Legislatura 16ª - 1ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 470 del 10/12/2012
Azioni disponibili
AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)
LUNEDÌ 10 DICEMBRE 2012
470ª Seduta
Presidenza del Presidente
Intervengono il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Patroni Griffi e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Malaschini.
La seduta inizia alle ore 20,40.
IN SEDE REFERENTE
(3558) Conversione in legge del decreto-legge 5 novembre 2012, n. 188, recante disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane,
- e voti regionali n. 120,122 e 123 ad esso attinenti
(Rinvio del seguito dell'esame)
Il PRESIDENTE ricorda che il provvedimento in titolo è stato oggetto di un esame accurato: dalle relazioni introduttive, alla discussione di una impegnativa questione pregiudiziale, poi ritirata, allo svolgimento di un'audizione con numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e, quindi, con la discussione generale e la presentazione e l'illustrazione di centinaia di emendamenti. In esito a tale dibattito, i relatori hanno svolto insieme al rappresentante del Governo un'opera di sintesi per risolvere i problemi ordinamentali e di organizzazione delle istituzioni sul territorio, in risposta alle questioni poste nella discussione generale e alle istanze degli amministratori locali.
A seguito della presentazione degli emendamenti dei relatori, sono stati depositati numerosi subemendamenti, il cui contenuto deve essere approfondito. Inoltre, su tutte tali proposte sarebbe utile acquisire il parere della Commissione bilancio anche se, come accade a volte in occasione della conversione in legge di decreti-legge, essa si pronuncia direttamente in Assemblea.
Si tratta di difficoltà oggettive che rendono particolarmente arduo il completamento dell'esame. Tenuto conto, inoltre, che il contesto politico è in evoluzione, con procedure istituzionali che condizionano la conclusione della legislatura, invita i rappresentanti dei Gruppi parlamentari ad esprimersi sulla possibilità di procedere nell'esame.
Il senatore BOSCETTO (PdL), condividendo le considerazioni svolte dal Presidente, ritiene necessario un rinvio dell'esame in modo da consentire un idoneo approfondimento degli emendamenti appena presentati.
Il senatore CALDEROLI (LNP) rileva che il lavoro di sintesi encomiabile svolto dai relatori non è stato in grado di individuare una soluzione condivisa; di qui la presentazione di numerosi subemendamenti che rendono impossibile proseguire nell'esame.
Il relatore BIANCO (PD) ringrazia il Presidente per aver favorito l'approfondimento di questioni a cui il suo Gruppo annette una grande importanza. Tuttavia, sono accaduti fatti nuovi nello scenario politico e si è in presenza di una sostanziale apertura di una crisi di governo, con dichiarazioni significative da parte di rappresentanti autorevoli di un partito della maggioranza che influenzano l'esame parlamentare dei provvedimenti ancora all'ordine del giorno.
Pur avendo i senatori del suo Gruppo presentato solo pochi subemendamenti, anch'egli deve prendere atto che non sussistono le condizioni per proseguire nell'esame.
Il senatore MILANA (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) condivide la valutazione del senatore Bianco e ricorda che la sua parte politica non ha presentato né emendamenti né subemendamenti, proprio al fine di consentire un tempestivo esame del decreto, in considerazione del suo rilievo cruciale. Le proposte di modifica presentate meritano rispetto e segnalano esigenze reali che però avrebbero potuto essere raccolte in pochi, specifici emendamenti condivisi dai relatori e dal Governo.
Il senatore VIESPOLI (CN:GS-SI-PID-IB-FI) prende atto delle dichiarazioni dei rappresentanti dei Gruppi di maggiore consistenza e, a nome del suo Gruppo, si rimette alle decisioni che assumerà la Commissione. Il provvedimento ha obiettivamente accentuato le contrapposizioni degli interessi territoriali: egli teme che il Parlamento, non riuscendo a individuare una soluzione condivisa, determinerà un grave danno per la sua immagina presso l'opinione pubblica.
