Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02206

Atto n. 4-02206

Pubblicato il 8 ottobre 2019, nella seduta n. 152

ARRIGONI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

la notizia dell'invio al Consiglio dei ministri del decreto sul clima da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha creato allarme e ansia tra gli autotrasportatori;

infatti, la bozza del decreto apparsa sui giornali prevede la progressiva cancellazione delle agevolazioni fiscali assegnate alla categoria, considerate "dannose" per l'ambiente. Nella lista rientrerebbero anche le agevolazioni all'autotrasporto merci;

CNA Fita, associazione che rappresenta alcune decine di migliaia di imprese dell'autotrasporto, giudica il decreto negativo per l'intero settore e si dichiara del tutto contraria all'eventuale abolizione delle misure di sostegno a favore dell'autotrasporto; si tratterebbe di un decreto anche iniquo perché penalizzerebbe anche i veicoli meno inquinanti come gli Euro 6;

già dal 2020 il gasolio potrebbe costare come la benzina e questo incremento del prezzo ricadrebbe sulle nostre imprese e sui lavoratori della categoria ma anche sui consumatori perché ne conseguirebbero rincari a raffica su tutti i prodotti trasportati su gomma, che rappresentano l'86,5 per cento del totale; protesta, infatti, anche la categoria dei consumatori di Codacons;

la protesta degli autotrasportatori apparsa sul quotidiano "La Provincia di Lecco" del 24 settembre 2019 evidenzia che il rimborso delle accise sul gasolio per autotrazione consente agli autotrasportatori italiani di contenere il divario rispetto al prezzo pagato in altri Paesi e reggere la concorrenza rispetto alle condizioni più favorevoli dell'autotrasporto soprattutto in Germania, Francia e Austria;

tranne che per i mezzi Euro 0, 1 e 2, cioè i veicoli più inquinanti e vecchi, per gli autotrasporti sono stanziati circa 240 milioni di euro all'anno per l'abbattimento della differenza fra le nostre accise sul gasolio e quelle della media europea, ma anche per il recupero di spese autostradali e incentivi per chi ha contabilità forfettaria, fino ad una piccola quota per i corsi di formazione. Si tratta di agevolazioni utili alla categoria proprio per reggere la concorrenza, la cui abolizione avrebbe gravi ripercussioni sul costo del lavoro e sugli investimenti; ad esempio, in Austria, il gasolio costa meno di un euro al litro, mentre in Italia gli autotrasportatori lo pagherebbero 1,30 euro al litro con le accise;

peraltro, il vantaggio sulle accise si estende anche ai trasportatori stranieri quando fanno il pieno di gasolio in Italia e l'eliminazione delle agevolazioni comporterebbe perdite per lo Stato incentivando gli autotrasportatori di fare il pieno in altri Paesi europei;

anche la ventilata intenzione di togliere i rimborsi di 48 euro al giorno per le spese non documentate, a chi ha una contabilità forfettaria come i microimprenditori con un solo veicolo, metterebbe in seria difficoltà le nostre microimprese;

ben vengano pertanto le misure a tutela dell'ambiente e gli incentivi per rinnovare il parco auto, ma un corretto intervento del Governo a favore di mezzi di trasporto meno inquinanti, prima della riduzione delle agevolazioni agli autotrasportatori, dovrebbe rivedere tutte le componenti accessorie che gravano sulle accise dei carburanti per autotrazione, che sono state inglobate in un'unica accisa indifferenziata a partire dal 1995 senza più riferimenti alle originali motivazioni; tra le altre, sono ancora vigenti infatti quelle del finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935 e della crisi di Suez del 1956;

occorre, in ogni caso, garantire alle nostre imprese le agevolazioni già accordate perché esse siano allineate rispetto ai competitori europei,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda effettivamente eliminare o ridurre le agevolazioni fiscali previste per la categoria degli autotrasportatori.