alla pretesa di sostituire l’Unione europea alla NATO come principale alleanza ed organizzazione di cui gli stati europei dispongono per garantire la propria difesa individuale e collettiva. Un altro profilo di grande interesse è rappresentato dalla previsione, che il Trattato contempla per la prima volta, della facoltà degli Stati di recedere dall’Unione, atteso che tale previsione mette a disposizione degli Europei un’estrema clausola di salvaguardia. Si tratta di aspetti che egli ritiene importante puntualizzare, pur dichiarando che voterà a favore del parere proposto.