Il senatore PARDI (IdV) ricorda che il suo Gruppo è stato sempre favorevole a una norma drastica che disponesse l'abolizione di tutte le Province. Per tale motivo aveva guardato con favore almeno a un'ipotesi di riordino come quella in esame; le proposte di modifica presentate dai senatori dell'Italia dei Valori riguardano limitati interventi relativi ad alcuni accorpamenti incongrui e il tema delle Città metropolitane. Esprime la sua preoccupazione per le notizie fornite da alcuni organi di informazione, raccolte da fonti governative, secondo le quali vi è il rischio che siano pregiudicati i risparmi ipotizzati nel provvedimento che ha disposto una revisione della spesa pubblica insieme ai servizi ai cittadini: auspica, pertanto, che il Parlamento individui una soluzione, anche temporanea, per consentire alle Province di continuare a fornire i servizi cui sono istituzionalmente preposte.
Il ministro PATRONI GRIFFI, a nome del Governo, rileva che nonostante la propria disponibilità a prendere in considerazione le proposte di mediazione dei relatori, non si è determinata una sintesi su cui vi sia il più ampio consenso, anche a causa del numero elevato di emendamenti e subemendamenti presentati, nonché del mutato scenario generale. Di ciò il Governo non può che prendere atto.
Sulle dichiarazioni del Ministro e sull'ordine dei lavori seguono altri interventi.
Il senatore TOFANI (PdL) ritiene che i pareri della Commissione bilancio su emendamenti e subemendamenti debbano essere acquisiti nel corso dell'esame della Commissione, dunque prima della discussione in Assemblea. Prende atto del lavoro compiuto dai relatori e auspica che si possa svolgere il necessario approfondimento.
Il senatore SAIA (CN:GS-SI-PID-IB-FI) ritiene che la presa d'atto del Governo sia elusiva: i relatori hanno individuato una serie di proposte alle quali i senatori hanno ritenuto legittimamente di presentare subemendamenti, visto il loro contenuto, che dispone una serie di deroghe, mutamenti di accorpamenti e mantenimenti di province su cui si può dissentire, tenuto conto degli interessi dei territori che ciascun senatore rappresenta.
Il relatore BIANCO (PD) ricorda che sovente, specie in occasione della conversione in legge di decreti-legge, la Commissione bilancio esprime il proprio parere direttamente all'Assemblea anche sugli emendamenti. Tuttavia, la motivazione principale di un rinvio dell'esame risiede in una valutazione oggettiva delle difficoltà che incontra il provvedimento e dei cambiamenti che si sono verificati nello scenario politico: in proposito, ricorda le dichiarazioni dell'onorevole Alfano, segretario del Popolo della Libertà, secondo il quale non vi sarebbero possibilità di approvazione per ulteriori provvedimenti dopo l'approvazione della legge di stabilità. Il suo Gruppo, peraltro, sarebbe pronto a procedere nell'esame, vista anche la rilevanza politica che riconosce alle disposizioni in esame.
La senatrice ALBERTI CASELLATI (PdL) precisa che la presentazione di subemendamenti si è resa necessaria per il contenuto degli emendamenti presentati dai relatori, di cui non si comprende la ratio.
Il senatore VIESPOLI (CN:GS-SI-PID-IB-FI) invita i Gruppi parlamentari a non strumentalizzare le difficoltà obiettive del provvedimento: il Senato non è in grado e comunque non vuole portare a termine l'iter di riforma delle province avviato con l'approvazione di due precedenti provvedimenti. È opportuno che ciascuno assuma le proprie responsabilità senza dirottarle altrove.
Il PRESIDENTE, preso atto delle dichiarazioni dei rappresentanti dei Gruppi parlamentari, preannuncia che riferirà al Presidente del Senato le difficoltà che la Commissione incontra a concludere l'esame in tempo utile affinché il Senato possa trasmettere il provvedimento all'altro ramo del Parlamento per la conversione in legge.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA DI DOMANI
Il PRESIDENTE avverte che la seduta antimeridiana di domani, martedì 11 dicembre, già convocata alle ore 10, non avrà luogo.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 21,15.