Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03043

Atto n. 3-03043 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 1 febbraio 2022, nella seduta n. 399

MANTERO , NUGNES , LA MURA , ABATE , ANGRISANI , MORONESE , CRUCIOLI , LANNUTTI , LEZZI , GIANNUZZI , DESSI' , MORRA , BOTTO - Ai Ministri dell'istruzione e dell'interno. -

Premesso che:

da come si è appreso dagli organi di stampa, un gravissimo infortunio avvenuto il 21 gennaio in un'azienda di Lauzacco (Udine) ha provocato la morte di uno studente di 18 anni, Lorenzo Parelli, impegnato nel suo ultimo giorno di stage in un progetto di alternanza scuola-lavoro. Durante un intervento di carpenteria metallica, infatti, una putrella gli è caduta addosso, uccidendolo;

la vicenda risulta particolarmente grave e preoccupante, non solo perché va ad aggiungersi ai terribili dati sulle morti sul lavoro in Italia (1.000 solo nel 2021), ma perché il giovane deceduto si trovava in quella fabbrica durante un periodo di studio, che mai dovrebbe prevedere come rischio quello della morte;

considerato che:

la vittima, iscritta al centro di formazione professionale "Bearzi", istituto dei salesiani a Udine, stava frequentando un progetto di PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, la vecchia alternanza scuola-lavoro) in forza di una convenzione tra l'istituto superiore e l'azienda meccanica che si occupa di realizzare bilance stradali;

dopo la morte dello studente ci sono state innumerevoli reazioni nel mondo sindacale e politico. Su "Twitter", il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, parla di «un fatto di una gravità inaudita, indegno per un paese civile, la morte sul lavoro di uno studente di appena 18 anni. Lo stage in un'azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane, non condurlo alla morte. Non ci sono parole per commentare questa tragedia orribile»;

lo stesso ministro Bianchi ha dichiarato: «La morte di un ragazzo di 18 anni durante una esperienza di stage provoca profondo dolore. Incidenti come questo sono inaccettabili, come inaccettabile è ogni morte sul lavoro. Il tirocinio deve essere una esperienza di vita. Esprimo il mio più profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia. Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno, come istituzioni, a lavorare con più forza perché episodi come questo non si ripetano più»;

in generale, i dati del Centro studi della Confederazione unitaria di base (CUB) per tutto il 2021 descrivono una situazione allarmante con ben 1.404 lavoratori morti per infortuni sul lavoro, con nessun miglioramento delle statistiche in 10 anni, nonostante i miliardi spesi per la sicurezza sul lavoro;

secondo l'INAIL, le denunce per infortunio sul lavoro nel 2021 sono aumentate dell'8 per cento rispetto al 2020 e le denunce delle malattie professionali sono addirittura aumentate del 27 per cento in un solo anno;

in Italia ci sono circa 4 milioni di aziende con circa 4.000 ispettori del lavoro (INL) e 2.000 ispettori delle aziende sanitarie operativi su questo campo;

sono diversi i casi di lavoratori che svolgono mansioni specialistiche e risultano essere sottopagati e con contratti di lavoro di apprendistato;

l'alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, introdotta dalla legge n. 107 del 2015, dovrebbe essere una modalità didattica innovativa, che attraverso l'esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e a testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi. Di fatto, però, questa esperienza è risultata del tutto fallimentare, soprattutto alla luce di diverse proteste che già negli ultimi anni hanno interessato gli studenti italiani;

a seguito di questa gravissima vicenda alcuni studenti sono scesi in piazza a Roma per manifestare contro questo sistema di alternanza scuola-lavoro e per ricordare Lorenzo Parelli, ma nel corso della manifestazione ci sono stati alcuni momenti di tensione e tafferugli con la polizia, che è intervenuta con alcune cariche e che secondo quanto riportato dalla stampa, hanno visto anche il ferimento di studenti minorenni, dopo che i giovani hanno tentato di muoversi in direzione dei palazzi istituzionali provando a oltrepassare i blocchi della forze dell'ordine;

i giovani manifestanti hanno formato un corteo spontaneo in direzione del Ministero dell'istruzione, scortato dagli agenti di polizia, per chiedere al ministro Bianchi di prendere una posizione su queste vicende,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti accaduti sia a Udine che a Roma e come intendano intervenire, nell'ambito delle rispettive competenze, per far luce sull'operato di tutti i responsabili;

se il Ministro dell'istruzione ritenga adeguato il numero di ispettori, i controlli effettuati e il sistema di condivisione dell'informazione da parte degli organi preposti al controllo di queste attività legate all'alternanza scuola-lavoro;

se sia intenzione del Ministro dell'istruzione rivedere il progetto alternanza scuola-lavoro;

quali iniziative urgenti il Ministro dell'interno intenda mettere in atto, per quanto di competenza, per tutelare il diritto di manifestazione del pensiero e per tutelare i cittadini attraverso precise indicazioni da dare alle forze dell'ordine, affinché facciano rispettare l'ordine pubblico senza eccedere nei loro poteri e senza comprimere i diritti della personalità costituzionalmente garantiti.