Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 6 del 25/06/2008
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Il senatore SIRCANA (PD) esprime preliminarmente apprezzamento per l’illustrazione del relatore Ramponi. Rileva quindi che il Trattato introduce nella gestione della complessa macchina decisionale degli organismi europei e nei criteri di governo interessanti elementi di novità, suscettibili di mutare profondamente le politiche europee. In via generale, nota che al rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo e a tutte le conseguenti misure, dall’estensione del voto a maggioranza qualificata all’istituzione della figura del Presidente del Consiglio europeo, il Trattato affianca anche la proposta di un maggior coinvolgimento dei parlamenti nazionali, che dovrebbe avvenire anche grazie al cosiddetto principio di solidarietà, finalizzato a far sì che l’Unione intervenga solo per garantire maggiore efficacia di azione. Ciò rappresenta, a suo giudizio, un punto sul quale il Parlamento italiano è chiamato ad un’attenta riflessione al fine di dotarsi di un metodo di lavoro che lo porti a rispondere adeguatamente a tale previsione. In particolare, egli ritiene fondamentale che nel settore della sicurezza si determinino linearità e certezza dei criteri decisionali e dei criteri di risposta alle eventuali sollecitazioni europee dei parlamenti nazionali. Un’innovazione rilevante è inoltre a suo giudizio rappresentata dall’istituzione della nuova figura di Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che ricoprirà anche l’incarico di Vice Presidente della Commissione e che, se adeguatamente supportato dai governi nazionali, potrà costituire il riferimento per lavorare alla costruzione di una politica estera unitaria e quindi di una politica dell’Unione nel campo della difesa. Ciò consentirà di evitare il riproporsi delle divisioni e delle contrapposizioni che hanno caratterizzato i primi anni del decennio in corso e di restituire all’Europa il ruolo di interlocutore forte nei confronti dei partner a livello mondiale, potenziandone ulteriormente l’azione in ambito internazionale. Anche a tale proposito egli riterrebbe importante sapere come il Governo intenda porsi in relazione con questa nuova figura, quali soggetti rivestiranno il ruolo chiave di tale relazione e quale mandato verrà ad essi attribuito, atteso che finora il sostanziale stallo delle politiche di difesa europea ed il limitato attivismo delle strutture comunitarie su questi temi hanno fatto sì che i governi nazionali prendessero le loro decisioni in materia di difesa quasi sempre in base a relazioni bilaterali, e che l’avvio di una più coesa ed incisiva politica europea di difesa richiede ai paesi membri una presenza più attiva, e innanzitutto l’adozione di nuovi modelli organizzativi e partecipativi. Su questi temi sarebbe a suo avviso importante che la Commissione si soffermasse per conoscere quali siano in materia gli indirizzi dell’Esecutivo. Condivide pertanto l’esortazione al Governo, contenuta nella bozza di parere predisposta dal relatore, ad operare in termini organizzativi e finanziari in modo tale da consentire all’Italia, nelle varie strutture previste dalle nuove disposizioni, una presenza di livello pari al peso politico, economico, sociale e culturale del Paese.