Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00800

Atto n. 3-00800 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 29 aprile 2019, nella seduta n. 111

LANZI , ORTOLANI , ABATE , ACCOTO , AIROLA , ANASTASI , ANGRISANI , AUDDINO , BOTTICI , BOTTO , CAMPAGNA , CASTALDI , CASTELLONE , CIAMPOLILLO , COLTORTI , CORBETTA , CORRADO , CROATTI , CRUCIOLI , DELL'OLIO , DE LUCIA , DI GIROLAMO , DI MARZIO , DONNO , EVANGELISTA , FEDE , FERRARA , GALLICCHIO , GAUDIANO , GIARRUSSO , GIROTTO , GUIDOLIN , L'ABBATE , LA MURA , LEONE , LOMUTI , LOREFICE , LUPO , MAIORINO , MANTOVANI , MATRISCIANO , MONTEVECCHI , NATURALE , PARAGONE , PELLEGRINI Marco , PERILLI , PIRRO , PISANI Giuseppe , PRESUTTO , RICCIARDI , ROMANO , TAVERNA , VACCARO , VANIN , QUARTO , FATTORI , NOCERINO , LICHERI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

lo stoccaggio del gas è l'immagazzinamento del gas in appositi depositi per poterlo poi utilizzare successivamente e dilazionarne nel tempo l'utilizzo. L'attività di stoccaggio riveste quindi un ruolo molto importante, in quanto consente di ottimizzare la produzione primaria del giacimento, di modulare la fornitura di gas in funzione della variabilità e stagionalità della domanda e soprattutto di disporre di riserve strategiche per far fronte a necessità eccezionali. La pratica della sovrapressione consiste, invece, nell'aumentare la pressione del gas stoccato nelle rocce del sottosuolo oltre la pressione originaria del giacimento geologico prima dell'estrazione;

le rocce del sottosuolo costituenti l'originario giacimento di metano, formatosi in centinaia di migliaia di anni, hanno sostenuto una determinata pressione dei gas naturali. Già la pratica di stoccaggio le espone all'azione meccanica di riduzione e aumento della pressione nell'arco di pochi mesi. Aumentare la pressione anche oltre la pressione statica andrebbe a sollecitare ulteriormente le rocce e le strutture dei depositi esponendole a rischi strutturali, provocando dispersioni dei fluidi, attraverso le discontinuità strutturali delle rocce, anche per vari chilometri dal fondo pozzo di reiniezione, con il rischio di causare sismicità indotta e innescare eventi sismici più o meno forti, essendo spesso gli stessi pozzi di reiniezione localizzati in prossimità di faglie sismogenetiche come quelle che hanno originato il disastroso terremoto del 1688 (5,8 di magnitudo con effetti macrosismici pari a 8°-9° grado della scala MCS) con epicentro proprio in corrispondenza dello stoccaggio San Potito-Cotignola (Ravenna);

su richiesta di Edison, concessionario dei depositi di stoccaggio San Potito-Cotignola, il 13 marzo 2019 il direttore generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali, dottor Giuseppe Lo Presti, ha firmato l'autorizzazione a procedere alla sperimentazione di due anni della pratica di sovrapressione fino al 20 per cento della pressione statica escludendo, a parere degli interroganti sorprendentemente, vista la situazione strutturale e sismica ben nota nella letteratura scientifica, la necessità della valutazione di impatto ambientale (VIA);

la Regione Emilia-Romagna aveva inviato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il parere contrario all'esclusione dalla procedura di VIA con nota prot. PG/2018/322859 del 7 maggio 2018;

la popolazione residente, le amministrazioni locali, l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna e il servizio geologico della Regione hanno espresso ripetutamente la loro contrarietà e la preoccupazione per la richiesta di sovrapressione avanzata dalla società Edison;

gli stoccaggi sono localizzati in un'area classificata a rischio sismico 2, sismicità medio-alta (misura PGA fra 0,15 e 0,25 g, l'accelerazione di gravità), dove gli eventi sismici possono creare danni ingenti come accaduto con il citato terremoto dell'11 aprile 1688, di magnitudo 5.8, con epicentro nei pressi di Cotignola che fu semidistrutta mentre gravi danni si registrarono anche a Bagnacavallo e Russi, crolli minori e lesioni fino a Forlì e Cesena;

inoltre si trovano in un'area densamente popolata e che presenta un patrimonio culturale notevole e unico al mondo. Solamente i comuni che si trovano sopra il deposito, Lugo, Bagnacavallo, Cotignola, Faenza, Solarolo e Castel Bolognese, hanno una popolazione complessiva di quasi 130.000 abitanti. Ravenna con i suoi monumenti religiosi paleocristiani e bizantini, patrimonio mondiale dell'umanità, dista solamente una ventina di chilometri;

all'elevato rischio a cui viene esposta la popolazione procedendo con la pratica della sovrapressione, considerato che lo stoccaggio di metano avviene nel sottosuolo interessato da faglie sismogenetiche attive già cariche di energia tettonica accumulatasi nel sottosuolo dal 1688 fino ad oggi, non corrisponde neanche un vantaggio economico per lo Stato. Il guadagno è per le società concessionarie che, ad esempio, con uno stoccaggio in sovrapressione del 7 per cento andrebbero ad ampliare di quasi il 40 per cento la quantità del gas stoccato;

considerato che:

il Ministro in indirizzo non si è mai espresso pubblicamente in merito alla pratica di sovrapressione e ai suoi potenziali pericoli per le persone e i territori specialmente nelle aree nel cui sottosuolo si trovano faglie attive sismogenetiche, come accertato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, tenendo presente che i fluidi reiniettati ad alta pressione possono disperdersi fino a vari chilometri lateralmente e verticalmente al pozzo di reiniezione (come accertato nel pozzo di reiniezione Costa Molina 2 in val d'Agri) con la possibilità che vadano ad interessare e destabilizzare faglie attive;

il Ministro ha la facoltà di avocare a sé la competenza dell'atto firmato dal dottor Lo Presti, in ragione della gravità della decisione presa. A giudizio degli interroganti intervenire sull'atto non significherebbe bloccare la procedura di richiesta di sovrapressione e la sua sperimentazione di due anni, ma solo sottoporla a procedura di valutazione di impatto ambientale preventiva necessaria per valutare compiutamente le proposte progettuali con dati più attendibili, e quindi, in ultima analisi, più cautelativi e a favore della sicurezza,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga necessario annullare l'atto emesso dal direttore generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali al fine di rivedere l'esclusione della sperimentazione della pratica di sovrapressione nello stoccaggio denominato San Potito-Cotignola dall'ottenimento di VIA preventiva;

se rilevi nella pratica della sovrapressione un rischio per la popolazione, l'ambiente e il patrimonio culturale che insistono nei territori dove sono presenti le strutture geologiche porose che costituiscono lo stoccaggio di gas in un sottosuolo interessato da faglie attive sismogenetiche, che hanno già causato terremoti come quello del 1688, e, nel caso, se intenda adottare iniziative di competenza affinché siano revocate le richieste pendenti di sovrapressione in tutte le regioni italiane.